ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
Syllabus
Prerequisiti
INTRODUZIONE AL CORSO
Presentazione del corso
La grammatica dell’Organizzazione Il corso apre con la sistematizzazione delle principali teorie organizzative al fine d'introdurre le possibili concezioni e definizioni di organizzazione aziendale.
Sono presentate le tre concezioni di base dell’organizzazione: (1) organizzazione come sistema pre-determinato; (2) l’organizzazione come processo di decisioni e azioni; (3) organizzazione come costruzione sociale. Tali concezioni sono influenzate da tre variabili di contesto: ambiente, tecniche e persone. La grammatica dell’Organizzazione:
Cap.iniziale (1): pp. 9 – 36.
L'INDIVIDUO
Le persone: valori, attitudini, competenze Cosa influenza il comportamento umano in un'organizzazione? Nella lezione si descrivono le determinanti del comportamento e i concetti di competenza individuale e organizzativa, contesto organizzativo e potenziale, questo al fine di comprendere come gestire le persone, in modo tale da realizzare gli obiettivi assegnati. Le persone: il comportamento
e le competenze:
Cap.1 (1): pp. 39 – 64.
La motivazione A partire dagli anni ’50 si avviano e si moltiplicano gli studi sulla motivazione al lavoro.
Per una panoramica dei principali contributi, il focus della lezione si articola secondo due direttrici: (1) le Teorie di Contenuto, per indirizzare l’attenzione su cosa “motiva le persone al lavoro”; (2) le Teorie di Processo, per analizzare in che modo si può intervenire sul processo motivazionale di un individuo. La motivazione al lavoro:
concetti e teorie di base:
Cap. 2 (1): pp. 65 – 103.
* Assegnazione primo micro-task.
LE PERSONE IN RELAZIONE
Il gruppo Dalla dimensione individuale ci si sposta verso l’analisi e la comprensione delle relazioni sociali all’interno delle organizzazioni indagando, in primis, il concetto di gruppo.
In particolare, sono chiarite le caratteristiche e le condizioni di efficacia di un gruppo di lavoro e quali sono gli aspetti costitutivi della comunicazione e del conflitto nei gruppi. - Comunicazione e conflitto:
Cap: 4 (1): pp. 139 – 166
- Lavorare in gruppo:
Cap. 5 (1): pp. 167 – 202.
La cultura organizzativa Sempre con attenzione agli aspetti soft della gestione organizzativa, si presenta l’approccio culturale come modalità fondamentale per comprendere l’agire sociale delle persone nelle organizzazioni.
Inoltre, si esaminano lo stile di direzione e la leadership come ulteriori meccanismi con cui esercitare un’influenza volta ad allineare i comportamenti delle persone. - Leggere, costruire e gestire
la cultura organizzativa:
Cap. 6 (1): pp. 203 – 236.
Micro & Macro strutture (I) Quali sono gli elementi da considerare per scelte organizzative efficienti ed efficaci?
Quali sono le variabili organizzative da considerare nella costruzione delle soluzioni organizzative?
I concetti di divisione e coordinamento del lavoro tra unità organizzative e le loro combinazioni idealtipiche sono elementi fondamentali. Si illustrano anche alcuni concetti e tecniche di base della progettazione micro-organizzativa, quali: ruolo, posizione, organigramma, Job description e profilo di ruolo. - L’organizzazione micro:
ruoli e processi:
Cap. 8 (1): pp. 267 – 288.
- Le strutture organizzative:
dimensioni di analisi e idealtipi:
Cap.7 (1): pp. 239 – 265.
Micro & Macro strutture (II)
I sistemi di direzione Partendo dal concetto di progettazione organizzativa, si configurano i sistemi di direzione, come meccanismi di coordinamento. La gestione del personale risulta essere un meccanismo fondamentale di allineamento dei comportamenti degli individui nelle organizzazioni. - I sistemi di direzione: il controllo
di gestione e la gestione delle
persone
Cap. 9 (1): pp. 289 – 319.
* Assegnazione secondo micro-task.
LA PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA UNIVERSALISTICA
Le teorie classiche (I) La teoria organizzativa, nel tempo, ha subito una notevole evoluzione.
Si parte dalle teorie classiche, evidenziando gli elementi ancora di attualità che queste presentano.
Sempre seguendo una logica evolutiva, si prosegue con quegli Autori che hanno focalizzato la loro attenzione sulla dimensione soft dell’organizzazione. Con Mayo si introduce il tema del fattore umano quale leva per agire sulla produttività dell’organizzazione. - Burocrazia e dintorni:
Cap. 1 (2): pp. 1 – 36.
- Le teorie classiche:
Cap. 2 (2): pp. 37 – 68.
- La Scuola delle Relazioni Umane:
Cap:3 (2): pp. 69 – 98.
Le teorie classiche (II)
LA PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA CONTINGENTE
La progettazione organizzativa (I) Si introduce il concetto di sistema socio-tecnico e la sua applicazione all’analisi e alla progettazione delle organizzazioni.
In chiave sistemica, si analizza la composizione di un’organizzazione, i suoi rapporti con l’ambiente e le variabili interne che ne determinano il comportamento. Per introdurre il tema della progettazione organizzativa si fa riferimento alla teoria del comportamento organizzativo di Simon, che quale importante premessa al tema della progettazione organizzativa in relazione alle teorie contingenti.
Quali sono le determinanti della scelta della struttura organizzativa?
E' presentata una rassegna dei principali contributi in tema di relazioni strategia-struttura, ossia quei contributi che propongono un’interpretazione funzionale tra scelte strategiche e struttura organizzativa.
Si illustrano inoltre le dimensioni di progettazione, attraverso la presentazione delle opzioni fondamentali di raggruppamento delle attività organizzative in strutture semplici, funzionali, divisionali e funzionali modificate. - L’analisi e la progettazione
dei sistemi organizzativi
Cap. 4 (2): pp. 99 – 126.
- La progettazione della struttura
organizzativa:
Cap. 5 (2): pp. 125 – 159.
La progettazione organizzativa (II)
* Assegnazione Terzo micro-task.
Differenziazione e integrazione In questa lezione è presentato il modello di “differenziazione e integrazione”.
Il modello di Lawrence e Lorsch, centrato sulle relazioni di differenziazione e d'integrazione tra le funzioni di linea, spiega le variabili contingenti fondamentali ai fini della differenziazione. Ciascuna funzione è rappresentate da tre caratteristiche: (a) la chiarezza del compito, (b) la difficoltà del compito, c) il tempo di feed-back. Il modello propone che la scelta degli strumenti d'integrazione tenga conto del grado di differenziazione richiesta tra le varie unità; gli strumenti d'integrazione devono essere tanto più «potenti» quanto maggiori sono sia l’interdipendenza sia la differenziazione richiesta. - Differenziazione e integrazione:
Cap. 6 (2): pp. 161 – 181.
LA PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA CONTINGENTE: I MODELLI EVOLUTI
Perrow Il contributo di Perrow insiste sulla relazione tra tecnologia e configurazioni organizzative.
Sono analizzate quattro caratteristiche delle organizzazioni:
1. la tecnologia, considerata come il fattore caratterizzante le organizzazioni stesse.
2. gli obiettivi, concepiti come variabile parzialmente indipendente.
3. l’organizzazione nel suo insieme.
4. la struttura organizzativa come variabile dipendente. - Uno schema per l’analisi
comparativa delle organizzazioni:
Cap 7 (2): pp. 185 – 200.
Thompson Thompson, partendo dalla teoria di Simon, sviluppa il concetto di azione organizzativa come processo di azioni orientato dalla razionalità intenzionale e limitata per affrontare l’incertezza ambientale. Ogni organizzazione costruisce, nello sviluppo del suo processo organizzativo, il proprio campo d’azione e, quindi, i punti di contatto con l’ambiente.
Un’organizzazione, allora, protegge il proprio nucleo tecnico dai vincoli e dalle contingenze, con azioni organizzative che consentono di migliorare la seconda componente della razionalità intenzionale di un’organizzazione, la razionalità organizzativa. La razionalità organizzativa – la gestione delle interdipendenze -, diventa, allora, un elemento fondamentale per ridurre l’incertezza. - L’azione organizzativa:
Cap. 8 (2): pp. 201 – 217.
Galbraith Con il concetto di «predicibilità dei compiti» si evolve l’approccio contingente. Galbraith analizza come gli influssi esercitati dall’ambiente esterno o da altre variabili di contesto sul sistema o sottosistema organizzativo influenzino la struttura organizzativa, intesa come insieme di elementi che consentono di svolgere compiti con diverso grado di predicibilità. Al diverso grado di predicibilità dei compiti è legato il volume delle informazioni da raccogliere e da elaborare per svolgere efficientemente una determinata attività.
Il modello proposto, è fatto poi proprio dalla letteratura organizzativa italiana, che, alla fine degli anni Settanta, integra il concetto di «complessità informativa» dei compiti. - Incertezza, complessità e
organizzazione:
Cap.9 (2): pp. 219 – 242.
Intervento/Testimonianza
Wrap up/Riepilogo finale
Prerequisites
INTRODUCTION
Introduction to the course
The “grammar” of the organization: Systematization of main theories and concepts La grammatica dell’Organizzazione:
Initial chapther Cap.iniziale (1): pp. 9 – 36.
THE INDIVIDUAL
People: Values, attitudes and competences: influences at the individual level of human behavior Le persone: il comportamento
e le competenze:
Cap.1 (1): pp. 39 – 64.
The motivation: Theories about the motivation to works, both in terms of contents and process.
La motivazione al lavoro:
concetti e teorie di base:
Cap. 2 (1): pp. 65 – 103.
PEOPLE AND RELATIONSHIPS
The group: Study of the social dynamics of individuals when working in groups. - Comunicazione e conflitto:
Cap: 4 (1): pp. 139 – 166
- Lavorare in gruppo:
Cap. 5 (1): pp. 167 – 202.
The organizational culture: How the culture of an organization may affect further the behaviors
- Leggere, costruire e gestire
la cultura organizzativa:
Cap. 6 (1): pp. 203 – 236.
Micro & Macro structure (I): The relevant element to be studied to make sound and efficient organizational choices
Micro & Macro structure (II): Basic Stereotype of organizational structure
- L’organizzazione micro:
ruoli e processi:
Cap. 8 (1): pp. 267 – 288.
- Le strutture organizzative:
dimensioni di analisi e idealtipi:
Cap.7 (1): pp. 239 – 265.
Direction and report systems: Control systems to align individual behavior with company goals - I sistemi di direzione: il controllo
di gestione e la gestione delle
persone
Cap. 9 (1): pp. 289 – 319.
UNIVERSALISTIC APPROACH TO THE ORGANIZATIONAL DESIGN
Classical theories (I): Weber and the bureaucracy
Classical theories (II): Taylor, Fayol and the Human relations school of thought
- Burocrazia e dintorni:
Cap. 1 (2): pp. 1 – 36.
- Le teorie classiche:
Cap. 2 (2): pp. 37 – 68.
- La Scuola delle Relazioni Umane:
Cap:3 (2): pp. 69 – 98.
CONTINGENT APPROACH TO THE ORGANIZATIONAL DESIGN
Organizational Design (I): Simon’s theory
Organizational Design (II): Elements to decide the organizational design e modified organizational structures. - L’analisi e la progettazione
dei sistemi organizzativi
Cap. 4 (2): pp. 99 – 126.
- La progettazione della struttura
organizzativa:
Cap. 5 (2): pp. 125 – 159.
Differentiation and Integration: Lowerence and Lorsch’s model
- Differenziazione e integrazione:
Cap. 6 (2): pp. 161 – 181.
CONTINGENT APPROACH TO THE ORGANIZATIONAL DESIGN: THE SOPHISTICATED MODELS
Perrow - Uno schema per l’analisi
comparativa delle organizzazioni:
Cap 7 (2): pp. 185 – 200.
Thompson - L’azione organizzativa:
Cap. 8 (2): pp. 201 – 217.
Galbraith - Incertezza, complessità e
organizzazione:
Cap.9 (2): pp. 219 – 242.
Programma
INTRODUZIONE AL CORSO
Presentazione del corso
La grammatica dell’Organizzazione Il corso apre con la sistematizzazione delle principali teorie organizzative al fine d'introdurre le possibili concezioni e definizioni di organizzazione aziendale.
Sono presentate le tre concezioni di base dell’organizzazione: (1) organizzazione come sistema pre-determinato; (2) l’organizzazione come processo di decisioni e azioni; (3) organizzazione come costruzione sociale. Tali concezioni sono influenzate da tre variabili di contesto: ambiente, tecniche e persone. La grammatica dell’Organizzazione:
Cap.iniziale (1): pp. 9 – 36.
L'INDIVIDUO
Le persone: valori, attitudini, competenze Cosa influenza il comportamento umano in un'organizzazione? Nella lezione si descrivono le determinanti del comportamento e i concetti di competenza individuale e organizzativa, contesto organizzativo e potenziale, questo al fine di comprendere come gestire le persone, in modo tale da realizzare gli obiettivi assegnati. Le persone: il comportamento
e le competenze:
Cap.1 (1): pp. 39 – 64.
La motivazione A partire dagli anni ’50 si avviano e si moltiplicano gli studi sulla motivazione al lavoro.
Per una panoramica dei principali contributi, il focus della lezione si articola secondo due direttrici: (1) le Teorie di Contenuto, per indirizzare l’attenzione su cosa “motiva le persone al lavoro”; (2) le Teorie di Processo, per analizzare in che modo si può intervenire sul processo motivazionale di un individuo. La motivazione al lavoro:
concetti e teorie di base:
Cap. 2 (1): pp. 65 – 103.
* Assegnazione primo micro-task.
LE PERSONE IN RELAZIONE
Il gruppo Dalla dimensione individuale ci si sposta verso l’analisi e la comprensione delle relazioni sociali all’interno delle organizzazioni indagando, in primis, il concetto di gruppo.
In particolare, sono chiarite le caratteristiche e le condizioni di efficacia di un gruppo di lavoro e quali sono gli aspetti costitutivi della comunicazione e del conflitto nei gruppi. - Comunicazione e conflitto:
Cap: 4 (1): pp. 139 – 166
- Lavorare in gruppo:
Cap. 5 (1): pp. 167 – 202.
La cultura organizzativa Sempre con attenzione agli aspetti soft della gestione organizzativa, si presenta l’approccio culturale come modalità fondamentale per comprendere l’agire sociale delle persone nelle organizzazioni.
Inoltre, si esaminano lo stile di direzione e la leadership come ulteriori meccanismi con cui esercitare un’influenza volta ad allineare i comportamenti delle persone. - Leggere, costruire e gestire
la cultura organizzativa:
Cap. 6 (1): pp. 203 – 236.
Micro & Macro strutture (I) Quali sono gli elementi da considerare per scelte organizzative efficienti ed efficaci?
Quali sono le variabili organizzative da considerare nella costruzione delle soluzioni organizzative?
I concetti di divisione e coordinamento del lavoro tra unità organizzative e le loro combinazioni idealtipiche sono elementi fondamentali. Si illustrano anche alcuni concetti e tecniche di base della progettazione micro-organizzativa, quali: ruolo, posizione, organigramma, Job description e profilo di ruolo. - L’organizzazione micro:
ruoli e processi:
Cap. 8 (1): pp. 267 – 288.
- Le strutture organizzative:
dimensioni di analisi e idealtipi:
Cap.7 (1): pp. 239 – 265.
Micro & Macro strutture (II)
I sistemi di direzione Partendo dal concetto di progettazione organizzativa, si configurano i sistemi di direzione, come meccanismi di coordinamento. La gestione del personale risulta essere un meccanismo fondamentale di allineamento dei comportamenti degli individui nelle organizzazioni. - I sistemi di direzione: il controllo
di gestione e la gestione delle
persone
Cap. 9 (1): pp. 289 – 319.
* Assegnazione secondo micro-task.
LA PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA UNIVERSALISTICA
Le teorie classiche (I) La teoria organizzativa, nel tempo, ha subito una notevole evoluzione.
Si parte dalle teorie classiche, evidenziando gli elementi ancora di attualità che queste presentano.
Sempre seguendo una logica evolutiva, si prosegue con quegli Autori che hanno focalizzato la loro attenzione sulla dimensione soft dell’organizzazione. Con Mayo si introduce il tema del fattore umano quale leva per agire sulla produttività dell’organizzazione. - Burocrazia e dintorni:
Cap. 1 (2): pp. 1 – 36.
- Le teorie classiche:
Cap. 2 (2): pp. 37 – 68.
- La Scuola delle Relazioni Umane:
Cap:3 (2): pp. 69 – 98.
Le teorie classiche (II)
LA PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA CONTINGENTE
La progettazione organizzativa (I) Si introduce il concetto di sistema socio-tecnico e la sua applicazione all’analisi e alla progettazione delle organizzazioni.
In chiave sistemica, si analizza la composizione di un’organizzazione, i suoi rapporti con l’ambiente e le variabili interne che ne determinano il comportamento. Per introdurre il tema della progettazione organizzativa si fa riferimento alla teoria del comportamento organizzativo di Simon, che quale importante premessa al tema della progettazione organizzativa in relazione alle teorie contingenti.
Quali sono le determinanti della scelta della struttura organizzativa?
E' presentata una rassegna dei principali contributi in tema di relazioni strategia-struttura, ossia quei contributi che propongono un’interpretazione funzionale tra scelte strategiche e struttura organizzativa.
Si illustrano inoltre le dimensioni di progettazione, attraverso la presentazione delle opzioni fondamentali di raggruppamento delle attività organizzative in strutture semplici, funzionali, divisionali e funzionali modificate. - L’analisi e la progettazione
dei sistemi organizzativi
Cap. 4 (2): pp. 99 – 126.
