Il curriculum vitae

Testi a cura di Ateneo&Azienda – www.ateneoeazienda.it

Il curriculum è il documento con cui ci si propone al mercato del lavoro con l'obiettivo di promuovere la propria candidatura. Un selezionatore decide, in base a quanto scritto (e non scritto) nelle due pagine del tuo CV, se contattarti o meno per un colloquio. Per questo è importante dedicare molta attenzione alla sua elaborazione, evitando disattenzioni che potrebbero precluderti l’accesso ad un posto di lavoro a te congeniale.
 
Nelle colonne successive, cercheremo di fornire alcune indicazioni di massima per redigere un CV efficace.
 
Mirato e costruito in relazione all’azienda e al posto di lavoro per cui ci si candida
Uno degli errori più comuni commessi dai giovani laureati è quello di scrivere un unico CV da presentare alle diverse aziende alle quali si desidera candidarsi. Al contrario, il CV deve essere costruito sulla base delle tue caratteristiche, capacità ed esperienze ma elaborato in relazione alle diversa realtà o ipotesi professionale. Quindi, prima di scrivere il nostro CV, è buona norma documentarsi (attraverso internet, la stampa specializzata, ecc.) sull’azienda e, se possibile, sugli elementi caratterizzanti la mansione per la quale ci stiamo proponendo.
 
Conciso e chiaro
Il tempo medio dedicato alla lettura di un CV dal selezionatore è di 3 minuti. Dalla capacità di far emergere in così poco tempo degli elementi tali da incuriosirlo, dipende la possibilità di essere convocati o meno per un successivo colloquio di approfondimento.
In generale, nel caso di un neolaureato senza particolari esperienze di lavoro, può bastare una pagina e, in ogni caso, è consigliato non superare le due, evitando di allegare estratti di tesi, diplomi, attestati, foto e quanto non sia espressamente richiesto.
 
Corretto
Prima di inviare il tuo CV, ricorda di fare un controllo ortografico per “scovare” eventuali errori di ortografia o grammatica. Un banale errore potrebbe, infatti, far finire il tuo CV direttamente nel cestino del selezionatore, senza possibilità di appello.
 
Per costruire un CV breve ma incisivo, è di fondamentale importanza la suddivisione dei contenuti.Di seguito, ti suggeriamo uno schema che potrai assumere come esempio per il tuo curriculum:

• Dati personali – indica sempre i recapiti telefonici ed e-mail presso i quali puoi essere rintracciato in qualsiasi momento

• Istruzione/Formazione – è preferibile indicare i titoli di studio posseduti partendo dai più recenti, il master o la laurea, fino ad arrivare a quelli più lontani nel tempo, come il diploma

• Lingue straniere - indica la conoscenza a livello scritto e orale, citando eventuali corsi frequentati e attestati posseduti

• Conoscenze informatiche - indica il nome dei programmi e degli ambienti conosciuti e, se necessario, il livello di conoscenza, anche in questo caso non trascurare di specificare eventuali certificazioni possedute

• Esperienze professionali e lavorative - stage, praticantati, lavori a tempo determinato e indeterminato; anche in questo caso, è consigliabile partire dalle esperienze in corso o più recenti, fino a quelle più lontane nel tempo

• Aspirazioni/Obiettivi professionali - sono particolarmente importanti nel caso in cui non si stia rispondendo ad un annuncio specifico, ma si stia inviando un’auto-candidatura

• Hobby e interessi personali - possono essere interessanti, soprattutto per un neolaureato, con l’accortezza, però, di evitare di dilungarsi eccessivamente, dando un’idea di vaghezza e superficialità
 
Non dimenticare, infine, il consenso al trattamento dei dati personali, espresso, per esempio, nella forma seguente: “ Ai sensi del D. Lgs. 196/2003, autorizzo il trattamento dei miei dati personali per le vostre esigenze di selezione” e debitamente sottoscritto.
 
 
Le domande più frequenti
Quanto spazio devo dedicare agli obiettivi e alle aspirazioni professionali?
Due o tre righe sono sufficienti per dare un’idea generale che può essere approfondita nella lettera di accompagnamento.
 
Devo indicare eventuali periodi di studio all’estero (Erasmus, Leonardo, ecc.)?
Sì, certo. L’aver compiuto periodi di studio, di lavoro o stage all’estero, è sicuramente un’ottima carta da spendere nel tuo CV in quanto indicano una buona flessibilità mentale e una propensione al cambiamento, oltre ad una (probabile se non certa) maggiore conoscenza delle lingue straniere. 
 
- Se, oltre a conseguire i titoli di studio “canonici” (diploma, laurea e master), ho frequentato anche altri corsi e seminari, dove devo indicarli?
E’ consigliabile inserirli in un’area diversa da quella dedicata a “Istruzione e titoli di studio” che potremmo, per esempio chiamare “Formazione complementare” con l’avvertenza che essi vanno indicati solo se in linea con la posizione ricercata (altrimenti, possono essere omessi, per mantenere il CV snello e di facile lettura).
 
Devo indicare il voto di maturità?
E’ sufficiente indicare la votazione relativa all’ultimo titolo di studio conseguito, quindi, nel caso di un neolaureato, quello di laurea.
 
Devo indicare nel CV anche i lavori svolti durante gli studi?
Se hai poche esperienze di lavoro significative, può essere utile indicare anche i lavori compiuti durante gli anni di studio (per esempio, come baby sitter, pony express, ecc.). Infatti, anche se questi non hanno alcuna attinenza con il proprio percorso formativo, indicano, in primo luogo, che il candidato è una persona attiva e dinamica e, in secondo luogo, che la persona da selezionare ha fatto esperienza di concetti basilari in qualsiasi rapporto di lavoro, come il rispetto degli orari, la struttura gerarchica, il contatto con il cliente, ecc.
 
Il mio livello di inglese è scolastico, posso ammetterlo o è preferibile indicare che si possiede un buon livello?
Una buona conoscenza della lingua inglese è, ormai da tempo, una competenza considerata di base per la maggior parte dei neolaureati. Tuttavia, se la tua conoscenza è scolastica non puoi evitare di indicarlo e, tanto meno, falsificare l’informazione scrivendo di possedere un buon livello. La sincerità è una dote molto importante, nella vita come nel lavoro. Senza contare che, nel caso in cui sia specificamente richiesta la conoscenza della lingua, non è improbabile dover affrontare colloqui di selezione in inglese, già a partire dall’intervista telefonica.
 
- Devo indicare esperienze associative o di volontariato?
Sì, assolutamente. Soprattutto per un neolaureato, che si presuppone non avere molte esperienze lavorative, è importante indicare anche esperienze associative o di volontariato (ancor meglio se inerenti agli studi fatti, ma non è vincolante). Ciò serve a mettere maggiormente in risalto alcune delle caratteristiche del candidato e a fornire una prima idea della sua personalità.