Home
Comunicazione in Emergenza e crisi, l’evento organizzato da CASP FERPI.
Giovedì 5 Aprile 2018, all’interno della sede della Marina Militare, si è tenuto il corso FERPI “Comunicazione in emergenza e crisi”, quattro moduli e ventuno relatori coordinati da Letizia Di Tommaso, Massimo Alesii, Simonetta Pattuglia e Trisha Thomas.
Diversi i casi studio presentati ed analizzati. Dalla Guardia Costiera al progetto parbuckling per la rimozione della Costa Concordia.
di Mirko Scaramella
Si è tenuta lo scorso 5 Aprile nella sala conferenze del Palazzo della Marina Militare a Roma la Giornata di Formazione promossa da CASP FERPI su “Comunicazione in Emergenza e Crisi”.
L’incontro, organizzato da Letizia Di Tommaso, responsabile delle relazioni esterne della CISOM, ha visto gli interventi di ben 21 relatori suddivisi in quattro moduli.
I lavori hanno avuto inizio con i saluti di benvenuto da parte dell’Ammiraglio della Marina Militare Fabio Agostini e della Professoressa Simonetta Pattuglia, nostra docente e Direttore del Master nonché Presidente della Commissione Aggiornamento e Specializzazione Professionale di FERPI.
Il primo modulo, Crisis Room. Situazioni di emergenza e modelli di comunicazione, coordinato da Letizia Di Tommaso, responsabile delle relazioni esterne della CISOM, ha visto gli interventi di Luca Cari, responsabile della Comunicazione in emergenza dei Vigili del Fuoco, Cosimo Nicastro, capo ufficio della comunicazione della Guardia Costiera e Luigi Norsa, della Luigi Norsa Associati.
In questi interventi, tra i tanti temi e le diverse situazioni citate, emergono le parole chiave responsabilità, monitoraggio e fiducia. Nicastro e Cari hanno infatti coordinato insieme la situazione di emergenza del naufragio della Costa Concordia all’isola del Giglio. È emersa l’importanza di una comunicazione oggettiva e unitaria, sulla base delle stesse notizie e soprattutto avendo ben chiaro il ruolo della comunicazione, ad evitare di generare situazioni di panico e il diffondersi di “fake news” in situazioni così delicate.
Toccanti gli episodi descritti da Cosimo Nicastro, dedicati principalmente al soccorso dei migranti in mare, la cui attività vive un frequente confronto con il problema dell’hate speech, soprattutto sui social network.
Nel secondo modulo, casi di studio nel settore pubblico e nel privato dopo l’apertura di Massimo Alesii, communication owner di AGT, sono intervenuti Fabio Agostini della Marina Militare e PierFrancesco Demilito del dipartimento di Protezione Civile, presentando casi di studio relativi alle istituzioni pubbliche. Le crisi e le emergenze nel settore privato sono state invece affrontate dal presidente FERPI Pierdonato Vercellone e Rosalba Benedetto. In chiusura, Toni Muzi Falconi ha lanciato ottimi spunti di riflessione su tre casi di studio costruiti ad hoc: le motivazioni con cui si è giustificato lo scoppio della guerra del Golfo dei primi anni ’90, un film per distogliere l’attenzione dei cittadini americani dal caso Clinton – Lewinsky e infine l’attuale caso delle ONG che supportano i migranti che giungono sulle terre italiane.
Fabio Agostini, capo dell’Ufficio della Pubblica Informazione della Marina Militare ha esposto il caso “Acqua Potabile” a bordo delle navi sollevato da de Le Iene nei confronti della Marina di cui si sta parlando nelle ultime settimane. L’utilizzo del live tweeting durante i servizi de Le Iene e dei comunicati stampa, puntualmente ignorati dall’inviato del programma, sono fondamentali per esprimere in tempo reale il punto di vista dell’istituzione. Con Demilito si è affrontato un'altra emergenza più che attuale: il rischio che la stazione spaziale cinese Tiangong-1 precipitasse sul territorio italiano. In queste situazioni, l’importanza di trasmettere informazioni continuamente aggiornate ed oggettive risulta fondamentale. È stata espressa infine la necessità di un coordinamento con la stampa da parte della Protezione Civile ed è stata inoltre annunciata un importante news: il dipartimento della Protezione Civile aprirà i suoi canali social entro la fine del mese di Aprile.