- La progettazione della struttura
organizzativa:
Cap. 5 (2): pp. 125 – 159.
La progettazione organizzativa (II)
* Assegnazione Terzo micro-task.
Differenziazione e integrazione In questa lezione è presentato il modello di “differenziazione e integrazione”.
Il modello di Lawrence e Lorsch, centrato sulle relazioni di differenziazione e d'integrazione tra le funzioni di linea, spiega le variabili contingenti fondamentali ai fini della differenziazione. Ciascuna funzione è rappresentate da tre caratteristiche: (a) la chiarezza del compito, (b) la difficoltà del compito, c) il tempo di feed-back. Il modello propone che la scelta degli strumenti d'integrazione tenga conto del grado di differenziazione richiesta tra le varie unità; gli strumenti d'integrazione devono essere tanto più «potenti» quanto maggiori sono sia l’interdipendenza sia la differenziazione richiesta. - Differenziazione e integrazione:
Cap. 6 (2): pp. 161 – 181.
LA PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA CONTINGENTE: I MODELLI EVOLUTI
Perrow Il contributo di Perrow insiste sulla relazione tra tecnologia e configurazioni organizzative.
Sono analizzate quattro caratteristiche delle organizzazioni:
1. la tecnologia, considerata come il fattore caratterizzante le organizzazioni stesse.
2. gli obiettivi, concepiti come variabile parzialmente indipendente.
3. l’organizzazione nel suo insieme.
4. la struttura organizzativa come variabile dipendente. - Uno schema per l’analisi
comparativa delle organizzazioni:
Cap 7 (2): pp. 185 – 200.
Thompson Thompson, partendo dalla teoria di Simon, sviluppa il concetto di azione organizzativa come processo di azioni orientato dalla razionalità intenzionale e limitata per affrontare l’incertezza ambientale. Ogni organizzazione costruisce, nello sviluppo del suo processo organizzativo, il proprio campo d’azione e, quindi, i punti di contatto con l’ambiente.
Un’organizzazione, allora, protegge il proprio nucleo tecnico dai vincoli e dalle contingenze, con azioni organizzative che consentono di migliorare la seconda componente della razionalità intenzionale di un’organizzazione, la razionalità organizzativa. La razionalità organizzativa – la gestione delle interdipendenze -, diventa, allora, un elemento fondamentale per ridurre l’incertezza. - L’azione organizzativa:
Cap. 8 (2): pp. 201 – 217.
Galbraith Con il concetto di «predicibilità dei compiti» si evolve l’approccio contingente. Galbraith analizza come gli influssi esercitati dall’ambiente esterno o da altre variabili di contesto sul sistema o sottosistema organizzativo influenzino la struttura organizzativa, intesa come insieme di elementi che consentono di svolgere compiti con diverso grado di predicibilità. Al diverso grado di predicibilità dei compiti è legato il volume delle informazioni da raccogliere e da elaborare per svolgere efficientemente una determinata attività.
Il modello proposto, è fatto poi proprio dalla letteratura organizzativa italiana, che, alla fine degli anni Settanta, integra il concetto di «complessità informativa» dei compiti. - Incertezza, complessità e
organizzazione:
Cap.9 (2): pp. 219 – 242.
Intervento/Testimonianza
Wrap up/Riepilogo finale
Program
INTRODUCTION
Introduction to the course
The “grammar” of the organization: Systematization of main theories and concepts La grammatica dell’Organizzazione:
Initial chapther Cap.iniziale (1): pp. 9 – 36.
THE INDIVIDUAL
People: Values, attitudes and competences: influences at the individual level of human behavior Le persone: il comportamento
e le competenze:
Cap.1 (1): pp. 39 – 64.
The motivation: Theories about the motivation to works, both in terms of contents and process.
La motivazione al lavoro:
concetti e teorie di base:
Cap. 2 (1): pp. 65 – 103.
PEOPLE AND RELATIONSHIPS
The group: Study of the social dynamics of individuals when working in groups. - Comunicazione e conflitto:
Cap: 4 (1): pp. 139 – 166
- Lavorare in gruppo:
Cap. 5 (1): pp. 167 – 202.
The organizational culture: How the culture of an organization may affect further the behaviors
- Leggere, costruire e gestire
la cultura organizzativa:
Cap. 6 (1): pp. 203 – 236.
Micro & Macro structure (I): The relevant element to be studied to make sound and efficient organizational choices
Micro & Macro structure (II): Basic Stereotype of organizational structure
- L’organizzazione micro:
ruoli e processi:
Cap. 8 (1): pp. 267 – 288.
- Le strutture organizzative:
dimensioni di analisi e idealtipi:
Cap.7 (1): pp. 239 – 265.
Direction and report systems: Control systems to align individual behavior with company goals - I sistemi di direzione: il controllo
di gestione e la gestione delle
persone
Cap. 9 (1): pp. 289 – 319.
UNIVERSALISTIC APPROACH TO THE ORGANIZATIONAL DESIGN
Classical theories (I): Weber and the bureaucracy
Classical theories (II): Taylor, Fayol and the Human relations school of thought
- Burocrazia e dintorni:
Cap. 1 (2): pp. 1 – 36.
- Le teorie classiche:
Cap. 2 (2): pp. 37 – 68.
- La Scuola delle Relazioni Umane:
Cap:3 (2): pp. 69 – 98.
CONTINGENT APPROACH TO THE ORGANIZATIONAL DESIGN
Organizational Design (I): Simon’s theory
Organizational Design (II): Elements to decide the organizational design e modified organizational structures. - L’analisi e la progettazione
dei sistemi organizzativi
Cap. 4 (2): pp. 99 – 126.
- La progettazione della struttura
organizzativa:
Cap. 5 (2): pp. 125 – 159.
Differentiation and Integration: Lowerence and Lorsch’s model
- Differenziazione e integrazione:
Cap. 6 (2): pp. 161 – 181.
CONTINGENT APPROACH TO THE ORGANIZATIONAL DESIGN: THE SOPHISTICATED MODELS
Perrow - Uno schema per l’analisi
comparativa delle organizzazioni:
Cap 7 (2): pp. 185 – 200.
Thompson - L’azione organizzativa:
Cap. 8 (2): pp. 201 – 217.
Galbraith - Incertezza, complessità e
organizzazione:
Cap.9 (2): pp. 219 – 242.
Testi Adottati
– DECASTRI M. (2016) “Leggere le Organizzazioni. Individuo, persone, strumenti. Manuale di organizzazione aziendale I”, Guerini e Associati, Milano.
- DECASTRI M. (2016) “Progettare le Organizzazioni. Le Teorie e i modelli per decidere. Manuale di organizzazione aziendale II”, Guerini e Associati, Milano.
Books
- DECASTRI M. (2016) “Progettare le Organizzazioni. Le Teorie e i modelli per decidere. Manuale di organizzazione aziendale II”, Guerini e Associati, Milano.
Bibliografia
– COSTA G., NACAMULLI R.C.D. (1997), Manuale di Organizzazione Aziendale, Utet, Torino.
– DAFT, R. (2010), Organizzazione Aziendale, Apogeo.
– TURATI C.(1998), L'organizzazione semplice, Egea, Milano.
Sul sito di facoltà, dopo di ogni lezione, saranno messe a disposizione le slide proiettate.
Bibliography
– DAFT, R. (2010), Organizzazione Aziendale, Apogeo.
– TURATI C.(1998), L'organizzazione semplice, Egea, Milano.
On the faculty website, after each lecture, will be added the pertinent slides.
Modalità di svolgimento
Teaching methods
The course employs a mix of teaching methods. The traditional frontal lecture is done with the support of slides and there is a strong stimulus to the active participation with questions and opinions directed to the students. In addition to that the course also add in-class group discussions, analysis of video or multi-media material, case studies and their discussion (Micro-tasks), and finally simulation and test on the personality and on working in group.
Regolamento Esame
La modalità di esame è quella dell’esame orale; solo in relazione al primo appello dell’anno (ex-preappello) visti i soliti alti volumi di affluenza la modalità dell’esame è scritta. In itinere al corso sarà però possibile accumulare punti bonus attraverso l’elaborazione di case studies (micro-task). Questi lavori di gruppo sono però puramente facoltativi e non necessari al fine del superamento dell’esame.
Sia in caso di esame con modalità orale o scritta, le finalità di verifica saranno le stesse. In entrambi i casi si svilupperanno domande aperte di contenuto, volte ad evidenziare la conoscenza acquisita, nonché la capacità di concettualizzazione e di ragionamento e abilità di fare collegamenti fra gli argomenti e elaborare personali giudizi critici. Attraverso ciò quindi saranno verificate gli obbiettivi di apprendimento quali: la conoscenza e capacità di comprensione, le relative capacità di applicare conoscenza e infine l’autonomia di giudizio.
Inoltre saranno testate le capacità comunicative, sia nella modalità orale che scritta.
I micro task facoltativi sono funzionali alla verifica della maturazione della capacità di applicare la conoscenza e formulare giudizi personali e alle capacità comunicative in forma scritta, rispetto ad una maniera di esprimersi coerente e appropriata.
Exam Rules
During the course will be possible to acquire extra bonus point on the final grade through the elaboration of case studies (micro-tasks). These group projects are however absolutely discretionary and not mandatory to pass the exam.
Both in cases, oral and written exams, the objectives of test will be the same. There will be open questions based on module’s contents, aiming at evaluating the acquired understanding, the ability to think and conceptualize, and the ability to make connections among several topics and to elaborate personal judgements. The oral exam will be done through open questions on concepts, thus to verify the level of understanding and on logical connections and elaboration. Through this thus will be verify the following learning outcome: Knowledge and understanding, the ability of applying this knowledge and the capacity of making autonomous judgement. In addition, oral presentation skills will be also tested.
The group works (micro-tasks) instead focused on verifying ability to elaborate case studies, and thus to apply knowledge learnt and give suggestion, so making judgments, and the writing skills to express coherently and properly.
Aggiornato A.A. 2021-2022
Università degli studi di Roma
“Tor Vergata”
ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
A.A. 2021/2022
CORSO DI LAUREA TRIENNALE IN ECONOMIA E FINANZA
CANALE UNICO – PROF. M. PELLEGRINI
Contatti docente di riferimento
Prof. Massimiliano Pellegrini, stanza 3.3c (terzo piano)
e-mail: massimiliano.pellegrini@uniroma2.it
Teaching assistant
Dott. Damiano Petrolo
e-mail damiano.petrolo@uniroma2.it
Obiettivi formativi del corso
Il corso ha l’obiettivo di fornire agli studenti le principali categorie logiche e i concetti fondamentali di analisi e di progettazione dell'assetto organizzativo aziendale, integrando la lettura con prospettive tratte anche da discipline diverse da quelle prettamente economico-aziendali, per esempio la psicologia. Questo in linea con gli obbiettivi del corso di studi circa la comprensione delle leve manageriali e gestionali da essere usate all’interno delle imprese.
Il focus del corso è costituito dall’organizzazione nel suo complesso: i concetti teorici rilevanti per l’analisi e la progettazione organizzativa includono le principali dimensioni strutturali e contestuali di un’organizzazione, quali la formalizzazione, la gerarchia, la specializzazione, la tecnologia, l’ambiente e la cultura. Tali dimensioni variano da organizzazione a organizzazione e per questo rappresentano strumenti per la loro indagine.
Il corso fornisce uno schema per “leggere” e progettare le organizzazioni e si articola nelle seguenti parti:
(1) Introduzione al corso;
(2) L’individuo;
(3) Le persone in relazione;
(4) La progettazione organizzativa universalistica;
(5) La progettazione organizzativa contingente;
(6) La progettazione organizzativa contingente: i modelli evoluti.
Gli studenti grazie a questo corso saranno in grado:
CONOSCENZA E CAPACITÀ DI COMPRENSIONE:
Acquisire e dimostrare padronanza dei concetti generali relativi all’organizzazione aziendale. In particolare:
- Conoscenza degli aspetti individuali del lavoratore,
- Conoscenza del contesto organizzativo e sociale dei lavoratori in azienda,
- Conoscenza delle teorie e dei concetti relativi alla progettazione della struttura organizzativa, sia in chiave universalistica che contingente.
CAPACITÀ DI APPLICARE CONOSCENZA E COMPRENSIONE:
- Capacità di applicare le teorie relative all’individuo e al contesto organizzativo individuale a situazioni concrete di lavoro come posizioni di lavoro attuali e/o future, annunci di reclutamento e selezione e partecipazione a lavori di gruppo.
- Capacità di applicare le teorie relative alla progettazione organizzativa per comprendere le strutture e le logiche organizzative di casi concreti di aziende di varia natura (pubblica, privata) e di varia dimensione (piccole e grandi) analizzando le variabili critiche dell’impresa.
AUTONOMIA DI GIUDIZIO:
- Abilità nel valutare le contingenze personali e lavorative, considerando i fattori critici di successo, per formulare strategie atte al miglioramento della situazione lavorativa personale (attuale e/o futura).
- Abilità di formulare giudizi pertinenti circa l’adeguatezza della progettazione e struttura organizzativa di aziende reali e di formulazione di specifiche strategie ad hoc.
ABILITÀ COMUNICATIVE:
- Capacità di elaborazione scritta su casi di studio (micro-tasks)
- Capacità di presentazione di concetti e di creare collegamenti logici in maniera veloce
Testi per l’esame
– DECASTRI M. (2016) “Leggere le Organizzazioni. Individuo, persone, strumenti. Manuale di organizzazione aziendale I”, Guerini e Associati, Milano. (escluso cap.3)
- DECASTRI M. (2016) “Progettare le Organizzazioni. Le Teorie e i modelli per decidere. Manuale di organizzazione aziendale II”, Guerini e Associati, Milano. (esclusi capitoli dal 10 11 e 12).
Si faccia riferimento al syllabus analitico, qui sotto, per la programmazione delle spiegazioni i contenuti specifici dei capitoli di studio.
Testi di approfondimento
– COSTA G., NACAMULLI R.C.D. (1997), Manuale di Organizzazione Aziendale, Utet, Torino.
– DAFT, R. (2010), Organizzazione Aziendale, Apogeo.
– TURATI C.(1998), L'organizzazione semplice, Egea, Milano.
Sul sito di facoltà, dopo di ogni lezione, saranno messe a disposizione le slide proiettate e i micro-task a settimane alterne
Giorni e orari di lezione
– Mercoledì: ore 16.00 – 18.00
– Giovedì: ore 11.00 – 13.00
– Venerdì: ore 11.00 – 13.00
Aule di lezione
Mercoledì: (T1)
Giovedì e Venerdì: (T4)
Video lezioni (codice accesso TEAMS 8tm5rke)
Giorni e orari di ricevimento studenti
Prof. Pellegrini – Giovedì dalle 15.30-17.30*
*In relazione alle misure anti-covid-19 il ricevimento si svolgerà sia in presenza che su piattaforma Microsoft TEAMS, per specifiche necessità. A prescindere dalla modalità è comunque necessaria la prenotazione via email. Inoltre visto la flessibilità della piattaforma TEAMS, si potranno organizzare anche altre sessioni di ricevimento.
Appelli sessione estiva e autunnale
Al termine del corso gli studenti sosterranno una prova orale in una delle seguenti date:
SESSIONE ESTIVA |
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Economia e Finanza Prof. Pellegrini |
I appello (sessione anticipata) |
5/04/2022 ore 11:00 (possibile esame scritto)
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II appello |
31/05/2022 ore 10:00
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III appello
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14/07/2022 ore 10:00 |
SESSIONE AUTUNNALE |
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I appello |
05/09/2022 ore 10:00
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Modalità di esame
- Modalità di esame ORALE (generalmente). In base anche all’evoluzione delle regolamentazioni anti-Covid e delle disponibilità logistiche, l’esame della sessione anticipata (Aprile) potrebbe essere svolto con modalità scritta. Si riserva però questa decisione a data più vicina all’appello.
- In itinere al corso sarà possibile accumulare punti bonus attraverso l’elaborazione di case studies (micro-task). Questi lavori di gruppo sono però puramente facoltativi e non necessari al fine del superamento dell’esame.
L’esame orale, ed eventualmente quello scritto, si baserà su domande aperte di contenuto, volte a evidenziare la conoscenza acquisita, nonché la capacità di concettualizzazione e di ragionamento. Attraverso ciò quindi saranno verificate gli obbiettivi di apprendimento quali: la conoscenza e capacità di comprensione, le relative capacità di applicare conoscenza e infine l’autonomia di giudizio. Inoltre saranno testate le abilità comunicative orali.
I micro task facoltativi sono funzionali alla verifica della maturazione della capacità di applicare la conoscenza e formulare giudizi personali e alle capacità comunicative in forma scritta e con supporto multimediale, in modo creativo e con esposizione coerente e appropriata.
