Questo master universitario si caratterizza per due grandi punti di forza: l'interdisciplinarietà e il placement.
L'interdisciplinarietà è una vocazione che si manifesta già nella denominazione del master: a differenza di molti altri programmi, non ha ad oggetto una determinata "materia" ma due settori che, per cosi dire, attengono agli aspetti più contemporanei dell'intervento pubblico in economia.
In queste tematiche (concorrenza e regolazione) il diritto e l'economia sono strettamente connessi, per cui è imprescindibile, per potersi definire "esperti", studiare con un approccio che le tratti in modo congiunto. Oltre a ciò, il master fornisce anche le conoscenze base di materie che possono definirsi liminali, comunque utilissime per meglio comprendere ed orientarsi nei concetti fondamentali delle discipline fondamentali: ad esempio, vi sono specifici moduli dedicati alla contrattualistica pubblica e alla valutazione degli investimenti pubblici, ed altri dedicate a tematiche più aziendalistiche come l'analisi del bilancio.
Il programma didattico è oggettivamente intenso, articolato su lezioni a tempo pieno e verifiche periodiche: ma ritengo che questo costituisca un aspetto positivo del programma, in quanto si traduce in una vera "full immersion", che consente di destreggiarsi in una disciplina che, solitamente, è solo marginalmente affrontata a livello di studi universitari.
Terminata la fase di studio, il successivo momento dello stage rappresenta, come anticipato, l'ulteriore punto di forza del master. I soggetti ospitanti sono di alto profilo, e offrono posizioni assolutamente in linea con la preparazione acquisita durante il percorso di studio: personalmente, ho notato, da parte degli "addetti ai lavori" un generale apprezzamento e una diffusa conoscenza del master e dell'alto livello di  preparazione che offre