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Responsabilità, la parola chiave per gestire le emergenze

07/04/2018
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Giovedì 5 aprile, presso il palazzo della Marina Militare di Roma, la Commissione per l’Aggiornamento e la Specializzazione Professionale di Ferpi ha organizzato una giornata di formazione intitolata ”Comunicazione in emergenza” e incentrata sul crisis management sia aziendale sia dovuto a calamità o ad eventi imprevedibili ovvero il saper comunicare in circostanze critiche ed emergenziali.

Riuscire a fronteggiare una crisi d’impresa così come poter fare fronte a situazioni impreviste e che coinvolgono territori, strutture, abitazioni, popolazioni, necessita di grandi capacità organizzative, comunicative, relazionali. Diversi sono i fattori di cui tener conto: il momento di vita dell’azienda, il contesto economico e di mercato come sociale nel caso emergenziale , la valutazione precisa di dove, quando, come e perché si verificano determinati eventi e se essi possano considerarsi prevedibili o il cui farvi fronte possa essere organizzato professionalmente.

L’individuazione tempestiva del problema alla radice della crisi e il monitoraggio della stessa può aiutare un team solido a proteggere l’azienda e la sua reputazione. La focalizzazione di relazioni funzionali e comunicative oltre che organizzative può consentire il ripristino di situazioni pre-emergenza in un lasso di tempo sopportabilmente umano.

Il corso è stato suddiviso in quattro moduli, coordinati da Letizia Di Tommaso, Comunicazione e ufficio stampa del Corpo Italiano del Soccorso dell’Ordine di Malta; Massimo Alesii, Owner di Agt Communication; Simonetta Pattuglia, Docente di Marketing, Comunicazione e Media all’Università di Tor Vergata e Presidente CASP Ferpi; Trisha Thomas, giornalista di Associated Press.

“Crisis room”, curato da Letizia Di Tommaso con la partecipazione di Luca Cari, Responsabile Comunicazione in emergenza, Vigili del Fuoco, Luigi Norsa, Luigi Norsa & Associati Srl e Cosimo Nicastro, Capo Ufficio Comunicazione, MARICOGECAP (Guardia Costiera) ha focalizzato l’analisi, le azioni e le modalità di trasmissione delle informazioni. “È necessario – afferma Luca Cari – in situazioni di emergenza, condividere e comunicare le stesse informazioni. La parola chiave è responsabilità, tutti i coinvolti nella crisi devono avere ben chiaro il ruolo della comunicazione“. In seguito, Luigi Norsa, ancora sull’importanza della corretta comunicazione: “Una situazione di crisi è una minaccia per la reputazione dell’attività nel medio/lungo periodo. L’emergenza può trasformarsi in crisi a causa di una comunicazione sbagliata“.

Con case history di crisi aziendali, curato da Massimo Alesii, con l’intervento di Fabio Agostini, Capo Ufficio, UPICOM (Uff. Pubbl. Infor. Marina Militare), Pierfrancesco Demilito, Capo Ufficio Stampa Dip. di Protezione Civile, Toni Muzi Falconi, Senior Counsel Methodos, Pierdonato Vercellone, Presidente FERPI e Rosalba Benedetto, Direttore comunicazione Ilva ci si è concentrati su alcuni casi specifici come il naufragio della Costa Concordia e quello dell’azienda Ilva. Pierdonato Vercellone ha parlato di “crisi nella crisi”, parlando proprio del caso della Costa Concordia: il progetto di comunicazione, chiamato Parbuckling, ha spostato l’attenzione sul progetto e non sulla tragedia; fondamentale lo storytelling e le relazioni con i media. Parlando, invece, della crisi dell’ILVA, Rosalba Benedetto: “Dopo aver “subìto” la comunicazione, ILVA ha iniziato a replicare ed è tornata a essere riferimento per i media. Si è agito portando dentro le industrie le testate giornalistiche, facendole parlare direttamente con i lavoratori“.

Key words del relatore pubblico, curato da Simonetta Pattuglia e la partecipazione di Biagio Oppi, Communication Lead Shire, Sergio Vazzoler, Amapola e Giulia Pigliucci, Comunicazione e ufficio stampa FOCSIV ha focalizzato il monitoraggio delle issues e le conseguenti relazioni con gli stakeholders al fine di costruire sistemicamente e mantenere rapporti efficaci che sappiano resistere alle crisi e alle emergenze e a farvi fronte. Con Giulia Pigliucci, si sono affrontate diverse keywords del relatore pubblico come “emergenza” e “corridoio umanitario” e, parlando dello Tsunami del 2004 nell’Oceano Indiano, anche “ricostruire”, “agire” e “resilienza”. “Le parole chiave oggi per le RP in costanza di crisi e di emergenza – afferma Simonetta Pattuglia –  sono issue management, pianificazione-programmazione e coordinamento-integrazione. Senza questi focus non si produce e non si stratifica conoscenza e previsione, non si innovano processi e procedure semplificandole, non si preparano e gestiscono persone adatte a trattare anche comunicativamente gli accadimenti imprevisti. Non si crea sistema per fronteggiare gli eventi“.

Con l’ultimo modulo, il ruolo dei media durante una crisi, curato da Trisha Thomas con gli interventi di Daniele Chieffi, Head of digital communication Agi, Luca Calzolari, Direttore de Il Giornale della Protezione Civile, Maurizio Galluzzo, Fondatore di Emergenza24 e Paolo Di Giannantonio, Rai – inviato TG1, ci si è concentrati sull’importanza della collaborazione tra il comunicatore aziendale o nelle emergenze e i media fondamentali nel loro ruolo di diffusione delle informazioni e di collaborazione nel tenere aggiornati i diversi pubblici come nel rendere possibile il migliore svolgimento delle operazioni, nella trasparenza dei processi e nel collegamento con le popolazioni. “Governare la crisi al tempo dei social e del digital – commenta Daniele Cheffi – è un processo di governo della percezione. Si devono prevedere le modalità con cui andare ad affrontare la crisi o l’emergenza in atto, è necessaria una pianificazione“. In seguito, le parole di Paolo Di Giannantonio, che aiutano a riflettere sulla comunicazione di oggi: “Ognuno comunica per conto del proprio ente nella maniera che conviene di più al proprio ente. Il punto più dolente è quello della post-verità: se io strillo, la mia verità ha più valore della tua“. Infine, le affermazioni di Maurizio Galluzzo, Fondatore di Emergenza 24, software open source dove sono richieste solamente un minimo di competenze nella materia di cui si vuole parlare: “Cosa chiedono i cittadini sui social? Informazioni aggiornate e la totalità di esse. Vogliono dialogare e non solamente ascoltare, vogliono anche partecipare. Vogliono dunque relazioni nei momenti in cui sono online“.

 

sabato 7 aprile 2018