Programma e syllabus analitico
Lezione |
Argomento |
Descrizione della lezione |
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INTRODUZIONE AL CORSO |
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(1) Prima settimana
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Presentazione del corso
La grammatica dell’Organizzazione |
Il corso apre con la sistematizzazione delle principali teorie organizzative al fine d'introdurre le possibili concezioni e definizioni di organizzazione aziendale. Sono presentate le tre concezioni di base dell’organizzazione: (1) organizzazione come sistema pre-determinato; (2) l’organizzazione come processo di decisioni e azioni; (3) organizzazione come costruzione sociale. Tali concezioni sono influenzate da tre variabili di contesto: ambiente, tecniche e persone. |
La grammatica dell’Organizzazione: Cap.iniziale (1): pp. 9 – 36. |
L'INDIVIDUO |
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(2) Prima settimana
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Le persone: valori, attitudini, competenze |
Cosa influenza il comportamento umano in un'organizzazione? Nella lezione si descrivono le determinanti del comportamento e i concetti di competenza individuale e organizzativa, contesto organizzativo e potenziale, questo al fine di comprendere come gestire le persone, in modo tale da realizzare gli obiettivi assegnati. |
Le persone: il comportamento e le competenze: Cap.1 (1): pp. 39 – 64. |
(3) Prima settimana |
La motivazione |
A partire dagli anni ’50 si avviano e si moltiplicano gli studi sulla motivazione al lavoro. Per una panoramica dei principali contributi, il focus della lezione si articola secondo due direttrici: (1) le Teorie di Contenuto, per indirizzare l’attenzione su cosa “motiva le persone al lavoro”; (2) le Teorie di Processo, per analizzare in che modo si può intervenire sul processo motivazionale di un individuo. |
La motivazione al lavoro: concetti e teorie di base: Cap. 2 (1): pp. 65 – 103. |
* Assegnazione primo micro-task |
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LE PERSONE IN RELAZIONE |
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(4) Seconda settimana
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Il gruppo |
Dalla dimensione individuale ci si sposta verso l’analisi e la comprensione delle relazioni sociali all’interno delle organizzazioni indagando, in primis, il concetto di gruppo. In particolare, sono chiarite le caratteristiche e le condizioni di efficacia di un gruppo di lavoro e quali sono gli aspetti costitutivi della comunicazione e del conflitto nei gruppi. |
- Comunicazione e conflitto: Cap: 4 (1): pp. 139 – 166 - Lavorare in gruppo: Cap. 5 (1): pp. 167 – 202.
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(5) Seconda settimana |
La cultura organizzativa |
Sempre con attenzione agli aspetti soft della gestione organizzativa, si presenta l’approccio culturale come modalità fondamentale per comprendere l’agire sociale delle persone nelle organizzazioni. Inoltre, si esaminano lo stile di direzione e la leadership come ulteriori meccanismi con cui esercitare un’influenza volta ad allineare i comportamenti delle persone. |
- Leggere, costruire e gestire la cultura organizzativa: Cap. 6 (1): pp. 203 – 236. |
(6) Seconda settimana |
Micro & Macro strutture (I) |
Quali sono gli elementi da considerare per scelte organizzative efficienti ed efficaci? Quali sono le variabili organizzative da considerare nella costruzione delle soluzioni organizzative? I concetti di divisione e coordinamento del lavoro tra unità organizzative e le loro combinazioni idealtipiche sono elementi fondamentali. Si illustrano anche alcuni concetti e tecniche di base della progettazione micro-organizzativa, quali: ruolo, posizione, organigramma, Job description e profilo di ruolo. |
- L’organizzazione micro: ruoli e processi: Cap. 8 (1): pp. 267 – 288.
- Le strutture organizzative: dimensioni di analisi e idealtipi: Cap.7 (1): pp. 239 – 265. |
(7) Terza settimana |
Micro & Macro strutture (II) |
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(8) Terza settimana |
I sistemi di direzione |
Partendo dal concetto di progettazione organizzativa, si configurano i sistemi di direzione, come meccanismi di coordinamento. La gestione del personale risulta essere un meccanismo fondamentale di allineamento dei comportamenti degli individui nelle organizzazioni. |
- I sistemi di direzione: il controllo di gestione e la gestione delle persone Cap. 9 (1): pp. 289 – 319. |
* Assegnazione secondo micro-task. |
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LA PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA UNIVERSALISTICA |
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(9) Terza settimana
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Le teorie classiche (I) |
La teoria organizzativa, nel tempo, ha subito una notevole evoluzione. Si parte dalle teorie classiche, evidenziando gli elementi ancora di attualità che queste presentano. Sempre seguendo una logica evolutiva, si prosegue con quegli Autori che hanno focalizzato la loro attenzione sulla dimensione soft dell’organizzazione. Con Mayo si introduce il tema del fattore umano quale leva per agire sulla produttività dell’organizzazione. |
- Burocrazia e dintorni: Cap. 1 (2): pp. 1 – 36.
- Le teorie classiche: Cap. 2 (2): pp. 37 – 68. - La Scuola delle Relazioni Umane: Cap:3 (2): pp. 69 – 98. |
(10) Quarta Settimana |
Le teorie classiche (II) |
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LA PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA CONTINGENTE |
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(11) Quarta settimana |
La progettazione organizzativa (I) |
Si introduce il concetto di sistema socio-tecnico e la sua applicazione all’analisi e alla progettazione delle organizzazioni. In chiave sistemica, si analizza la composizione di un’organizzazione, i suoi rapporti con l’ambiente e le variabili interne che ne determinano il comportamento. Per introdurre il tema della progettazione organizzativa si fa riferimento alla teoria del comportamento organizzativo di Simon, che quale importante premessa al tema della progettazione organizzativa in relazione alle teorie contingenti. Quali sono le determinanti della scelta della struttura organizzativa? E' presentata una rassegna dei principali contributi in tema di relazioni strategia-struttura, ossia quei contributi che propongono un’interpretazione funzionale tra scelte strategiche e struttura organizzativa. Si illustrano inoltre le dimensioni di progettazione, attraverso la presentazione delle opzioni fondamentali di raggruppamento delle attività organizzative in strutture semplici, funzionali, divisionali e funzionali modificate. |
- L’analisi e la progettazione dei sistemi organizzativi Cap. 4 (2): pp. 99 – 126.
- La progettazione della struttura organizzativa: Cap. 5 (2): pp. 125 – 159. |
(12) Quarta settimana |
La progettazione organizzativa (II) |
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* Assegnazione Terzo micro-task. |
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(13) Quinta settimana |
Differenziazione e integrazione |
In questa lezione è presentato il modello di “differenziazione e integrazione”. Il modello di Lawrence e Lorsch, centrato sulle relazioni di differenziazione e d'integrazione tra le funzioni di linea, spiega le variabili contingenti fondamentali ai fini della differenziazione. Ciascuna funzione è rappresentate da tre caratteristiche: (a) la chiarezza del compito, (b) la difficoltà del compito, c) il tempo di feed-back. Il modello propone che la scelta degli strumenti d'integrazione tenga conto del grado di differenziazione richiesta tra le varie unità; gli strumenti d'integrazione devono essere tanto più «potenti» quanto maggiori sono sia l’interdipendenza sia la differenziazione richiesta. |
- Differenziazione e integrazione: Cap. 6 (2): pp. 161 – 181. |
LA PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA CONTINGENTE: I MODELLI EVOLUTI |
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(14) Quinta settimana |
Perrow |
Il contributo di Perrow insiste sulla relazione tra tecnologia e configurazioni organizzative. Sono analizzate quattro caratteristiche delle organizzazioni: 1. la tecnologia, considerata come il fattore caratterizzante le organizzazioni stesse. 2. gli obiettivi, concepiti come variabile parzialmente indipendente. 3. l’organizzazione nel suo insieme. 4. la struttura organizzativa come variabile dipendente. |
- Uno schema per l’analisi comparativa delle organizzazioni: Cap 7 (2): pp. 185 – 200. |
(15) Quinta settimana
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Thompson |
Thompson, partendo dalla teoria di Simon, sviluppa il concetto di azione organizzativa come processo di azioni orientato dalla razionalità intenzionale e limitata per affrontare l’incertezza ambientale. Ogni organizzazione costruisce, nello sviluppo del suo processo organizzativo, il proprio campo d’azione e, quindi, i punti di contatto con l’ambiente. Un’organizzazione, allora, protegge il proprio nucleo tecnico dai vincoli e dalle contingenze, con azioni organizzative che consentono di migliorare la seconda componente della razionalità intenzionale di un’organizzazione, la razionalità organizzativa. La razionalità organizzativa – la gestione delle interdipendenze -, diventa, allora, un elemento fondamentale per ridurre l’incertezza. |
- L’azione organizzativa: Cap. 8 (2): pp. 201 – 217. |
(16) Sesta Settimana
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Galbraith |
Con il concetto di «predicibilità dei compiti» si evolve l’approccio contingente. Galbraith analizza come gli influssi esercitati dall’ambiente esterno o da altre variabili di contesto sul sistema o sottosistema organizzativo influenzino la struttura organizzativa, intesa come insieme di elementi che consentono di svolgere compiti con diverso grado di predicibilità. Al diverso grado di predicibilità dei compiti è legato il volume delle informazioni da raccogliere e da elaborare per svolgere efficientemente una determinata attività. Il modello proposto, è fatto poi proprio dalla letteratura organizzativa italiana, che, alla fine degli anni Settanta, integra il concetto di «complessità informativa» dei compiti. |
- Incertezza, complessità e organizzazione: Cap.9 (2): pp. 219 – 242. |
(17) Sesta Settimana
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Intervento/Testimonianza |
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(18) Sesta Settimana |
Wrap up/Riepilogo finale
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[1] (1) DECASTRI M. (2016) “Leggere le Organizzazioni. Individuo, persone, strumenti. Manuale di organizzazione aziendale I”, Guerini e Associati, Milano.
Per ogni lezione sono disponibili le slide sul sito della Facoltà.
[2] (2) DECASTRI M. (2016) “Progettare le Organizzazioni. Le Teorie e i modelli per decidere. Manuale di organizzazione aziendale II”, Guerini e Associati, Milano.
Per ogni lezione sono disponibili le slide sul sito della Facoltà.
Aggiornato A.A. 2021-2022
The course aims to offer students the principal logical categories and fundamental concepts in relation to the organization analysis and design. This is possible thanks to the integration of different perspectives coming also from other disciplines than those related specifically to business administration (e.g. psychology). This is also in line with objectives of the whole program of studies that aims to the comprehension of managerial and operative leverages to be used within an organizational context.
The specific focus of the course is the organization as a whole. The relevant theoretical concepts for the analysis and the design of the organizational structure and system refer to the principal structural and contextual dimensions of an organization, such as: the formalization, the hierarchy, the specialization, the technology, the environment and the cultural setting. These dimensions vary from an organization to another and for this reason have to be considered powerful tool apt to an organizational inquiry.
The course offers a scheme to “read” and to plan the organizations articulated as follows:
1) Introductory part
2) The individual
3) People and relationships
4) Universalistic organizational design
5) Contingent organizational design
6) Contingent organizational design: the sophisticated models
At the end of this course the student should be able to:
KNOWLEDGE AND UNDERSTANDING:
Acquire and demonstrate a good understanding of the general concepts related to the organizational theory. In particular:
- Knowledge about individual aspects of an employee,
- Knowledge about the organizational and social aspects surrounding employees within an organization,
- Knowledge of concepts related to the organizational design of the structure and of the system, both in universalistic and contingent perspectives.
APPLYING KNOWLEDGE:
- Ability to apply theories related to the individuals and to the individual organizational context to concrete/real-file situation such as actual and/or future working position, recruiting and selection announcements, and participation in group works.
- Ability to apply theories related to the organizational design to comprehend organizational structures and logics of real business and companies of a different nature (private/state) and dimensions (small and large firms).
MAKING JUDGEMENTS
- Ability to evaluate personal and organizational contingencies, to assess critical success factor, so to formulate strategies apt to improve personal working conditions (actual and/or future).
- Ability of making critical judgements about the fitting of the organizational structure and system of real businesses, and related ability to formulate pertinent strategies.
COMMUNICATION SKILLS:
- Written ability to elaborate on case studies and through written questions
- Ability to present theoretical concepts and to make logic connections among those in a rapid manner.
The attendance is NOT mandatory and it will be not monitored. However, attendance and the participation in the group works (micro-task) are strongly encouraged.
EXAM
The course will be assessed through an oral exam; only the first session of exam, (the ex-pre-exam) due to the usual large number of students, it will be possible to organize a written exam. However, this decision will be taken in the respect of the Covid-pandemic regulation so it has to be confirmed at a later stage.
During the course will be possible to acquire extra bonus point on the final grade through the elaboration of case studies (micro-tasks). These group projects are however absolutely discretionary and not mandatory to pass the exam.
Both in cases, oral and written exams, the objectives of test will be the same. There will be open questions based on module’s contents, aiming at evaluating the acquired understanding, the ability to think and conceptualize, and the ability to make connections among several topics and to elaborate personal judgements. The oral exam will be done through open questions on concepts, thus to verify the level of understanding and on logical connections and elaboration. Through this thus will be verify the following learning outcome: Knowledge and understanding, the ability of applying this knowledge and the capacity of making autonomous judgement. In addition, oral presentation skills will be also tested.
Topic |
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INTRODUCTION |
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Introduction to the course The “grammar” of the organization: Systematization of main theories and concepts |
La grammatica dell’Organizzazione: Initial chapther Cap.iniziale (1): pp. 9 – 36. |
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THE INDIVIDUAL |
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People: Values, attitudes and competences: influences at the individual level of human behavior |
Le persone: il comportamento e le competenze: Cap.1 (1): pp. 39 – 64. |
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The motivation: Theories about the motivation to works, both in terms of contents and process.
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La motivazione al lavoro: concetti e teorie di base: Cap. 2 (1): pp. 65 – 103. |
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PEOPLE AND RELATIONSHIPS |
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The group: Study of the social dynamics of individuals when working in groups. |
- Comunicazione e conflitto: Cap: 4 (1): pp. 139 – 166 - Lavorare in gruppo: Cap. 5 (1): pp. 167 – 202.
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The organizational culture: How the culture of an organization may affect further the behaviors
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- Leggere, costruire e gestire la cultura organizzativa: Cap. 6 (1): pp. 203 – 236. |
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Micro & Macro structure (I): The relevant element to be studied to make sound and efficient organizational choices Micro & Macro structure (II): Basic Stereotype of organizational structure
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- L’organizzazione micro: ruoli e processi: Cap. 8 (1): pp. 267 – 288. - Le strutture organizzative: dimensioni di analisi e idealtipi: Cap.7 (1): pp. 239 – 265. |
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Direction and report systems: Control systems to align individual behavior with company goals |
- I sistemi di direzione: il controllo di gestione e la gestione delle persone Cap. 9 (1): pp. 289 – 319. |
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UNIVERSALISTIC APPROACH TO THE ORGANIZATIONAL DESIGN |
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Classical theories (I): Weber and the bureaucracy Classical theories (II): Taylor, Fayol and the Human relations school of thought
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- Burocrazia e dintorni: Cap. 1 (2): pp. 1 – 36. - Le teorie classiche: Cap. 2 (2): pp. 37 – 68. - La Scuola delle Relazioni Umane: Cap:3 (2): pp. 69 – 98. |
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CONTINGENT APPROACH TO THE ORGANIZATIONAL DESIGN |
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Organizational Design (I): Simon’s theory Organizational Design (II): Elements to decide the organizational design e modified organizational structures. |
- L’analisi e la progettazione dei sistemi organizzativi Cap. 4 (2): pp. 99 – 126. - La progettazione della struttura organizzativa: Cap. 5 (2): pp. 125 – 159. |
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Differentiation and Integration: Lowerence and Lorsch’s model
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- Differenziazione e integrazione: Cap. 6 (2): pp. 161 – 181. |
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CONTINGENT APPROACH TO THE ORGANIZATIONAL DESIGN: THE SOPHISTICATED MODELS |
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Perrow |
- Uno schema per l’analisi comparativa delle organizzazioni: Cap 7 (2): pp. 185 – 200. |
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Thompson |
- L’azione organizzativa: Cap. 8 (2): pp. 201 – 217. |
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Galbraith |
- Incertezza, complessità e organizzazione: Cap.9 (2): pp. 219 – 242. |
[1] (1) DECASTRI M. (2016) “Leggere le Organizzazioni. Individuo, persone, strumenti. Manuale di organizzazione aziendale I”, Guerini e Associati, Milano. For every lecture/chapter, slides are available on the faculty website.
[2] (2) DECASTRI M. (2016) “Progettare le Organizzazioni. Le Teorie e i modelli per decidere. Manuale di organizzazione aziendale II”, Guerini e Associati, Milano. For every lecture/chapter, slides are available on the faculty website.
Aggiornato A.A. 2020-2021
Università degli studi di Roma
“Tor Vergata”
ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
A.A. 2020/2021
CORSO DI LAUREA TRIENNALE IN ECONOMIA E FINANZA
CANALE UNICO – PROF. M. PELLEGRINI
Contatti docente di riferimento
Prof. Massimiliano Pellegrini, stanza 3.3c (terzo piano)
e-mail: massimiliano.pellegrini@uniroma2.it
Obiettivi formativi del corso
Il corso ha l’obiettivo di fornire agli studenti le principali categorie logiche e i concetti fondamentali di analisi e di progettazione dell'assetto organizzativo aziendale, integrando la lettura con prospettive tratte anche da discipline diverse da quelle prettamente economico-aziendali, per esempio la psicologia. Questo in linea con gli obbiettivi del corso di studi circa la comprensione delle leve manageriali e gestionali da essere usate all’interno delle imprese.
Il focus del corso è costituito dall’organizzazione nel suo complesso: i concetti teorici rilevanti per l’analisi e la progettazione organizzativa includono le principali dimensioni strutturali e contestuali di un’organizzazione, quali la formalizzazione, la gerarchia, la specializzazione, la tecnologia, l’ambiente e la cultura. Tali dimensioni variano da organizzazione a organizzazione e per questo rappresentano strumenti per la loro indagine.
Il corso fornisce uno schema per “leggere” e progettare le organizzazioni e si articola nelle seguenti parti:
(1) Introduzione al corso;
(2) L’individuo;
(3) Le persone in relazione;
(4) La progettazione organizzativa universalistica;
(5) La progettazione organizzativa contingente;
(6) La progettazione organizzativa contingente: i modelli evoluti.
