“Dieci tesi per la sostenibilità”: l’Università di Roma Tor Vergata aderisce a un bando nazionale in nome dell’Agenda 2030
Scadenza domande: 20 dicembre 2023
Dal 20 ottobre al 20 dicembre è possibile partecipare a un bando nazionale finalizzato alla premiazione di 10 tesi maggiormente sensibili ai temi della sostenibilità, al quale partecipa l’Università di Roma Tor Vergata.
La particolarità di questa iniziativa è data dal fatto che le discipline coinvolte sono molteplici, da quelle umanistiche alle scientifiche: l’importante è che presentino concreti e originali riferimenti al principio della sostenibilità.
Per partecipare basta sottoporre il lavoro sulla piattaforma dedicata, accessibile dal sito della Fondazione Symbola, ente promotore assieme a Luiss e Unioncamere con il sostegno di Deloitte Climate & Sustainability, il patrocinio della Conferenza dei Rettori (Crui) e la collaborazione di Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea, della Rete delle Università per lo Sviluppo sostenibile (RUS) e del Consorzio Interuniversitario nazionale per la Scienza e la Tecnologia dei Materiali (Instm).
Ai primi 10 vincitori è riservato un premio di 2.000 euro, uniti alla possibilità di condividere il proprio curriculum con un network di aziende di primo piano nel panorama nazionale.
Possono partecipare tutti gli studenti italiani delle lauree magistrali - a ciclo unico o che abbiano conseguito titoli equipollenti - relative agli anni accademici 2021/2022 e 2022/2023.
“L’Ateneo ha aderito con entusiasmo al bando ‘Dieci tesi per la sostenibilità’ rivolto ai giovani, il nostro futuro”, dichiara la prof.ssa Gloria Fiorani, Coordinatrice del Comitato di attuazione della Mission e della vision di Ateneo a favore dello sviluppo sostenibile presso l’Università di Roma Tor Vergata. “Invito i Laureati 2021/2022 e 2022/2023 a presentare le loro tesi, originali e fortemente riferite al tema della sostenibilità, al concorso e i Membri del Comitato di attuazione della Mission di Ateneo a favore dello sviluppo sostenibile a partecipare ai lavori delle 10 Commissioni di selezione degli elaborati.
Il mio auspicio – prosegue la professoressa Fiorani - è che l’iniziativa contribuisca a valorizzare le menti più brillanti, quelle in grado di ragionare in ottica sistemica, di superare i confini delle singole discipline e dei singoli SDGs (Sustainable Development Goals – Agenda 2030), di intercettare bisogni reali e di fornire risposte ad elevato impatto. Giovani consapevoli, “capaci di intraprendere”, con forza e originalità, passione e determinazione. Giovani in grado di contribuire a costruire il futuro dell’Italia e del nostro Pianeta”.
Le tesi sono scelte prendendo in considerazione dieci aree tematiche, così da sottolineare la visione ampia del riconoscimento:
1) matematica, fisica e informatica; 2) chimica e biologia; 3) scienze della terra; 4) medicina; 5) agraria, veterinaria scienze forestali; 6) ingegneria civile ed architettura;
7) ingegneria industriale e dell’informazione; 8) scienze dell’antichità, letterarie, artistiche, storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche; 9) scienze giuridiche, politiche e sociali; 10) economia e statistica.
Le tesi presentate saranno valutate sulla base dei seguenti criteri di valutazione:
- Innovatività delle argomentazioni trattate;
- Potenziale impatto sociale e/o ambientale della ricerca;
- Chiaro riferimento ad uno o più SDG e Target dell’Agenda 2030;
-Interdisciplinarietà e intersettorialità dell’elaborato;
- Rigore scientifico – metodologico;
- Chiarezza espositiva.
Sono 19 le università che hanno aderito all’iniziativa: la Federico II di Napoli, Università degli studi di Roma Tor Vergata, La Sapienza, la Ca’ Foscari di Venezia, la Bocconi, l’Università Cattolica del Sacro Cuore, il Politecnico di Milano, il Politecnico di Torino, l’Università Politecnica delle Marche, il Sant’Anna di Pisa, l’Universitas Mercatorum, le Università di Cagliari, Teramo, Camerino, Catania, Palermo, Teramo e Brescia.
La scelta dei vincitori sarà affidata a un comitato scientifico guidato da Stefano Zamagni e Paola Severino: il primo docente di Economia politica all’Università di Bologna, la seconda presidente della Luiss School of Law.
Foto credits Fondazione Symbola