Molto interessanti gli argomenti presentati da Vercellone e Benedetto. Il presidente FERPI, Pierdonato Vercellone, ha affrontato il tema della rimozione del relitto della Costa Concordia, il progetto Parbuckling, in cui con un adeguato storytelling e un’operazione molto ben coordinata con i media nazionali ed internazionali, si riuscì a focalizzare l’attenzione sull’evento della rimozione. Rosalba Benedetto ha invece affrontato la crisi ILVA, una crisi aziendale totale con particolare enfasi data alla crisi societaria (con arresto dei proprietari) e alla crisi reputazionale conseguente. Con la riorganizzazione societaria avvenuta nel 2015, l’ILVA sta tornando ad esser interpellata e considerata in prima persona dalla stampa e dai media, cosa che negli anni passati non avveniva più: la comunicazione riguardante l’azienda passava infatti prevalentemente per voci terze e non ufficiali.
Keyword delle RP è stato il terzo modulo della giornata, coordinato da Simonetta Pattuglia, presidente CASP FERPI e Direttore del master. Sono intervenuti Biagio Oppi, communication lead di Shire, Sergio Vazzoler, partner e amministratore di Amapòla e Giulia Pigliucci, responsabile ufficio stampa e comunicazione di FOCSIV.
L’introduzione della professoressa Pattuglia si è incentrata su diverse keyword: issue management, pianificazione, programmazione e coordinamento. “Senza questi focus non si produce e non si stratifica conoscenza e previsione, non si innovano processi e procedure semplificandole, non si preparano e gestiscono persone adatte a trattare anche comunicativamente gli accadimenti imprevisti. Non si crea il sistema per fronteggiare gli eventi” ha detto in conclusione del suo intervento.
Nel successivo intervento, Biagio Oppi ha parlato di come l’azienda medica Gambro ha affrontato la situazione di crisi dovuta al terremoto del 2012 in Emilia Romagna, dal quale lo stesso Oppi, insieme a Stefano Martello ha pubblicato il libro “Disastri Naturali”. Le keywords principali del suo intervento sono state: responsabilità, comunità ed ascolto.
Sergio Vazzoler, partner e amministratore di Amapòla, agenzia di comunicazione che si occupa di sostenibilità ambientale, ha sottoposto alla platea presente l’emergenza climatica, fino a quel momento non ancora affrontata. Le keyword principali su cui ci si è concentrati in questo intervento è distanza: geografica, temporale e sociale; il problema climatico è infatti percepito come lontano soprattutto dalle PMI che dai cittadini.
Con Giulia Pigliucci, responsabile comunicazione e ufficio stampa FOCSIV (con cui a breve i ragazzi del master collaboreranno nell'ambito della campagna "Abbiamo riso per una cosa seria"), si è parlato di crisi umanitarie: dallo Tsunami del 2004 al terremoto di Haiti del 2010, passando per la guerra del Congo nel 2008. Tutte situazioni in cui la stessa Pigliucci era presente in prima persona. Le keywords da sottolineare in questo panel sono senza ombra di dubbio emergenza, umanitario e soprattutto resilienza.
In chiusura di giornata il modulo coordinato da Trisha Thomas, giornalista Associated Press, con gli interventi di Daniele Chieffi, Luca Calzolari, Maurizio Galluzzo e Paolo Di Giannantonio.
Tema del modulo il ruolo dei media e dell’informazione negli scenari di crisi. In un mondo profondamente cambiato con i nuovi media, è necessario che anche gli old media adeguino le loro modalità di comunicazione, soprattutto in caso di emergenze e crisi, dove la circolazione delle news, come sottolineato anche in precedenza, dev’essere il più possibile oggettiva e veritiera. Secondo Daniele Chieffi, head of digital communication in AGI – Agenzia Italia, “"Governare la crisi al tempo dei social e del digital è un processo di governo della percezione. Si devono prevedere le modalità con cui andare ad affrontare la crisi o l'emergenza in atto, è quindi necessaria una pianificazione."
Anche gli interventi di Calzolari, responsabile de “Il giornale della Protezione Civile” e Di Giannantonio, giornalista del TG1 mantengono la stessa lunghezza d’onda, sottolineando inoltre l’importanza della responsabilizzazione del giornalista, poiché il mondo dei media è oggi fondamentale per qualsiasi attività, ancor più in momenti di emergenza.
La giornata si chiude con la presentazione di Emergenza24, un canale web e social che abbraccia in pieno la filosofia open source e creative commons: “Emergenza 24 siamo tutti noi”, sostiene il fondatore Maurizio Galluzzo, negli anni sono state raccolte ben 140.000 notizie verificate.
Dalla giornata verrà tratto un Glossario FERPI sulla comunicazione di crisi e di emergenza e un volume collettaneo che raccoglierà il pensiero di tutti i relatori.