Gli studenti grazie a questo corso saranno in grado:
CONOSCENZA E CAPACITÀ DI COMPRENSIONE:
Acquisire e dimostrare padronanza dei concetti generali relativi all’organizzazione aziendale. In particolare:
- Conoscenza degli aspetti individuali del lavoratore,
- Conoscenza del contesto organizzativo e sociale dei lavoratori in azienda,
- Conoscenza delle teorie e dei concetti relativi alla progettazione della struttura organizzativa, sia in chiave universalistica che contingente.
CAPACITÀ DI APPLICARE CONOSCENZA E COMPRENSIONE:
- Capacità di applicare le teorie relative all’individuo e al contesto organizzativo individuale a situazioni concrete di lavoro come posizioni di lavoro attuali e/o future, annunci di reclutamento e selezione e partecipazione a lavori di gruppo.
- Capacità di applicare le teorie relative alla progettazione organizzativa per comprendere le strutture e le logiche organizzative di casi concreti di aziende di varia natura (pubblica, privata) e di varia dimensione (piccole e grandi) analizzando le variabili critiche dell’impresa.
AUTONOMIA DI GIUDIZIO:
- Abilità nel valutare le contingenze personali e lavorative, considerando i fattori critici di successo, per formulare strategie atte al miglioramento della situazione lavorativa personale (attuale e/o futura).
- Abilità di formulare giudizi pertinenti circa l’adeguatezza della progettazione e struttura organizzativa di aziende reali e di formulazione di specifiche strategie ad hoc.
ABILITÀ COMUNICATIVE:
- Capacità di elaborazione scritta su casi di studio (micro-tasks)
- Capacità di presentazione di concetti e di creare collegamenti logici in maniera veloce
Testi per l’esame
– DECASTRI M. (2016) “Leggere le Organizzazioni. Individuo, persone, strumenti. Manuale di organizzazione aziendale I”, Guerini e Associati, Milano. (escluso cap.3)
- DECASTRI M. (2016) “Progettare le Organizzazioni. Le Teorie e i modelli per decidere. Manuale di organizzazione aziendale II”, Guerini e Associati, Milano. (esclusi capitoli dal 10 11 e 12).
Si faccia riferimento al syllabus analitico rispetto alla programmazione e capitoli di studio.
Testi di approfondimento
– COSTA G., NACAMULLI R.C.D. (1997), Manuale di Organizzazione Aziendale, Utet, Torino.
– DAFT, R. (2010), Organizzazione Aziendale, Apogeo.
– TURATI C.(1998), L'organizzazione semplice, Egea, Milano.
Sul sito di facoltà, dopo di ogni lezione, saranno messe a disposizione le slide proiettate e i micro-task a settimane alterne
Giorni e orari di lezione
– Giovedì: ore 11.00 – 14.00
– Venerdì: ore 11.00 – 14.00
Aule di lezione
Video lezioni (codice accesso TEAMS yhog2su)
Giorni e orari di ricevimento studenti
Prof. Pellegrini – Giovedì dalle 16-18*
*In relazione alle misure anti-covid-19 il ricevimento si svolgerà normalmente su piattaforma Microsoft TEAMS, fatte salvo specifiche necessità. È comunque necessaria la prenotazione via email. Inoltre visto la flessibilità della piattaforma, si potranno organizzare anche altre sessioni di ricevimento.
Appelli sessione estiva e autunnale
Al termine del corso gli studenti sosterranno una prova orale in una delle seguenti date:
SESSIONE ESTIVA |
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Economia e Finanza Prof. Pellegrini |
I appello |
14/04/2021 ore 10:00
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II appello |
08/06/2021 ore 10:00
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III appello
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15/07/2021 ore 10:00 |
SESSIONE AUTUNNALE |
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I appello |
07/09/2021 ore 10:00
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Modalità di esame
- Modalità di esame ORALE (generalmente)
- In itinere al corso sarà possibile accumulare punti bonus attraverso l’elaborazione di case studies (micro-task). Questi lavori di gruppo sono però puramente facoltativi e non necessari al fine del superamento dell’esame.
L’esame orale esame si baserà su domande aperte di contenuto, volte a evidenziare la conoscenza acquisita, nonché la capacità di concettualizzazione e di ragionamento. Attraverso ciò quindi saranno verificate gli obbiettivi di apprendimento quali: la conoscenza e capacità di comprensione, le relative capacità di applicare conoscenza e infine l’autonomia di giudizio. Inoltre saranno testate le abilità comunicative orali.
I micro task facoltativi sono funzionali alla verifica della maturazione della capacità di applicare la conoscenza e formulare giudizi personali e alle capacità comunicative in forma scritta e con supporto multimediale, in modo creativo e con esposizione coerente e appropriata.
Programma e syllabus analitico
Lezione |
Argomento |
Descrizione della lezione |
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INTRODUZIONE AL CORSO |
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(1) Prima settimana
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Presentazione del corso
La grammatica dell’Organizzazione |
Il corso apre con la sistematizzazione delle principali teorie organizzative al fine d'introdurre le possibili concezioni e definizioni di organizzazione aziendale. Sono presentate le tre concezioni di base dell’organizzazione: (1) organizzazione come sistema pre-determinato; (2) l’organizzazione come processo di decisioni e azioni; (3) organizzazione come costruzione sociale. Tali concezioni sono influenzate da tre variabili di contesto: ambiente, tecniche e persone. |
La grammatica dell’Organizzazione: Cap.iniziale (1): pp. 9 – 36. |
L'INDIVIDUO |
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(2) Prima settimana
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Le persone: valori, attitudini, competenze |
Cosa influenza il comportamento umano in un'organizzazione? Nella lezione si descrivono le determinanti del comportamento e i concetti di competenza individuale e organizzativa, contesto organizzativo e potenziale, questo al fine di comprendere come gestire le persone, in modo tale da realizzare gli obiettivi assegnati. |
Le persone: il comportamento e le competenze: Cap.1 (1): pp. 39 – 64. |
(3) Prima settimana |
La motivazione |
A partire dagli anni ’50 si avviano e si moltiplicano gli studi sulla motivazione al lavoro. Per una panoramica dei principali contributi, il focus della lezione si articola secondo due direttrici: (1) le Teorie di Contenuto, per indirizzare l’attenzione su cosa “motiva le persone al lavoro”; (2) le Teorie di Processo, per analizzare in che modo si può intervenire sul processo motivazionale di un individuo. |
La motivazione al lavoro: concetti e teorie di base: Cap. 2 (1): pp. 65 – 103. |
* Assegnazione primo micro-task |
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LE PERSONE IN RELAZIONE |
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(4) Seconda settimana
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Il gruppo |
Dalla dimensione individuale ci si sposta verso l’analisi e la comprensione delle relazioni sociali all’interno delle organizzazioni indagando, in primis, il concetto di gruppo. In particolare, sono chiarite le caratteristiche e le condizioni di efficacia di un gruppo di lavoro e quali sono gli aspetti costitutivi della comunicazione e del conflitto nei gruppi. |
- Comunicazione e conflitto: Cap: 4 (1): pp. 139 – 166 - Lavorare in gruppo: Cap. 5 (1): pp. 167 – 202.
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(5) Seconda settimana |
La cultura organizzativa |
Sempre con attenzione agli aspetti soft della gestione organizzativa, si presenta l’approccio culturale come modalità fondamentale per comprendere l’agire sociale delle persone nelle organizzazioni. Inoltre, si esaminano lo stile di direzione e la leadership come ulteriori meccanismi con cui esercitare un’influenza volta ad allineare i comportamenti delle persone. |
- Leggere, costruire e gestire la cultura organizzativa: Cap. 6 (1): pp. 203 – 236. |
(6) Seconda settimana |
Micro & Macro strutture (I) |
Quali sono gli elementi da considerare per scelte organizzative efficienti ed efficaci? Quali sono le variabili organizzative da considerare nella costruzione delle soluzioni organizzative? I concetti di divisione e coordinamento del lavoro tra unità organizzative e le loro combinazioni idealtipiche sono elementi fondamentali. Si illustrano anche alcuni concetti e tecniche di base della progettazione micro-organizzativa, quali: ruolo, posizione, organigramma, Job description e profilo di ruolo. |
- L’organizzazione micro: ruoli e processi: Cap. 8 (1): pp. 267 – 288.
- Le strutture organizzative: dimensioni di analisi e idealtipi: Cap.7 (1): pp. 239 – 265. |
(7) Terza settimana |
Micro & Macro strutture (II) |
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(8) Terza settimana |
I sistemi di direzione |
Partendo dal concetto di progettazione organizzativa, si configurano i sistemi di direzione, come meccanismi di coordinamento. La gestione del personale risulta essere un meccanismo fondamentale di allineamento dei comportamenti degli individui nelle organizzazioni. |
- I sistemi di direzione: il controllo di gestione e la gestione delle persone Cap. 9 (1): pp. 289 – 319. |
* Assegnazione secondo micro-task. |
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LA PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA UNIVERSALISTICA |
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(9) Terza settimana
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Le teorie classiche (I) |
La teoria organizzativa, nel tempo, ha subito una notevole evoluzione. Si parte dalle teorie classiche, evidenziando gli elementi ancora di attualità che queste presentano. Sempre seguendo una logica evolutiva, si prosegue con quegli Autori che hanno focalizzato la loro attenzione sulla dimensione soft dell’organizzazione. Con Mayo si introduce il tema del fattore umano quale leva per agire sulla produttività dell’organizzazione. |
- Burocrazia e dintorni: Cap. 1 (2): pp. 1 – 36.
- Le teorie classiche: Cap. 2 (2): pp. 37 – 68. - La Scuola delle Relazioni Umane: Cap:3 (2): pp. 69 – 98. |
(10) Quarta Settimana |
Le teorie classiche (II) |
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LA PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA CONTINGENTE |
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(11) Quarta settimana |
La progettazione organizzativa (I) |
Si introduce il concetto di sistema socio-tecnico e la sua applicazione all’analisi e alla progettazione delle organizzazioni. In chiave sistemica, si analizza la composizione di un’organizzazione, i suoi rapporti con l’ambiente e le variabili interne che ne determinano il comportamento. Per introdurre il tema della progettazione organizzativa si fa riferimento alla teoria del comportamento organizzativo di Simon, che quale importante premessa al tema della progettazione organizzativa in relazione alle teorie contingenti. Quali sono le determinanti della scelta della struttura organizzativa? E' presentata una rassegna dei principali contributi in tema di relazioni strategia-struttura, ossia quei contributi che propongono un’interpretazione funzionale tra scelte strategiche e struttura organizzativa. Si illustrano inoltre le dimensioni di progettazione, attraverso la presentazione delle opzioni fondamentali di raggruppamento delle attività organizzative in strutture semplici, funzionali, divisionali e funzionali modificate. |
- L’analisi e la progettazione dei sistemi organizzativi Cap. 4 (2): pp. 99 – 126.
- La progettazione della struttura organizzativa: Cap. 5 (2): pp. 125 – 159. |
(12) Quarta settimana |
La progettazione organizzativa (II) |
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* Assegnazione Terzo micro-task. |
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(13) Quinta settimana |
Differenziazione e integrazione |
In questa lezione è presentato il modello di “differenziazione e integrazione”. Il modello di Lawrence e Lorsch, centrato sulle relazioni di differenziazione e d'integrazione tra le funzioni di linea, spiega le variabili contingenti fondamentali ai fini della differenziazione. Ciascuna funzione è rappresentate da tre caratteristiche: (a) la chiarezza del compito, (b) la difficoltà del compito, c) il tempo di feed-back. Il modello propone che la scelta degli strumenti d'integrazione tenga conto del grado di differenziazione richiesta tra le varie unità; gli strumenti d'integrazione devono essere tanto più «potenti» quanto maggiori sono sia l’interdipendenza sia la differenziazione richiesta. |
- Differenziazione e integrazione: Cap. 6 (2): pp. 161 – 181. |
LA PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA CONTINGENTE: I MODELLI EVOLUTI |
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(14) Quinta settimana |
Perrow |
Il contributo di Perrow insiste sulla relazione tra tecnologia e configurazioni organizzative. Sono analizzate quattro caratteristiche delle organizzazioni: 1. la tecnologia, considerata come il fattore caratterizzante le organizzazioni stesse. 2. gli obiettivi, concepiti come variabile parzialmente indipendente. 3. l’organizzazione nel suo insieme. 4. la struttura organizzativa come variabile dipendente. |
- Uno schema per l’analisi comparativa delle organizzazioni: Cap 7 (2): pp. 185 – 200. |
(15) Quinta settimana
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Thompson |
Thompson, partendo dalla teoria di Simon, sviluppa il concetto di azione organizzativa come processo di azioni orientato dalla razionalità intenzionale e limitata per affrontare l’incertezza ambientale. Ogni organizzazione costruisce, nello sviluppo del suo processo organizzativo, il proprio campo d’azione e, quindi, i punti di contatto con l’ambiente. Un’organizzazione, allora, protegge il proprio nucleo tecnico dai vincoli e dalle contingenze, con azioni organizzative che consentono di migliorare la seconda componente della razionalità intenzionale di un’organizzazione, la razionalità organizzativa. La razionalità organizzativa – la gestione delle interdipendenze -, diventa, allora, un elemento fondamentale per ridurre l’incertezza. |
- L’azione organizzativa: Cap. 8 (2): pp. 201 – 217. |
(16) Sesta Settimana
|
Galbraith |
Con il concetto di «predicibilità dei compiti» si evolve l’approccio contingente. Galbraith analizza come gli influssi esercitati dall’ambiente esterno o da altre variabili di contesto sul sistema o sottosistema organizzativo influenzino la struttura organizzativa, intesa come insieme di elementi che consentono di svolgere compiti con diverso grado di predicibilità. Al diverso grado di predicibilità dei compiti è legato il volume delle informazioni da raccogliere e da elaborare per svolgere efficientemente una determinata attività. Il modello proposto, è fatto poi proprio dalla letteratura organizzativa italiana, che, alla fine degli anni Settanta, integra il concetto di «complessità informativa» dei compiti. |
- Incertezza, complessità e organizzazione: Cap.9 (2): pp. 219 – 242. |
(17) Sesta Settimana
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Intervento/Testimonianza |
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(18) Sesta Settimana |
Wrap up/Riepilogo finale
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[1] (1) DECASTRI M. (2016) “Leggere le Organizzazioni. Individuo, persone, strumenti. Manuale di organizzazione aziendale I”, Guerini e Associati, Milano.
Per ogni lezione sono disponibili le slide sul sito della Facoltà.
[2] (2) DECASTRI M. (2016) “Progettare le Organizzazioni. Le Teorie e i modelli per decidere. Manuale di organizzazione aziendale II”, Guerini e Associati, Milano.
Per ogni lezione sono disponibili le slide sul sito della Facoltà.
Aggiornato A.A. 2020-2021
Università degli studi di Roma
“Tor Vergata”
ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
A.A. 2020/2021
CORSO DI LAUREA TRIENNALE IN ECONOMIA E FINANZA
CANALE UNICO – PROF. M. PELLEGRINI
Contatti docente di riferimento
Prof. Massimiliano Pellegrini, stanza 3.3c (terzo piano)
e-mail: massimiliano.pellegrini@uniroma2.it
Obiettivi formativi del corso
Il corso ha l’obiettivo di fornire agli studenti le principali categorie logiche e i concetti fondamentali di analisi e di progettazione dell'assetto organizzativo aziendale, integrando la lettura con prospettive tratte anche da discipline diverse da quelle prettamente economico-aziendali, per esempio la psicologia. Questo in linea con gli obbiettivi del corso di studi circa la comprensione delle leve manageriali e gestionali da essere usate all’interno delle imprese.
Il focus del corso è costituito dall’organizzazione nel suo complesso: i concetti teorici rilevanti per l’analisi e la progettazione organizzativa includono le principali dimensioni strutturali e contestuali di un’organizzazione, quali la formalizzazione, la gerarchia, la specializzazione, la tecnologia, l’ambiente e la cultura. Tali dimensioni variano da organizzazione a organizzazione e per questo rappresentano strumenti per la loro indagine.
Il corso fornisce uno schema per “leggere” e progettare le organizzazioni e si articola nelle seguenti parti:
(1) Introduzione al corso;
(2) L’individuo;
(3) Le persone in relazione;
(4) La progettazione organizzativa universalistica;
(5) La progettazione organizzativa contingente;
(6) La progettazione organizzativa contingente: i modelli evoluti.
Gli studenti grazie a questo corso saranno in grado:
CONOSCENZA E CAPACITÀ DI COMPRENSIONE:
Acquisire e dimostrare padronanza dei concetti generali relativi all’organizzazione aziendale. In particolare:
- Conoscenza degli aspetti individuali del lavoratore,
- Conoscenza del contesto organizzativo e sociale dei lavoratori in azienda,
- Conoscenza delle teorie e dei concetti relativi alla progettazione della struttura organizzativa, sia in chiave universalistica che contingente.
CAPACITÀ DI APPLICARE CONOSCENZA E COMPRENSIONE:
- Capacità di applicare le teorie relative all’individuo e al contesto organizzativo individuale a situazioni concrete di lavoro come posizioni di lavoro attuali e/o future, annunci di reclutamento e selezione e partecipazione a lavori di gruppo.
- Capacità di applicare le teorie relative alla progettazione organizzativa per comprendere le strutture e le logiche organizzative di casi concreti di aziende di varia natura (pubblica, privata) e di varia dimensione (piccole e grandi) analizzando le variabili critiche dell’impresa.
AUTONOMIA DI GIUDIZIO:
- Abilità nel valutare le contingenze personali e lavorative, considerando i fattori critici di successo, per formulare strategie atte al miglioramento della situazione lavorativa personale (attuale e/o futura).
- Abilità di formulare giudizi pertinenti circa l’adeguatezza della progettazione e struttura organizzativa di aziende reali e di formulazione di specifiche strategie ad hoc.
