Il colloquio di lavoro

Testi a cura di Ateneo&Azienda – www.ateneoeazienda.it

Per molti candidati, anche quando consapevoli di possedere titoli, esperienza e un curriculum qualificato, il colloquio di selezione rappresenta un difficile ostacolo. Infatti, nel corso del colloquio, assumono rilevanza fondamentale aspetti ed elementi che non sono necessariamente legati alla preparazione didattica e/o professionale.

 
In questo senso, l'errore dei candidati è, spesso, quello di affrontare il colloquio in posizione di inferiorità rispetto al selezionatore o, ancora peggio, di sfida; in realtà, la persona che si trovano davanti ha ricevuto un incarico: deve trovare la persona “giusta” in un arco di tempo definito. Proprio per questo motivo, non aspetterà altro che trovarsela di fronte.
 
Come prepararsi all'incontro con il selezionatore
Per ben figurare ad un colloquio, è molto importante avere un'idea il più possibile precisa di che tipo di competenze il selezionatore stia cercando e che tipo di domande potrebbe farti per farle emergere. Ciò ti consentirà, inoltre, di mostrare una delle caratteristiche maggiormente ricercate nei neo assunti: la motivazione. Al contrario, arrivare al colloquio senza un’approfondita conoscenza di questi elementi, potrebbe suggerire al selezionatore superficialità nel nostro atteggiamento.
In questo senso, un primo elemento utile è possedere un quadro definito dell'azienda.
Inoltre, è utile capire nello specifico, anche rileggendo l'annuncio di lavoro pubblicato, quali siano le competenze richieste per il posto di lavoro cui aspiri prestando attenzione, soprattutto, alle caratteristiche personali e relazionali connesse alla mansione in oggetto. Devi tener presente che non esistono caratteristiche della persona preferibili a priori rispetto ad altre: dipende dal tipo di lavoro offerto (semplificando: e' auspicabile che un commerciale sia molto socievole e abbia facilità di rapporti con le persone, ma le stesse caratteristiche non sono necessarie per un tecnico di laboratorio o per un informatico).
 
Il Colloquio
Le domande più frequenti
In ogni colloquio, vi sono “domande tormentone”, utilizzate dai selezionatori per far emergere le tue esperienze e opinioni. Potrebbe essere opportuno, per superare questa fase del colloquio nella maniera più brillante possibile, preparare qualcosa di scritto da provare e riprovare davanti allo specchio della tua camera.
Sulla motivazione
La componente motivazionale è indagata in profondità nel corso dei colloqui.
Ognuna delle domande seguenti contiene elementi utili per verificare la reale motivazione del candidato:
- Come immagina il suo futuro professionale fra tre/quattro anni?
- Perché ritiene che, tra tutti gli altri candidati, dovremmo assumere proprio lei per questo lavoro?
Nella risposta a queste domande, il candidato ha la possibilità di parlare di sé, delle proprie competenze, delle proprie attitudini e, soprattutto, della propria motivazione. Non ci sono risposte giuste o sbagliate. E' semplicemente importante che, nella risposta, emergano, da quello che si dice ma, soprattutto, da come lo si dice, i motivi che ti rendono il candidato ideale per quella posizione. Lo sguardo, il tono della voce, i gesti… sono più convincenti di mille parole; anche perché, come il selezionatore sa perfettamente, si può mentire con le parole ma è più difficile farlo con il corpo.
- Che cosa conosce della nostra azienda?
Come già sottolineato, disporre di informazioni riguardanti l'azienda e la posizione lavorativa, può servire a motivare in modo concreto la propria candidatura per quella specifica azienda o posizione, mentre arrivare ad un colloquio senza aver prima ricercato informazioni sull'azienda è, ovviamente, segno di scarso interesse e motivazione.
Sull’analisi personologica
- Potrebbe indicarmi tre pregi e tre difetti che pensa di avere?
Questa è una domanda che introduce l'analisi personologica del candidato. Un’adeguata strategia può essere, per quanto riguarda i difetti, quella di elencare difetti che non siano incompatibili con il tipo di mansione da svolgere oppure che siano assimilabili a pregi. “Sono testardo e pignolo” diventa “Sono una persona a cui non piace lasciare le cose a metà, controllando anche i dettagli”. Naturalmente, è importante esporre pregi e difetti, cercando di essere onesti e sinceri.
 
- Mi parli di lei…
E’ importante illustrare adeguatamente il proprio profilo professionale e lavorativo, con la consapevolezza che, anche in questo caso, preziose informazioni sulla tua personalità arriveranno anche da comportamenti non verbali, dal modo di gesticolare, di guardare, di parlare e di “gestire il proprio corpo nello spazio”.
 
Al termine delle domande poste dall'intervistatore, potrebbe essere opportuno, per rafforzare ed evidenziare ulteriormente la propria motivazione, richiedere qualche breve approfondimento su alcuni aspetti legati alla mansione per la quale ci si candida (evitando, almeno per il momento, aspetti contrattuali e retributivi) quali: principali obiettivi e responsabilità di tale posizione, gli ostacoli più comuni nel corso del raggiungimento di tali obiettivi, ecc.
 
Cosa succede dopo il colloquio
Se il selezionatore, nella fase conclusiva del colloquio, ricorre ad un frase del tipo “le faremo sapere…”, ma la risposta si fa attendere, può essere buona norma tentare un ulteriore contatto telefonico. Sollecitare una risposta, infatti, non è considerato negativamente, a condizione che lo si faccia in modo cortese, mai con arroganza o impazienza.
Il candidato deve sempre ricordare che la selezione è un incontro tra domanda e offerta; non esiste un candidato “giusto” in assoluto, si può parlare di candidato “giusto” solo rispetto ad una specifica posizione.
Essere scartati ad un colloquio, quindi, significa semplicemente che il proprio profilo non è adatto a quel tipo di posizione o a quel tipo di azienda. In tal caso, l'eliminazione diventa (paradossalmente) una fortuna, in quanto evita al candidato di iniziare un lavoro per cui non è tagliato, magari in un ambiente non compatibile con le proprie caratteristiche personali e professionali.