ABILITÀ COMUNICATIVE:
- Capacità di elaborazione scritta su casi di studio (micro-tasks)
- Capacità di presentazione di concetti e di creare collegamenti logici in maniera veloce
Testi per l’esame
– DECASTRI M. (2016) “Leggere le Organizzazioni. Individuo, persone, strumenti. Manuale di organizzazione aziendale I”, Guerini e Associati, Milano. (escluso cap.3)
- DECASTRI M. (2016) “Progettare le Organizzazioni. Le Teorie e i modelli per decidere. Manuale di organizzazione aziendale II”, Guerini e Associati, Milano. (esclusi capitoli dal 10 11 e 12).
Si faccia riferimento al syllabus analitico rispetto alla programmazione e capitoli di studio.
Testi di approfondimento
– COSTA G., NACAMULLI R.C.D. (1997), Manuale di Organizzazione Aziendale, Utet, Torino.
– DAFT, R. (2010), Organizzazione Aziendale, Apogeo.
– TURATI C.(1998), L'organizzazione semplice, Egea, Milano.
Sul sito di facoltà, dopo di ogni lezione, saranno messe a disposizione le slide proiettate e i micro-task a settimane alterne
Giorni e orari di lezione
– Giovedì: ore 11.00 – 14.00
– Venerdì: ore 11.00 – 14.00
Aule di lezione
Video lezioni (codice accesso TEAMS yhog2su)
Giorni e orari di ricevimento studenti
Prof. Pellegrini – Giovedì dalle 16-18*
*In relazione alle misure anti-covid-19 il ricevimento si svolgerà normalmente su piattaforma Microsoft TEAMS, fatte salvo specifiche necessità. È comunque necessaria la prenotazione via email. Inoltre visto la flessibilità della piattaforma, si potranno organizzare anche altre sessioni di ricevimento.
Appelli sessione estiva e autunnale
Al termine del corso gli studenti sosterranno una prova orale in una delle seguenti date:
SESSIONE ESTIVA |
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Economia e Finanza Prof. Pellegrini |
I appello |
14/04/2021 ore 10:00
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II appello |
08/06/2021 ore 10:00
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III appello
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15/07/2021 ore 10:00 |
SESSIONE AUTUNNALE |
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I appello |
07/09/2021 ore 10:00
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Modalità di esame
- Modalità di esame ORALE (generalmente)
- In itinere al corso sarà possibile accumulare punti bonus attraverso l’elaborazione di case studies (micro-task). Questi lavori di gruppo sono però puramente facoltativi e non necessari al fine del superamento dell’esame.
L’esame orale esame si baserà su domande aperte di contenuto, volte a evidenziare la conoscenza acquisita, nonché la capacità di concettualizzazione e di ragionamento. Attraverso ciò quindi saranno verificate gli obbiettivi di apprendimento quali: la conoscenza e capacità di comprensione, le relative capacità di applicare conoscenza e infine l’autonomia di giudizio. Inoltre saranno testate le abilità comunicative orali.
I micro task facoltativi sono funzionali alla verifica della maturazione della capacità di applicare la conoscenza e formulare giudizi personali e alle capacità comunicative in forma scritta e con supporto multimediale, in modo creativo e con esposizione coerente e appropriata.
Programma e syllabus analitico
Lezione |
Argomento |
Descrizione della lezione |
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INTRODUZIONE AL CORSO |
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(1) Prima settimana
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Presentazione del corso
La grammatica dell’Organizzazione |
Il corso apre con la sistematizzazione delle principali teorie organizzative al fine d'introdurre le possibili concezioni e definizioni di organizzazione aziendale. Sono presentate le tre concezioni di base dell’organizzazione: (1) organizzazione come sistema pre-determinato; (2) l’organizzazione come processo di decisioni e azioni; (3) organizzazione come costruzione sociale. Tali concezioni sono influenzate da tre variabili di contesto: ambiente, tecniche e persone. |
La grammatica dell’Organizzazione: Cap.iniziale (1): pp. 9 – 36. |
L'INDIVIDUO |
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(2) Prima settimana
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Le persone: valori, attitudini, competenze |
Cosa influenza il comportamento umano in un'organizzazione? Nella lezione si descrivono le determinanti del comportamento e i concetti di competenza individuale e organizzativa, contesto organizzativo e potenziale, questo al fine di comprendere come gestire le persone, in modo tale da realizzare gli obiettivi assegnati. |
Le persone: il comportamento e le competenze: Cap.1 (1): pp. 39 – 64. |
(3) Prima settimana |
La motivazione |
A partire dagli anni ’50 si avviano e si moltiplicano gli studi sulla motivazione al lavoro. Per una panoramica dei principali contributi, il focus della lezione si articola secondo due direttrici: (1) le Teorie di Contenuto, per indirizzare l’attenzione su cosa “motiva le persone al lavoro”; (2) le Teorie di Processo, per analizzare in che modo si può intervenire sul processo motivazionale di un individuo. |
La motivazione al lavoro: concetti e teorie di base: Cap. 2 (1): pp. 65 – 103. |
* Assegnazione primo micro-task |
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LE PERSONE IN RELAZIONE |
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(4) Seconda settimana
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Il gruppo |
Dalla dimensione individuale ci si sposta verso l’analisi e la comprensione delle relazioni sociali all’interno delle organizzazioni indagando, in primis, il concetto di gruppo. In particolare, sono chiarite le caratteristiche e le condizioni di efficacia di un gruppo di lavoro e quali sono gli aspetti costitutivi della comunicazione e del conflitto nei gruppi. |
- Comunicazione e conflitto: Cap: 4 (1): pp. 139 – 166 - Lavorare in gruppo: Cap. 5 (1): pp. 167 – 202.
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(5) Seconda settimana |
La cultura organizzativa |
Sempre con attenzione agli aspetti soft della gestione organizzativa, si presenta l’approccio culturale come modalità fondamentale per comprendere l’agire sociale delle persone nelle organizzazioni. Inoltre, si esaminano lo stile di direzione e la leadership come ulteriori meccanismi con cui esercitare un’influenza volta ad allineare i comportamenti delle persone. |
- Leggere, costruire e gestire la cultura organizzativa: Cap. 6 (1): pp. 203 – 236. |
(6) Seconda settimana |
Micro & Macro strutture (I) |
Quali sono gli elementi da considerare per scelte organizzative efficienti ed efficaci? Quali sono le variabili organizzative da considerare nella costruzione delle soluzioni organizzative? I concetti di divisione e coordinamento del lavoro tra unità organizzative e le loro combinazioni idealtipiche sono elementi fondamentali. Si illustrano anche alcuni concetti e tecniche di base della progettazione micro-organizzativa, quali: ruolo, posizione, organigramma, Job description e profilo di ruolo. |
- L’organizzazione micro: ruoli e processi: Cap. 8 (1): pp. 267 – 288.
- Le strutture organizzative: dimensioni di analisi e idealtipi: Cap.7 (1): pp. 239 – 265. |
(7) Terza settimana |
Micro & Macro strutture (II) |
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(8) Terza settimana |
I sistemi di direzione |
Partendo dal concetto di progettazione organizzativa, si configurano i sistemi di direzione, come meccanismi di coordinamento. La gestione del personale risulta essere un meccanismo fondamentale di allineamento dei comportamenti degli individui nelle organizzazioni. |
- I sistemi di direzione: il controllo di gestione e la gestione delle persone Cap. 9 (1): pp. 289 – 319. |
* Assegnazione secondo micro-task. |
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LA PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA UNIVERSALISTICA |
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(9) Terza settimana
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Le teorie classiche (I) |
La teoria organizzativa, nel tempo, ha subito una notevole evoluzione. Si parte dalle teorie classiche, evidenziando gli elementi ancora di attualità che queste presentano. Sempre seguendo una logica evolutiva, si prosegue con quegli Autori che hanno focalizzato la loro attenzione sulla dimensione soft dell’organizzazione. Con Mayo si introduce il tema del fattore umano quale leva per agire sulla produttività dell’organizzazione. |
- Burocrazia e dintorni: Cap. 1 (2): pp. 1 – 36.
- Le teorie classiche: Cap. 2 (2): pp. 37 – 68. - La Scuola delle Relazioni Umane: Cap:3 (2): pp. 69 – 98. |
(10) Quarta Settimana |
Le teorie classiche (II) |
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LA PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA CONTINGENTE |
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(11) Quarta settimana |
La progettazione organizzativa (I) |
Si introduce il concetto di sistema socio-tecnico e la sua applicazione all’analisi e alla progettazione delle organizzazioni. In chiave sistemica, si analizza la composizione di un’organizzazione, i suoi rapporti con l’ambiente e le variabili interne che ne determinano il comportamento. Per introdurre il tema della progettazione organizzativa si fa riferimento alla teoria del comportamento organizzativo di Simon, che quale importante premessa al tema della progettazione organizzativa in relazione alle teorie contingenti. Quali sono le determinanti della scelta della struttura organizzativa? E' presentata una rassegna dei principali contributi in tema di relazioni strategia-struttura, ossia quei contributi che propongono un’interpretazione funzionale tra scelte strategiche e struttura organizzativa. Si illustrano inoltre le dimensioni di progettazione, attraverso la presentazione delle opzioni fondamentali di raggruppamento delle attività organizzative in strutture semplici, funzionali, divisionali e funzionali modificate. |
- L’analisi e la progettazione dei sistemi organizzativi Cap. 4 (2): pp. 99 – 126.
- La progettazione della struttura organizzativa: Cap. 5 (2): pp. 125 – 159. |
(12) Quarta settimana |
La progettazione organizzativa (II) |
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* Assegnazione Terzo micro-task. |
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(13) Quinta settimana |
Differenziazione e integrazione |
In questa lezione è presentato il modello di “differenziazione e integrazione”. Il modello di Lawrence e Lorsch, centrato sulle relazioni di differenziazione e d'integrazione tra le funzioni di linea, spiega le variabili contingenti fondamentali ai fini della differenziazione. Ciascuna funzione è rappresentate da tre caratteristiche: (a) la chiarezza del compito, (b) la difficoltà del compito, c) il tempo di feed-back. Il modello propone che la scelta degli strumenti d'integrazione tenga conto del grado di differenziazione richiesta tra le varie unità; gli strumenti d'integrazione devono essere tanto più «potenti» quanto maggiori sono sia l’interdipendenza sia la differenziazione richiesta. |
- Differenziazione e integrazione: Cap. 6 (2): pp. 161 – 181. |
LA PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA CONTINGENTE: I MODELLI EVOLUTI |
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(14) Quinta settimana |
Perrow |
Il contributo di Perrow insiste sulla relazione tra tecnologia e configurazioni organizzative. Sono analizzate quattro caratteristiche delle organizzazioni: 1. la tecnologia, considerata come il fattore caratterizzante le organizzazioni stesse. 2. gli obiettivi, concepiti come variabile parzialmente indipendente. 3. l’organizzazione nel suo insieme. 4. la struttura organizzativa come variabile dipendente. |
- Uno schema per l’analisi comparativa delle organizzazioni: Cap 7 (2): pp. 185 – 200. |
(15) Quinta settimana
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Thompson |
Thompson, partendo dalla teoria di Simon, sviluppa il concetto di azione organizzativa come processo di azioni orientato dalla razionalità intenzionale e limitata per affrontare l’incertezza ambientale. Ogni organizzazione costruisce, nello sviluppo del suo processo organizzativo, il proprio campo d’azione e, quindi, i punti di contatto con l’ambiente. Un’organizzazione, allora, protegge il proprio nucleo tecnico dai vincoli e dalle contingenze, con azioni organizzative che consentono di migliorare la seconda componente della razionalità intenzionale di un’organizzazione, la razionalità organizzativa. La razionalità organizzativa – la gestione delle interdipendenze -, diventa, allora, un elemento fondamentale per ridurre l’incertezza. |
- L’azione organizzativa: Cap. 8 (2): pp. 201 – 217. |
(16) Sesta Settimana
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Galbraith |
Con il concetto di «predicibilità dei compiti» si evolve l’approccio contingente. Galbraith analizza come gli influssi esercitati dall’ambiente esterno o da altre variabili di contesto sul sistema o sottosistema organizzativo influenzino la struttura organizzativa, intesa come insieme di elementi che consentono di svolgere compiti con diverso grado di predicibilità. Al diverso grado di predicibilità dei compiti è legato il volume delle informazioni da raccogliere e da elaborare per svolgere efficientemente una determinata attività. Il modello proposto, è fatto poi proprio dalla letteratura organizzativa italiana, che, alla fine degli anni Settanta, integra il concetto di «complessità informativa» dei compiti. |
- Incertezza, complessità e organizzazione: Cap.9 (2): pp. 219 – 242. |
(17) Sesta Settimana
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Intervento/Testimonianza |
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(18) Sesta Settimana |
Wrap up/Riepilogo finale
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[1] (1) DECASTRI M. (2016) “Leggere le Organizzazioni. Individuo, persone, strumenti. Manuale di organizzazione aziendale I”, Guerini e Associati, Milano.
Per ogni lezione sono disponibili le slide sul sito della Facoltà.
[2] (2) DECASTRI M. (2016) “Progettare le Organizzazioni. Le Teorie e i modelli per decidere. Manuale di organizzazione aziendale II”, Guerini e Associati, Milano.
Per ogni lezione sono disponibili le slide sul sito della Facoltà.
Aggiornato A.A. 2019-2020
Università degli studi di Roma
“Tor Vergata”
ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
A.A. 2019/2020
CORSO DI LAUREA TRIENNALE IN ECONOMIA E FINANZA
CANALE UNICO – PROF. M. PELLEGRINI
Contatti docente di riferimento
Prof. Massimiliano Pellegrini, stanza 3.3c (terzo piano)
e-mail: massimiliano.pellegrini@uniroma2.it
Obiettivi formativi del corso
Il corso ha l’obiettivo di fornire agli studenti le principali categorie logiche e i concetti fondamentali di analisi e di progettazione dell'assetto organizzativo aziendale, integrando la lettura con prospettive tratte anche da discipline diverse da quelle prettamente economico-aziendali, per esempio la psicologia. Questo in linea con gli obbiettivi del corso di studi circa la comprensione delle leve manageriali e gestionali da essere usate all’interno delle imprese.
Il focus del corso è costituito dall’organizzazione nel suo complesso: i concetti teorici rilevanti per l’analisi e la progettazione organizzativa includono le principali dimensioni strutturali e contestuali di un’organizzazione, quali la formalizzazione, la gerarchia, la specializzazione, la tecnologia, l’ambiente e la cultura. Tali dimensioni variano da organizzazione a organizzazione e per questo rappresentano strumenti per la loro indagine.
Il corso fornisce uno schema per “leggere” e progettare le organizzazioni e si articola nelle seguenti parti:
(1) Introduzione al corso;
(2) L’individuo;
(3) Le persone in relazione;
(4) La progettazione organizzativa universalistica;
(5) La progettazione organizzativa contingente;
(6) La progettazione organizzativa contingente: i modelli evoluti.
Gli studenti grazie a questo corso saranno in grado:
CONOSCENZA E CAPACITÀ DI COMPRENSIONE:
Acquisire e dimostrare padronanza dei concetti generali relativi all’organizzazione aziendale. In particolare:
1. Conoscenza degli aspetti individuali del lavoratore,
2. Conoscenza del contesto organizzativo e sociale dei lavoratori in azienda,
3. Conoscenza delle teorie e dei concetti relativi alla progettazione della struttura organizzativa, sia in chiave universalistica che contingente.
CAPACITÀ DI APPLICARE CONOSCENZA E COMPRENSIONE:
1. Capacità di applicare le teorie relative all’individuo e al contesto organizzativo individuale a situazioni concrete di lavoro come posizioni di lavoro attuali e/o future, annunci di reclutamento e selezione e partecipazione a lavori di gruppo.
2. Capacità di applicare le teorie relative alla progettazione organizzativa per comprendere le strutture e le logiche organizzative di casi concreti di aziende di varia natura (pubblica, privata) e di varia dimensione (piccole e grandi) analizzando le variabili critiche dell’impresa.
AUTONOMIA DI GIUDIZIO:
1. Abilità nel valutare le contingenze personali e lavorative, considerando i fattori critici di successo, per formulare strategie atte al miglioramento della situazione lavorativa personale (attuale e/o futura).
2. Abilità di formulare giudizi pertinenti circa l’adeguatezza della progettazione e struttura organizzativa di aziende reali e di formulazione di specifiche strategie ad hoc.
ABILITÀ COMUNICATIVE:
1. Capacità di elaborazione scritta su casi di studio (e durante la prima prova di appello).
2. Capacità di presentazione di concetti e di creare collegamenti logici in maniera veloce
Testi per l’esame
– DECASTRI M. (2016) “Leggere le Organizzazioni. Individuo, persone, strumenti. Manuale di organizzazione aziendale I”, Guerini e Associati, Milano. (escluso cap.3)
- DECASTRI M. (2016) “Progettare le Organizzazioni. Le Teorie e i modelli per decidere. Manuale di organizzazione aziendale II”, Guerini e Associati, Milano. (esclusi capitoli dal 10 11 e 12).
Si faccia riferimento al syllabus analitico rispetto alla programmazione e capitoli di studio.
Testi di approfondimento
– COSTA G., NACAMULLI R.C.D. (1997), Manuale di Organizzazione Aziendale, Utet, Torino.
– DAFT, R. (2010), Organizzazione Aziendale, Apogeo.
– TURATI C.(1998), L'organizzazione semplice, Egea, Milano.
Sul sito di facoltà, dopo di ogni lezione, saranno messe a disposizione le slide proiettate e i micro-task a settimane alterne
Giorni e orari di lezione
– Giovedì: ore 11.00 – 14.00
– Venerdì: ore 11.00 – 14.00
Aule di lezione
P4 (Giovedì e Venerdì)
Giorni e orari di ricevimento studenti
– Docenti e collaboratori ricevono gli studenti previo appuntamento da concordare via mail (anche durante orario di ricevimento).
– Durante la durata del corso, sono fissati i seguenti orari di ricevimento: Prof. Pellegrini – Mercoledì 15-16 Giovedì dalle 17-18
Appelli sessione estiva e autunnale
Al termine del corso gli studenti sosterranno una prova orale in una delle seguenti date:
SESSIONE ESTIVA |
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Economia e Finanza Prof. Pellegrini |
I appello |
02/04/2020 ore 10:00
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II appello |
03/06/2020 ore 13:00
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III appello
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01/07/2020 ore 11:00 |
SESSIONE AUTUNNALE |
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I appello |
03/09/2019 ore 10:00
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Modalità di esame
- Modalità di esame ORALE (generalmente)
- SOLO per la prima sessione Estiva l’esame sarà svolto in forma scritta (durante la settimana dell’interruzione didattica).
- In itinere al corso sarà possibile accumulare punti bonus attraverso l’elaborazione di case studies (micro-task). Questi lavori di gruppo sono però puramente facoltativi e non necessari al fine del superamento dell’esame.
L’esame orale esame si baserà su domande aperte di contenuto, volte a evidenziare la conoscenza acquisita, nonché la capacità di concettualizzazione e di ragionamento. Attraverso ciò quindi saranno verificate gli obbiettivi di apprendimento quali: la conoscenza e capacità di comprensione, le relative capacità di applicare conoscenza e infine l’autonomia di giudizio. Inoltre saranno testate le abilità comunicative orali.
L’esame scritto volgerà sempre su domande aperte con le stesse finalità. Infatti le domande aperte di contenuto volgono a verificare la conoscenza acquisita, la capacità di concettualizzazione e di ragionamento. Per l’esame scritto saranno quindi verificati i seguenti obbiettivi di apprendimento: la conoscenza e capacità di comprensione, le relative capacità di applicare conoscenza e infine l’autonomia di giudizio. Inoltre saranno testate in questo caso le abilità comunicative scritte.
I micro task facoltativi sono funzionali alla verifica della maturazione della capacità di applicare la conoscenza e formulare giudizi personali e alle capacità comunicative in forma scritta e con supporto multimediale, in modo creativo e con esposizione coerente e appropriata.
Programma e syllabus analitico
Lezione |
Argomento |
Descrizione della lezione |
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INTRODUZIONE AL CORSO |
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(1) Prima settimana
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Presentazione del corso
La grammatica dell’Organizzazione |
Il corso apre con la sistematizzazione delle principali teorie organizzative al fine d'introdurre le possibili concezioni e definizioni di organizzazione aziendale. Sono presentate le tre concezioni di base dell’organizzazione: (1) organizzazione come sistema pre-determinato; (2) l’organizzazione come processo di decisioni e azioni; (3) organizzazione come costruzione sociale. Tali concezioni sono influenzate da tre variabili di contesto: ambiente, tecniche e persone. |
La grammatica dell’Organizzazione: Cap.iniziale (1): pp. 9 – 36. |
L'INDIVIDUO |
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(2) Prima settimana
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Le persone: valori, attitudini, competenze |
Cosa influenza il comportamento umano in un'organizzazione? Nella lezione si descrivono le determinanti del comportamento e i concetti di competenza individuale e organizzativa, contesto organizzativo e potenziale, questo al fine di comprendere come gestire le persone, in modo tale da realizzare gli obiettivi assegnati. |
Le persone: il comportamento e le competenze: Cap.1 (1): pp. 39 – 64. |
(3) Prima settimana |
La motivazione |
A partire dagli anni ’50 si avviano e si moltiplicano gli studi sulla motivazione al lavoro. Per una panoramica dei principali contributi, il focus della lezione si articola secondo due direttrici: (1) le Teorie di Contenuto, per indirizzare l’attenzione su cosa “motiva le persone al lavoro”; (2) le Teorie di Processo, per analizzare in che modo si può intervenire sul processo motivazionale di un individuo. |
La motivazione al lavoro: concetti e teorie di base: Cap. 2 (1): pp. 65 – 103. |
* Assegnazione primo micro-task |
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LE PERSONE IN RELAZIONE |
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(4) Seconda settimana
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Il gruppo |
Dalla dimensione individuale ci si sposta verso l’analisi e la comprensione delle relazioni sociali all’interno delle organizzazioni indagando, in primis, il concetto di gruppo. In particolare, sono chiarite le caratteristiche e le condizioni di efficacia di un gruppo di lavoro e quali sono gli aspetti costitutivi della comunicazione e del conflitto nei gruppi. |
- Comunicazione e conflitto: Cap: 4 (1): pp. 139 – 166 - Lavorare in gruppo: Cap. 5 (1): pp. 167 – 202.
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(5) Seconda settimana |
La cultura organizzativa |
Sempre con attenzione agli aspetti soft della gestione organizzativa, si presenta l’approccio culturale come modalità fondamentale per comprendere l’agire sociale delle persone nelle organizzazioni. Inoltre, si esaminano lo stile di direzione e la leadership come ulteriori meccanismi con cui esercitare un’influenza volta ad allineare i comportamenti delle persone. |
- Leggere, costruire e gestire la cultura organizzativa: Cap. 6 (1): pp. 203 – 236. |
(6) Seconda settimana |
Micro & Macro strutture (I) |
Quali sono gli elementi da considerare per scelte organizzative efficienti ed efficaci? Quali sono le variabili organizzative da considerare nella costruzione delle soluzioni organizzative? I concetti di divisione e coordinamento del lavoro tra unità organizzative e le loro combinazioni idealtipiche sono elementi fondamentali. Si illustrano anche alcuni concetti e tecniche di base della progettazione micro-organizzativa, quali: ruolo, posizione, organigramma, Job description e profilo di ruolo. |
- L’organizzazione micro: ruoli e processi: Cap. 8 (1): pp. 267 – 288.
- Le strutture organizzative: dimensioni di analisi e idealtipi: Cap.7 (1): pp. 239 – 265. |
(7) Terza settimana |
Micro & Macro strutture (II) |
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(8) Terza settimana |
I sistemi di direzione |
Partendo dal concetto di progettazione organizzativa, si configurano i sistemi di direzione, come meccanismi di coordinamento. La gestione del personale risulta essere un meccanismo fondamentale di allineamento dei comportamenti degli individui nelle organizzazioni. |
- I sistemi di direzione: il controllo di gestione e la gestione delle persone Cap. 9 (1): pp. 289 – 319. |
* Assegnazione secondo micro-task. |
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LA PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA UNIVERSALISTICA |
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(9) Terza settimana
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Le teorie classiche (I) |
La teoria organizzativa, nel tempo, ha subito una notevole evoluzione. Si parte dalle teorie classiche, evidenziando gli elementi ancora di attualità che queste presentano. Sempre seguendo una logica evolutiva, si prosegue con quegli Autori che hanno focalizzato la loro attenzione sulla dimensione soft dell’organizzazione. Con Mayo si introduce il tema del fattore umano quale leva per agire sulla produttività dell’organizzazione. |
- Burocrazia e dintorni: Cap. 1 (2): pp. 1 – 36.
- Le teorie classiche: Cap. 2 (2): pp. 37 – 68. - La Scuola delle Relazioni Umane: Cap:3 (2): pp. 69 – 98. |
(10) Quarta Settimana |
Le teorie classiche (II) |
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LA PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA CONTINGENTE |
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(11) Quarta settimana |
La progettazione organizzativa (I) |
Si introduce il concetto di sistema socio-tecnico e la sua applicazione all’analisi e alla progettazione delle organizzazioni. In chiave sistemica, si analizza la composizione di un’organizzazione, i suoi rapporti con l’ambiente e le variabili interne che ne determinano il comportamento. Per introdurre il tema della progettazione organizzativa si fa riferimento alla teoria del comportamento organizzativo di Simon, che quale importante premessa al tema della progettazione organizzativa in relazione alle teorie contingenti. Quali sono le determinanti della scelta della struttura organizzativa? E' presentata una rassegna dei principali contributi in tema di relazioni strategia-struttura, ossia quei contributi che propongono un’interpretazione funzionale tra scelte strategiche e struttura organizzativa. Si illustrano inoltre le dimensioni di progettazione, attraverso la presentazione delle opzioni fondamentali di raggruppamento delle attività organizzative in strutture semplici, funzionali, divisionali e funzionali modificate. |
- L’analisi e la progettazione dei sistemi organizzativi Cap. 4 (2): pp. 99 – 126.
- La progettazione della struttura organizzativa: Cap. 5 (2): pp. 125 – 159. |
(12) Quarta settimana |
La progettazione organizzativa (II) |
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* Assegnazione Terzo micro-task. |
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(13) Quinta settimana |
Differenziazione e integrazione |
In questa lezione è presentato il modello di “differenziazione e integrazione”. Il modello di Lawrence e Lorsch, centrato sulle relazioni di differenziazione e d'integrazione tra le funzioni di linea, spiega le variabili contingenti fondamentali ai fini della differenziazione. Ciascuna funzione è rappresentate da tre caratteristiche: (a) la chiarezza del compito, (b) la difficoltà del compito, c) il tempo di feed-back. Il modello propone che la scelta degli strumenti d'integrazione tenga conto del grado di differenziazione richiesta tra le varie unità; gli strumenti d'integrazione devono essere tanto più «potenti» quanto maggiori sono sia l’interdipendenza sia la differenziazione richiesta. |
- Differenziazione e integrazione: Cap. 6 (2): pp. 161 – 181. |
LA PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA CONTINGENTE: I MODELLI EVOLUTI |
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(14) Quinta settimana |
Perrow |
Il contributo di Perrow insiste sulla relazione tra tecnologia e configurazioni organizzative. Sono analizzate quattro caratteristiche delle organizzazioni: 1. la tecnologia, considerata come il fattore caratterizzante le organizzazioni stesse. 2. gli obiettivi, concepiti come variabile parzialmente indipendente. 3. l’organizzazione nel suo insieme. 4. la struttura organizzativa come variabile dipendente. |
- Uno schema per l’analisi comparativa delle organizzazioni: Cap 7 (2): pp. 185 – 200. |
(15) Quinta settimana
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Thompson |
Thompson, partendo dalla teoria di Simon, sviluppa il concetto di azione organizzativa come processo di azioni orientato dalla razionalità intenzionale e limitata per affrontare l’incertezza ambientale. Ogni organizzazione costruisce, nello sviluppo del suo processo organizzativo, il proprio campo d’azione e, quindi, i punti di contatto con l’ambiente. Un’organizzazione, allora, protegge il proprio nucleo tecnico dai vincoli e dalle contingenze, con azioni organizzative che consentono di migliorare la seconda componente della razionalità intenzionale di un’organizzazione, la razionalità organizzativa. La razionalità organizzativa – la gestione delle interdipendenze -, diventa, allora, un elemento fondamentale per ridurre l’incertezza. |
- L’azione organizzativa: Cap. 8 (2): pp. 201 – 217. |
(16) Sesta Settimana
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Galbraith |
Con il concetto di «predicibilità dei compiti» si evolve l’approccio contingente. Galbraith analizza come gli influssi esercitati dall’ambiente esterno o da altre variabili di contesto sul sistema o sottosistema organizzativo influenzino la struttura organizzativa, intesa come insieme di elementi che consentono di svolgere compiti con diverso grado di predicibilità. Al diverso grado di predicibilità dei compiti è legato il volume delle informazioni da raccogliere e da elaborare per svolgere efficientemente una determinata attività. Il modello proposto, è fatto poi proprio dalla letteratura organizzativa italiana, che, alla fine degli anni Settanta, integra il concetto di «complessità informativa» dei compiti. |
- Incertezza, complessità e organizzazione: Cap.9 (2): pp. 219 – 242. |
(17) Sesta Settimana
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Intervento/Testimonianza |
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(18) Sesta Settimana |
Wrap up/Riepilogo finale
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[1] (1) DECASTRI M. (2016) “Leggere le Organizzazioni. Individuo, persone, strumenti. Manuale di organizzazione aziendale I”, Guerini e Associati, Milano.
Per ogni lezione sono disponibili le slide sul sito della Facoltà.
[2] (2) DECASTRI M. (2016) “Progettare le Organizzazioni. Le Teorie e i modelli per decidere. Manuale di organizzazione aziendale II”, Guerini e Associati, Milano.
Per ogni lezione sono disponibili le slide sul sito della Facoltà.
Aggiornato A.A. 2019-2020
Università degli studi di Roma
“Tor Vergata”
ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
A.A. 2019/2020
CORSO DI LAUREA TRIENNALE IN ECONOMIA E FINANZA
CANALE UNICO – PROF. M. PELLEGRINI
Contatti docente di riferimento
Prof. Massimiliano Pellegrini, stanza 3.3c (terzo piano)
e-mail: massimiliano.pellegrini@uniroma2.it
Obiettivi formativi del corso
Il corso ha l’obiettivo di fornire agli studenti le principali categorie logiche e i concetti fondamentali di analisi e di progettazione dell'assetto organizzativo aziendale, integrando la lettura con prospettive tratte anche da discipline diverse da quelle prettamente economico-aziendali, per esempio la psicologia. Questo in linea con gli obbiettivi del corso di studi circa la comprensione delle leve manageriali e gestionali da essere usate all’interno delle imprese.
Il focus del corso è costituito dall’organizzazione nel suo complesso: i concetti teorici rilevanti per l’analisi e la progettazione organizzativa includono le principali dimensioni strutturali e contestuali di un’organizzazione, quali la formalizzazione, la gerarchia, la specializzazione, la tecnologia, l’ambiente e la cultura. Tali dimensioni variano da organizzazione a organizzazione e per questo rappresentano strumenti per la loro indagine.
Il corso fornisce uno schema per “leggere” e progettare le organizzazioni e si articola nelle seguenti parti:
(1) Introduzione al corso;
(2) L’individuo;
(3) Le persone in relazione;
(4) La progettazione organizzativa universalistica;
(5) La progettazione organizzativa contingente;
(6) La progettazione organizzativa contingente: i modelli evoluti.
Gli studenti grazie a questo corso saranno in grado:
CONOSCENZA E CAPACITÀ DI COMPRENSIONE:
Acquisire e dimostrare padronanza dei concetti generali relativi all’organizzazione aziendale. In particolare:
1. Conoscenza degli aspetti individuali del lavoratore,
2. Conoscenza del contesto organizzativo e sociale dei lavoratori in azienda,
3. Conoscenza delle teorie e dei concetti relativi alla progettazione della struttura organizzativa, sia in chiave universalistica che contingente.
CAPACITÀ DI APPLICARE CONOSCENZA E COMPRENSIONE:
1. Capacità di applicare le teorie relative all’individuo e al contesto organizzativo individuale a situazioni concrete di lavoro come posizioni di lavoro attuali e/o future, annunci di reclutamento e selezione e partecipazione a lavori di gruppo.
2. Capacità di applicare le teorie relative alla progettazione organizzativa per comprendere le strutture e le logiche organizzative di casi concreti di aziende di varia natura (pubblica, privata) e di varia dimensione (piccole e grandi) analizzando le variabili critiche dell’impresa.
AUTONOMIA DI GIUDIZIO:
1. Abilità nel valutare le contingenze personali e lavorative, considerando i fattori critici di successo, per formulare strategie atte al miglioramento della situazione lavorativa personale (attuale e/o futura).
2. Abilità di formulare giudizi pertinenti circa l’adeguatezza della progettazione e struttura organizzativa di aziende reali e di formulazione di specifiche strategie ad hoc.
ABILITÀ COMUNICATIVE:
1. Capacità di elaborazione scritta su casi di studio (e durante la prima prova di appello).
2. Capacità di presentazione di concetti e di creare collegamenti logici in maniera veloce
Testi per l’esame
– DECASTRI M. (2016) “Leggere le Organizzazioni. Individuo, persone, strumenti. Manuale di organizzazione aziendale I”, Guerini e Associati, Milano. (escluso cap.3)
- DECASTRI M. (2016) “Progettare le Organizzazioni. Le Teorie e i modelli per decidere. Manuale di organizzazione aziendale II”, Guerini e Associati, Milano. (esclusi capitoli dal 10 11 e 12).
Si faccia riferimento al syllabus analitico rispetto alla programmazione e capitoli di studio.
Testi di approfondimento
– COSTA G., NACAMULLI R.C.D. (1997), Manuale di Organizzazione Aziendale, Utet, Torino.
– DAFT, R. (2010), Organizzazione Aziendale, Apogeo.
– TURATI C.(1998), L'organizzazione semplice, Egea, Milano.
Sul sito di facoltà, dopo di ogni lezione, saranno messe a disposizione le slide proiettate e i micro-task a settimane alterne
Giorni e orari di lezione
– Giovedì: ore 11.00 – 14.00
– Venerdì: ore 11.00 – 14.00
Aule di lezione
P4 (Giovedì e Venerdì)
Giorni e orari di ricevimento studenti
– Docenti e collaboratori ricevono gli studenti previo appuntamento da concordare via mail (anche durante orario di ricevimento).
– Durante la durata del corso, sono fissati i seguenti orari di ricevimento: Prof. Pellegrini – Mercoledì 15-16 Giovedì dalle 17-18
Appelli sessione estiva e autunnale
Al termine del corso gli studenti sosterranno una prova orale in una delle seguenti date:
SESSIONE ESTIVA |
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Economia e Finanza Prof. Pellegrini |
I appello |
02/04/2020 ore 10:00
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II appello |
03/06/2020 ore 13:00
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III appello
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01/07/2020 ore 11:00 |
SESSIONE AUTUNNALE |
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I appello |
03/09/2019 ore 10:00
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Modalità di esame
- Modalità di esame ORALE (generalmente)
- SOLO per la prima sessione Estiva l’esame sarà svolto in forma scritta (durante la settimana dell’interruzione didattica).
- In itinere al corso sarà possibile accumulare punti bonus attraverso l’elaborazione di case studies (micro-task). Questi lavori di gruppo sono però puramente facoltativi e non necessari al fine del superamento dell’esame.
L’esame orale esame si baserà su domande aperte di contenuto, volte a evidenziare la conoscenza acquisita, nonché la capacità di concettualizzazione e di ragionamento. Attraverso ciò quindi saranno verificate gli obbiettivi di apprendimento quali: la conoscenza e capacità di comprensione, le relative capacità di applicare conoscenza e infine l’autonomia di giudizio. Inoltre saranno testate le abilità comunicative orali.
L’esame scritto volgerà sempre su domande aperte con le stesse finalità. Infatti le domande aperte di contenuto volgono a verificare la conoscenza acquisita, la capacità di concettualizzazione e di ragionamento. Per l’esame scritto saranno quindi verificati i seguenti obbiettivi di apprendimento: la conoscenza e capacità di comprensione, le relative capacità di applicare conoscenza e infine l’autonomia di giudizio. Inoltre saranno testate in questo caso le abilità comunicative scritte.
I micro task facoltativi sono funzionali alla verifica della maturazione della capacità di applicare la conoscenza e formulare giudizi personali e alle capacità comunicative in forma scritta e con supporto multimediale, in modo creativo e con esposizione coerente e appropriata.
Programma e syllabus analitico
Lezione |
Argomento |
Descrizione della lezione |
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INTRODUZIONE AL CORSO |
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(1) Prima settimana
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Presentazione del corso
La grammatica dell’Organizzazione |
Il corso apre con la sistematizzazione delle principali teorie organizzative al fine d'introdurre le possibili concezioni e definizioni di organizzazione aziendale. Sono presentate le tre concezioni di base dell’organizzazione: (1) organizzazione come sistema pre-determinato; (2) l’organizzazione come processo di decisioni e azioni; (3) organizzazione come costruzione sociale. Tali concezioni sono influenzate da tre variabili di contesto: ambiente, tecniche e persone. |
La grammatica dell’Organizzazione: Cap.iniziale (1): pp. 9 – 36. |
L'INDIVIDUO |
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(2) Prima settimana
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Le persone: valori, attitudini, competenze |
Cosa influenza il comportamento umano in un'organizzazione? Nella lezione si descrivono le determinanti del comportamento e i concetti di competenza individuale e organizzativa, contesto organizzativo e potenziale, questo al fine di comprendere come gestire le persone, in modo tale da realizzare gli obiettivi assegnati. |
Le persone: il comportamento e le competenze: Cap.1 (1): pp. 39 – 64. |
(3) Prima settimana |
La motivazione |
A partire dagli anni ’50 si avviano e si moltiplicano gli studi sulla motivazione al lavoro. Per una panoramica dei principali contributi, il focus della lezione si articola secondo due direttrici: (1) le Teorie di Contenuto, per indirizzare l’attenzione su cosa “motiva le persone al lavoro”; (2) le Teorie di Processo, per analizzare in che modo si può intervenire sul processo motivazionale di un individuo. |
La motivazione al lavoro: concetti e teorie di base: Cap. 2 (1): pp. 65 – 103. |
* Assegnazione primo micro-task |
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LE PERSONE IN RELAZIONE |
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(4) Seconda settimana
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Il gruppo |
Dalla dimensione individuale ci si sposta verso l’analisi e la comprensione delle relazioni sociali all’interno delle organizzazioni indagando, in primis, il concetto di gruppo. In particolare, sono chiarite le caratteristiche e le condizioni di efficacia di un gruppo di lavoro e quali sono gli aspetti costitutivi della comunicazione e del conflitto nei gruppi. |
- Comunicazione e conflitto: Cap: 4 (1): pp. 139 – 166 - Lavorare in gruppo: Cap. 5 (1): pp. 167 – 202.
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(5) Seconda settimana |
La cultura organizzativa |
Sempre con attenzione agli aspetti soft della gestione organizzativa, si presenta l’approccio culturale come modalità fondamentale per comprendere l’agire sociale delle persone nelle organizzazioni. Inoltre, si esaminano lo stile di direzione e la leadership come ulteriori meccanismi con cui esercitare un’influenza volta ad allineare i comportamenti delle persone. |
- Leggere, costruire e gestire la cultura organizzativa: Cap. 6 (1): pp. 203 – 236. |
(6) Seconda settimana |
Micro & Macro strutture (I) |
Quali sono gli elementi da considerare per scelte organizzative efficienti ed efficaci? Quali sono le variabili organizzative da considerare nella costruzione delle soluzioni organizzative? I concetti di divisione e coordinamento del lavoro tra unità organizzative e le loro combinazioni idealtipiche sono elementi fondamentali. Si illustrano anche alcuni concetti e tecniche di base della progettazione micro-organizzativa, quali: ruolo, posizione, organigramma, Job description e profilo di ruolo. |
- L’organizzazione micro: ruoli e processi: Cap. 8 (1): pp. 267 – 288.
- Le strutture organizzative: dimensioni di analisi e idealtipi: Cap.7 (1): pp. 239 – 265. |
(7) Terza settimana |
Micro & Macro strutture (II) |
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(8) Terza settimana |
I sistemi di direzione |
Partendo dal concetto di progettazione organizzativa, si configurano i sistemi di direzione, come meccanismi di coordinamento. La gestione del personale risulta essere un meccanismo fondamentale di allineamento dei comportamenti degli individui nelle organizzazioni. |
- I sistemi di direzione: il controllo di gestione e la gestione delle persone Cap. 9 (1): pp. 289 – 319. |
* Assegnazione secondo micro-task. |
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LA PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA UNIVERSALISTICA |
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(9) Terza settimana
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Le teorie classiche (I) |
La teoria organizzativa, nel tempo, ha subito una notevole evoluzione. Si parte dalle teorie classiche, evidenziando gli elementi ancora di attualità che queste presentano. Sempre seguendo una logica evolutiva, si prosegue con quegli Autori che hanno focalizzato la loro attenzione sulla dimensione soft dell’organizzazione. Con Mayo si introduce il tema del fattore umano quale leva per agire sulla produttività dell’organizzazione. |
- Burocrazia e dintorni: Cap. 1 (2): pp. 1 – 36.
- Le teorie classiche: Cap. 2 (2): pp. 37 – 68. - La Scuola delle Relazioni Umane: Cap:3 (2): pp. 69 – 98. |
(10) Quarta Settimana |
Le teorie classiche (II) |
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LA PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA CONTINGENTE |
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(11) Quarta settimana |
La progettazione organizzativa (I) |
Si introduce il concetto di sistema socio-tecnico e la sua applicazione all’analisi e alla progettazione delle organizzazioni. In chiave sistemica, si analizza la composizione di un’organizzazione, i suoi rapporti con l’ambiente e le variabili interne che ne determinano il comportamento. Per introdurre il tema della progettazione organizzativa si fa riferimento alla teoria del comportamento organizzativo di Simon, che quale importante premessa al tema della progettazione organizzativa in relazione alle teorie contingenti. Quali sono le determinanti della scelta della struttura organizzativa? E' presentata una rassegna dei principali contributi in tema di relazioni strategia-struttura, ossia quei contributi che propongono un’interpretazione funzionale tra scelte strategiche e struttura organizzativa. Si illustrano inoltre le dimensioni di progettazione, attraverso la presentazione delle opzioni fondamentali di raggruppamento delle attività organizzative in strutture semplici, funzionali, divisionali e funzionali modificate. |
- L’analisi e la progettazione dei sistemi organizzativi Cap. 4 (2): pp. 99 – 126.
- La progettazione della struttura organizzativa: Cap. 5 (2): pp. 125 – 159. |
(12) Quarta settimana |
La progettazione organizzativa (II) |
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* Assegnazione Terzo micro-task. |
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(13) Quinta settimana |
Differenziazione e integrazione |
In questa lezione è presentato il modello di “differenziazione e integrazione”. Il modello di Lawrence e Lorsch, centrato sulle relazioni di differenziazione e d'integrazione tra le funzioni di linea, spiega le variabili contingenti fondamentali ai fini della differenziazione. Ciascuna funzione è rappresentate da tre caratteristiche: (a) la chiarezza del compito, (b) la difficoltà del compito, c) il tempo di feed-back. Il modello propone che la scelta degli strumenti d'integrazione tenga conto del grado di differenziazione richiesta tra le varie unità; gli strumenti d'integrazione devono essere tanto più «potenti» quanto maggiori sono sia l’interdipendenza sia la differenziazione richiesta. |
- Differenziazione e integrazione: Cap. 6 (2): pp. 161 – 181. |
LA PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA CONTINGENTE: I MODELLI EVOLUTI |
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(14) Quinta settimana |
Perrow |
Il contributo di Perrow insiste sulla relazione tra tecnologia e configurazioni organizzative. Sono analizzate quattro caratteristiche delle organizzazioni: 1. la tecnologia, considerata come il fattore caratterizzante le organizzazioni stesse. 2. gli obiettivi, concepiti come variabile parzialmente indipendente. 3. l’organizzazione nel suo insieme. 4. la struttura organizzativa come variabile dipendente. |
- Uno schema per l’analisi comparativa delle organizzazioni: Cap 7 (2): pp. 185 – 200. |
(15) Quinta settimana
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Thompson |
Thompson, partendo dalla teoria di Simon, sviluppa il concetto di azione organizzativa come processo di azioni orientato dalla razionalità intenzionale e limitata per affrontare l’incertezza ambientale. Ogni organizzazione costruisce, nello sviluppo del suo processo organizzativo, il proprio campo d’azione e, quindi, i punti di contatto con l’ambiente. Un’organizzazione, allora, protegge il proprio nucleo tecnico dai vincoli e dalle contingenze, con azioni organizzative che consentono di migliorare la seconda componente della razionalità intenzionale di un’organizzazione, la razionalità organizzativa. La razionalità organizzativa – la gestione delle interdipendenze -, diventa, allora, un elemento fondamentale per ridurre l’incertezza. |
- L’azione organizzativa: Cap. 8 (2): pp. 201 – 217. |
(16) Sesta Settimana
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Galbraith |
Con il concetto di «predicibilità dei compiti» si evolve l’approccio contingente. Galbraith analizza come gli influssi esercitati dall’ambiente esterno o da altre variabili di contesto sul sistema o sottosistema organizzativo influenzino la struttura organizzativa, intesa come insieme di elementi che consentono di svolgere compiti con diverso grado di predicibilità. Al diverso grado di predicibilità dei compiti è legato il volume delle informazioni da raccogliere e da elaborare per svolgere efficientemente una determinata attività. Il modello proposto, è fatto poi proprio dalla letteratura organizzativa italiana, che, alla fine degli anni Settanta, integra il concetto di «complessità informativa» dei compiti. |
- Incertezza, complessità e organizzazione: Cap.9 (2): pp. 219 – 242. |
(17) Sesta Settimana
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Intervento/Testimonianza |
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(18) Sesta Settimana |
Wrap up/Riepilogo finale
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[1] (1) DECASTRI M. (2016) “Leggere le Organizzazioni. Individuo, persone, strumenti. Manuale di organizzazione aziendale I”, Guerini e Associati, Milano.
Per ogni lezione sono disponibili le slide sul sito della Facoltà.
[2] (2) DECASTRI M. (2016) “Progettare le Organizzazioni. Le Teorie e i modelli per decidere. Manuale di organizzazione aziendale II”, Guerini e Associati, Milano.
Per ogni lezione sono disponibili le slide sul sito della Facoltà.
Aggiornato A.A. 2018-2019
ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
A.A. 2019/2020
CORSO DI LAUREA TRIENNALE IN ECONOMIA E FINANZA
CANALE UNICO – PROF. M. PELLEGRINI
Obiettivi formativi del corso
Il corso ha l'obiettivo di fornire agli studenti le principali categorie logiche e i concetti fondamentali di analisi e di progettazione dell'assetto organizzativo aziendale, integrando la lettura con prospettive tratte anche da discipline diverse da quelle prettamente economico-aziendali.
Il focus del corso è costituito dall’organizzazione nel suo complesso: i concetti teorici rilevanti per l’analisi e la progettazione organizzativa includono le principali dimensioni strutturali e contestuali di un’organizzazione, quali la formalizzazione, la gerarchia, la specializzazione, la tecnologia, l’ambiente e la cultura. Tali dimensioni variano da organizzazione a organizzazione e per questo rappresentano strumenti per la loro indagine.
Il corso fornisce uno schema per “leggere “e progettare le organizzazioni e si articola nelle seguenti parti:
(1) Introduzione al corso;
(2) L’individuo;
(3) Le persone in relazione;
(4) La progettazione organizzativa universalistica;
(5) La progettazione organizzativa contingente;
(5) La progettazione organizzativa contingente: i modelli evoluti;
Testi per l’esame
– DECASTRI M. (2016) “Leggere le Organizzazioni. Individuo, persone, strumenti. Manuale di organizzazione aziendale I”, Guerini e Associati, Milano.
- DECASTRI M. (2016) “Progettare le Organizzazioni. Le Teorie e i modelli per decidere. Manuale di organizzazione aziendale II”, Guerini e Associati, Milano.
Testi di approfondimento
– COSTA G., NACAMULLI R.C.D. (1997), Manuale di Organizzazione Aziendale, Utet, Torino.
– DAFT, R. (2010), Organizzazione Aziendale, Apogeo.
– TURATI C.(1998), L'organizzazione semplice, Egea, Milano.
Sul sito di facoltà, dopo di ogni lezione, saranno messe a disposizione le slide proiettate.
Giorni e orari di lezione
– Giovedì: ore 10,00 -13,00
– Venerdì: ore 11,00 – 14,00
Aule di lezione
T7(Giovedì) - T4(Venerdì)
Giorni e orari di ricevimento studenti
– Docenti e collaboratori ricevono gli studenti previo appuntamento da concordare via mail (anche durante orario di ricevimento).
– Durante la durata del corso, sono fissati i seguenti orari di ricevimento:
o Prof. Pellegrini – Giovedì dalle 15,00 alle 16,00
Appelli sessione estiva e autunnale
Al termine del corso gli studenti sosterranno una prova orale in una delle seguenti date:
SESSIONE ESTIVA |
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Economia e Finanza Prof. Pellegrini |
I appello |
14/06/2019 ore 10:00
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II appello |
12/07/2019 ore 10:00
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SESSIONE AUTUNNALE |
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I appello |
04/09/2019 ore 10:00
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II appello |
11/09/2019 ore 10:00 |
Contatti
Prof. Massimiliano Pellegrini, stanza 3.3c (terzo piano)
e-mail: massimiliano.pellegrini@uniroma2.it
Programma analitico del corso
Lezione |
Argomento |
Descrizione della lezione |
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INTRODUZIONE AL CORSO |
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(1) Prima settimana
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Presentazione del corso
La grammatica dell’Organizzazione |
Il corso apre con la sistematizzazione delle principali teorie organizzative al fine d'introdurre le possibili concezioni e definizioni di organizzazione aziendale. Sono presentate le tre concezioni di base dell’organizzazione: (1) organizzazione come sistema pre-determinato; (2) l’organizzazione come processo di decisioni e azioni; (3) organizzazione come costruzione sociale. Tali concezioni sono influenzate da tre variabili di contesto: ambiente, tecniche e persone. |
La grammatica dell’Organizzazione: Cap.iniziale (1): pp. 9 – 36. |
L'INDIVIDUO |
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(2) Prima settimana
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Le persone: valori, attitudini, competenze |
Cosa influenza il comportamento umano in un'organizzazione? Nella lezione si descrivono le determinanti del comportamento e i concetti di competenza individuale e organizzativa, contesto organizzativo e potenziale, questo al fine di comprendere come gestire le persone, in modo tale da realizzare gli obiettivi assegnati. |
Le persone: il comportamento e le competenze: Cap.1 (1): pp. 39 – 64. |
(3) Prima settimana |
La motivazione |
A partire dagli anni ’50 si avviano e si moltiplicano gli studi sulla motivazione al lavoro. Per una panoramica dei principali contributi, il focus della lezione si articola secondo due direttrici: (1) le Teorie di Contenuto, per indirizzare l’attenzione su cosa “motiva le persone al lavoro”; (2) le Teorie di Processo, per analizzare in che modo si può intervenire sul processo motivazionale di un individuo. |
La motivazione al lavoro: concetti e teorie di base: Cap. 2 (1): pp. 65 – 103. |
* Assegnazione primo micro-task. Argomento: Le teorie motivazionali |
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LE PERSONE IN RELAZIONE |
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(4) Seconda settimana
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Il gruppo |
Dalla dimensione individuale ci si sposta verso l’analisi e la comprensione delle relazioni sociali all’interno delle organizzazioni indagando, in primis, il concetto di gruppo. In particolare, sono chiarite le caratteristiche e le condizioni di efficacia di un gruppo di lavoro e quali sono gli aspetti costitutivi della comunicazione e del conflitto nei gruppi. |
- Comunicazione e conflitto: Cap: 4 (1): pp. 139 – 166 - Lavorare in gruppo: Cap. 5 (1): pp. 167 – 202.
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(5) Seconda settimana |
La cultura organizzativa |
Sempre con attenzione agli aspetti soft della gestione organizzativa, si presenta l’approccio culturale come modalità fondamentale per comprendere l’agire sociale delle persone nelle organizzazioni. Inoltre, si esaminano lo stile di direzione e la leadership come ulteriori meccanismi con cui esercitare un’influenza volta ad allineare i comportamenti delle persone. |
- Leggere, costruire e gestire la cultura organizzativa: Cap. 6 (1): pp. 203 – 236. |
(6) Seconda settimana |
Micro & Macro strutture (I) |
Quali sono gli elementi da considerare per scelte organizzative efficienti ed efficaci? Quali sono le variabili organizzative da considerare nella costruzione delle soluzioni organizzative? I concetti di divisione e coordinamento del lavoro tra unità organizzative e le loro combinazioni idealtipiche sono elementi fondamentali. Si illustrano anche alcuni concetti e tecniche di base della progettazione micro-organizzativa, quali: ruolo, posizione, organigramma, Job description e profilo di ruolo. |
- L’organizzazione micro: ruoli e processi: Cap. 8 (1): pp. 267 – 288.
- Le strutture organizzative: dimensioni di analisi e idealtipi: Cap.7 (1): pp. 239 – 265. |
(7) Terza settimana |
Micro & Macro strutture (II) |
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(8) Terza settimana |
I sistemi di direzione |
Partendo dal concetto di progettazione organizzativa, si configurano i sistemi di direzione, come meccanismi di coordinamento. La gestione del personale risulta essere un meccanismo fondamentale di allineamento dei comportamenti degli individui nelle organizzazioni. |
- I sistemi di direzione: il controllo di gestione e la gestione delle persone Cap. 9 (1): pp. 289 – 319. |
* Assegnazione secondo micro-task. Argomento: I sistemi di direzione |
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LA PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA UNIVERSALISTICA |
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(9) Terza settimana
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Le teorie classiche (I) |
La teoria organizzativa, nel tempo, ha subito una notevole evoluzione. Si parte dalle teorie classiche, evidenziando gli elementi ancora di attualità che queste presentano. Sempre seguendo una logica evolutiva, si prosegue con quegli Autori che hanno focalizzato la loro attenzione sulla dimensione soft dell’organizzazione. Con Mayo si introduce il tema del fattore umano quale leva per agire sulla produttività dell’organizzazione. |
- Burocrazia e dintorni: Cap. 1 (2): pp. 1 – 36.
- Le teorie classiche: Cap. 2 (2): pp. 37 – 68. - La Scuola delle Relazioni Umane: Cap:3 (2): pp. 69 – 98. |
(10) Quarta Settimana |
Le teorie classiche (II) |
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LA PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA CONTINGENTE |
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(11) Quarta settimana |
La progettazione organizzativa (I) |
Si introduce il concetto di sistema socio-tecnico e la sua applicazione all’analisi e alla progettazione delle organizzazioni. In chiave sistemica, si analizza la composizione di un’organizzazione, i suoi rapporti con l’ambiente e le variabili interne che ne determinano il comportamento. Per introdurre il tema della progettazione organizzativa si fa riferimento alla teoria del comportamento organizzativo di Simon, che quale importante premessa al tema della progettazione organizzativa in relazione alle teorie contingenti. Quali sono le determinanti della scelta della struttura organizzativa? E' presentata una rassegna dei principali contributi in tema di relazioni strategia-struttura, ossia quei contributi che propongono un’interpretazione funzionale tra scelte strategiche e struttura organizzativa. Si illustrano inoltre le dimensioni di progettazione, attraverso la presentazione delle opzioni fondamentali di raggruppamento delle attività organizzative in strutture semplici, funzionali, divisionali e funzionali modificate. |
- L’analisi e la progettazione dei sistemi organizzativi Cap. 4 (2): pp. 99 – 126.
- La progettazione della struttura organizzativa: Cap. 5 (2): pp. 125 – 159. |
(12) Quarta settimana |
La progettazione organizzativa (II) |
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* Assegnazione Terzo micro-task. Argomento: Le strutture organizzative |
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(13) Quinta settimana |
Differenziazione e integrazione |
In questa lezione è presentato il modello di “differenziazione e integrazione”. Il modello di Lawrence e Lorsch, centrato sulle relazioni di differenziazione e d'integrazione tra le funzioni di linea, spiega le variabili contingenti fondamentali ai fini della differenziazione. Ciascuna funzione è rappresentate da tre caratteristiche: (a) la chiarezza del compito, (b) la difficoltà del compito, c) il tempo di feed-back. Il modello propone che la scelta degli strumenti d'integrazione tenga conto del grado di differenziazione richiesta tra le varie unità; gli strumenti d'integrazione devono essere tanto più «potenti» quanto maggiori sono sia l’interdipendenza sia la differenziazione richiesta. |
- Differenziazione e integrazione: Cap. 6 (2): pp. 161 – 181. |
LA PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA CONTINGENTE: I MODELLI EVOLUTI |
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(14) Quinta settimana |
Perrow |
Il contributo di Perrow insiste sulla relazione tra tecnologia e configurazioni organizzative. Sono analizzate quattro caratteristiche delle organizzazioni: 1. la tecnologia, considerata come il fattore caratterizzante le organizzazioni stesse. 2. gli obiettivi, concepiti come variabile parzialmente indipendente. 3. l’organizzazione nel suo insieme. 4. la struttura organizzativa come variabile dipendente. |
- Uno schema per l’analisi comparativa delle organizzazioni: Cap 7 (2): pp. 185 – 200. |
(15) Quinta settimana
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Thompson |
Thompson, partendo dalla teoria di Simon, sviluppa il concetto di azione organizzativa come processo di azioni orientato dalla razionalità intenzionale e limitata per affrontare l’incertezza ambientale. Ogni organizzazione costruisce, nello sviluppo del suo processo organizzativo, il proprio campo d’azione e, quindi, i punti di contatto con l’ambiente. Un’organizzazione, allora, protegge il proprio nucleo tecnico dai vincoli e dalle contingenze, con azioni organizzative che consentono di migliorare la seconda componente della razionalità intenzionale di un’organizzazione, la razionalità organizzativa. La razionalità organizzativa – la gestione delle interdipendenze -, diventa, allora, un elemento fondamentale per ridurre l’incertezza. |
- L’azione organizzativa: Cap. 8 (2): pp. 201 – 217. |
(16) Sesta Settimana
|
Galbraith |
Con il concetto di «predicibilità dei compiti» si evolve l’approccio contingente. Galbraith analizza come gli influssi esercitati dall’ambiente esterno o da altre variabili di contesto sul sistema o sottosistema organizzativo influenzino la struttura organizzativa, intesa come insieme di elementi che consentono di svolgere compiti con diverso grado di predicibilità. Al diverso grado di predicibilità dei compiti è legato il volume delle informazioni da raccogliere e da elaborare per svolgere efficientemente una determinata attività. Il modello proposto, è fatto poi proprio dalla letteratura organizzativa italiana, che, alla fine degli anni Settanta, integra il concetto di «complessità informativa» dei compiti. |
- Incertezza, complessità e organizzazione: Cap.9 (2): pp. 219 – 242. |
(17) Sesta Settimana
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Intervento/Testimonianza |
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(18) Sesta Settimana |
Wrap up/Riepilogo finale
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[1] (1) DECASTRI M. (2016) “Leggere le Organizzazioni. Individuo, persone, strumenti. Manuale di organizzazione aziendale I”, Guerini e Associati, Milano.
Per ogni lezione sono disponibili le slide sul sito della Facoltà.
[2] (2) DECASTRI M. (2016) “Progettare le Organizzazioni. Le Teorie e i modelli per decidere. Manuale di organizzazione aziendale II”, Guerini e Associati, Milano.
Per ogni lezione sono disponibili le slide sul sito della Facoltà.
Aggiornato A.A. 2018-2019
ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
A.A. 2019/2020
CORSO DI LAUREA TRIENNALE IN ECONOMIA E FINANZA
CANALE UNICO – PROF. M. PELLEGRINI
Obiettivi formativi del corso
Il corso ha l'obiettivo di fornire agli studenti le principali categorie logiche e i concetti fondamentali di analisi e di progettazione dell'assetto organizzativo aziendale, integrando la lettura con prospettive tratte anche da discipline diverse da quelle prettamente economico-aziendali.
Il focus del corso è costituito dall’organizzazione nel suo complesso: i concetti teorici rilevanti per l’analisi e la progettazione organizzativa includono le principali dimensioni strutturali e contestuali di un’organizzazione, quali la formalizzazione, la gerarchia, la specializzazione, la tecnologia, l’ambiente e la cultura. Tali dimensioni variano da organizzazione a organizzazione e per questo rappresentano strumenti per la loro indagine.
Il corso fornisce uno schema per “leggere “e progettare le organizzazioni e si articola nelle seguenti parti:
(1) Introduzione al corso;
(2) L’individuo;
(3) Le persone in relazione;
(4) La progettazione organizzativa universalistica;
(5) La progettazione organizzativa contingente;
(5) La progettazione organizzativa contingente: i modelli evoluti;
Testi per l’esame
– DECASTRI M. (2016) “Leggere le Organizzazioni. Individuo, persone, strumenti. Manuale di organizzazione aziendale I”, Guerini e Associati, Milano.
- DECASTRI M. (2016) “Progettare le Organizzazioni. Le Teorie e i modelli per decidere. Manuale di organizzazione aziendale II”, Guerini e Associati, Milano.
Testi di approfondimento
– COSTA G., NACAMULLI R.C.D. (1997), Manuale di Organizzazione Aziendale, Utet, Torino.
– DAFT, R. (2010), Organizzazione Aziendale, Apogeo.
– TURATI C.(1998), L'organizzazione semplice, Egea, Milano.
Sul sito di facoltà, dopo di ogni lezione, saranno messe a disposizione le slide proiettate.
Giorni e orari di lezione
– Giovedì: ore 10,00 -13,00
– Venerdì: ore 11,00 – 14,00
Aule di lezione
T7 (Viovedì) T4 (Venerdì)
Giorni e orari di ricevimento studenti
– Docenti e collaboratori ricevono gli studenti previo appuntamento da concordare via mail (anche durante orario di ricevimento).
– Durante la durata del corso, sono fissati i seguenti orari di ricevimento:
o Prof. Pellegrini – Giovedì dalle 15,00 alle 16,00
Appelli sessione estiva e autunnale
Al termine del corso gli studenti sosterranno una prova orale in una delle seguenti date:
SESSIONE ESTIVA |
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Economia e Finanza Prof. Pellegrini |
I appello |
14/06/2019 ore 10:00
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II appello |
12/07/2019 ore 10:00
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SESSIONE AUTUNNALE |
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I appello |
04/09/2019 ore 10:00
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II appello |
11/09/2019 ore 10:00 |
Contatti
Prof. Massimiliano Pellegrini, stanza 3.3c (terzo piano)
e-mail: massimiliano.pellegrini@uniroma2.it
Programma analitico del corso
Lezione |
Argomento |
Descrizione della lezione |
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INTRODUZIONE AL CORSO |
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(1) Prima settimana
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Presentazione del corso
La grammatica dell’Organizzazione |
Il corso apre con la sistematizzazione delle principali teorie organizzative al fine d'introdurre le possibili concezioni e definizioni di organizzazione aziendale. Sono presentate le tre concezioni di base dell’organizzazione: (1) organizzazione come sistema pre-determinato; (2) l’organizzazione come processo di decisioni e azioni; (3) organizzazione come costruzione sociale. Tali concezioni sono influenzate da tre variabili di contesto: ambiente, tecniche e persone. |
La grammatica dell’Organizzazione: Cap.iniziale (1): pp. 9 – 36. |
L'INDIVIDUO |
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(2) Prima settimana
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Le persone: valori, attitudini, competenze |
Cosa influenza il comportamento umano in un'organizzazione? Nella lezione si descrivono le determinanti del comportamento e i concetti di competenza individuale e organizzativa, contesto organizzativo e potenziale, questo al fine di comprendere come gestire le persone, in modo tale da realizzare gli obiettivi assegnati. |
Le persone: il comportamento e le competenze: Cap.1 (1): pp. 39 – 64. |
(3) Prima settimana |
La motivazione |
A partire dagli anni ’50 si avviano e si moltiplicano gli studi sulla motivazione al lavoro. Per una panoramica dei principali contributi, il focus della lezione si articola secondo due direttrici: (1) le Teorie di Contenuto, per indirizzare l’attenzione su cosa “motiva le persone al lavoro”; (2) le Teorie di Processo, per analizzare in che modo si può intervenire sul processo motivazionale di un individuo. |
La motivazione al lavoro: concetti e teorie di base: Cap. 2 (1): pp. 65 – 103. |
* Assegnazione primo micro-task. Argomento: Le teorie motivazionali |
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LE PERSONE IN RELAZIONE |
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(4) Seconda settimana
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Il gruppo |
Dalla dimensione individuale ci si sposta verso l’analisi e la comprensione delle relazioni sociali all’interno delle organizzazioni indagando, in primis, il concetto di gruppo. In particolare, sono chiarite le caratteristiche e le condizioni di efficacia di un gruppo di lavoro e quali sono gli aspetti costitutivi della comunicazione e del conflitto nei gruppi. |
- Comunicazione e conflitto: Cap: 4 (1): pp. 139 – 166 - Lavorare in gruppo: Cap. 5 (1): pp. 167 – 202.
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(5) Seconda settimana |
La cultura organizzativa |
Sempre con attenzione agli aspetti soft della gestione organizzativa, si presenta l’approccio culturale come modalità fondamentale per comprendere l’agire sociale delle persone nelle organizzazioni. Inoltre, si esaminano lo stile di direzione e la leadership come ulteriori meccanismi con cui esercitare un’influenza volta ad allineare i comportamenti delle persone. |
- Leggere, costruire e gestire la cultura organizzativa: Cap. 6 (1): pp. 203 – 236. |
(6) Seconda settimana |
Micro & Macro strutture (I) |
Quali sono gli elementi da considerare per scelte organizzative efficienti ed efficaci? Quali sono le variabili organizzative da considerare nella costruzione delle soluzioni organizzative? I concetti di divisione e coordinamento del lavoro tra unità organizzative e le loro combinazioni idealtipiche sono elementi fondamentali. Si illustrano anche alcuni concetti e tecniche di base della progettazione micro-organizzativa, quali: ruolo, posizione, organigramma, Job description e profilo di ruolo. |
- L’organizzazione micro: ruoli e processi: Cap. 8 (1): pp. 267 – 288.
- Le strutture organizzative: dimensioni di analisi e idealtipi: Cap.7 (1): pp. 239 – 265. |
(7) Terza settimana |
Micro & Macro strutture (II) |
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(8) Terza settimana |
I sistemi di direzione |
Partendo dal concetto di progettazione organizzativa, si configurano i sistemi di direzione, come meccanismi di coordinamento. La gestione del personale risulta essere un meccanismo fondamentale di allineamento dei comportamenti degli individui nelle organizzazioni. |
- I sistemi di direzione: il controllo di gestione e la gestione delle persone Cap. 9 (1): pp. 289 – 319. |
* Assegnazione secondo micro-task. Argomento: I sistemi di direzione |
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LA PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA UNIVERSALISTICA |
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(9) Terza settimana
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Le teorie classiche (I) |
La teoria organizzativa, nel tempo, ha subito una notevole evoluzione. Si parte dalle teorie classiche, evidenziando gli elementi ancora di attualità che queste presentano. Sempre seguendo una logica evolutiva, si prosegue con quegli Autori che hanno focalizzato la loro attenzione sulla dimensione soft dell’organizzazione. Con Mayo si introduce il tema del fattore umano quale leva per agire sulla produttività dell’organizzazione. |
- Burocrazia e dintorni: Cap. 1 (2): pp. 1 – 36.
- Le teorie classiche: Cap. 2 (2): pp. 37 – 68. - La Scuola delle Relazioni Umane: Cap:3 (2): pp. 69 – 98. |
(10) Quarta Settimana |
Le teorie classiche (II) |
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LA PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA CONTINGENTE |
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(11) Quarta settimana |
La progettazione organizzativa (I) |
Si introduce il concetto di sistema socio-tecnico e la sua applicazione all’analisi e alla progettazione delle organizzazioni. In chiave sistemica, si analizza la composizione di un’organizzazione, i suoi rapporti con l’ambiente e le variabili interne che ne determinano il comportamento. Per introdurre il tema della progettazione organizzativa si fa riferimento alla teoria del comportamento organizzativo di Simon, che quale importante premessa al tema della progettazione organizzativa in relazione alle teorie contingenti. Quali sono le determinanti della scelta della struttura organizzativa? E' presentata una rassegna dei principali contributi in tema di relazioni strategia-struttura, ossia quei contributi che propongono un’interpretazione funzionale tra scelte strategiche e struttura organizzativa. Si illustrano inoltre le dimensioni di progettazione, attraverso la presentazione delle opzioni fondamentali di raggruppamento delle attività organizzative in strutture semplici, funzionali, divisionali e funzionali modificate. |
- L’analisi e la progettazione dei sistemi organizzativi Cap. 4 (2): pp. 99 – 126.
- La progettazione della struttura organizzativa: Cap. 5 (2): pp. 125 – 159. |
(12) Quarta settimana |
La progettazione organizzativa (II) |
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* Assegnazione Terzo micro-task. Argomento: Le strutture organizzative |
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(13) Quinta settimana |
Differenziazione e integrazione |
In questa lezione è presentato il modello di “differenziazione e integrazione”. Il modello di Lawrence e Lorsch, centrato sulle relazioni di differenziazione e d'integrazione tra le funzioni di linea, spiega le variabili contingenti fondamentali ai fini della differenziazione. Ciascuna funzione è rappresentate da tre caratteristiche: (a) la chiarezza del compito, (b) la difficoltà del compito, c) il tempo di feed-back. Il modello propone che la scelta degli strumenti d'integrazione tenga conto del grado di differenziazione richiesta tra le varie unità; gli strumenti d'integrazione devono essere tanto più «potenti» quanto maggiori sono sia l’interdipendenza sia la differenziazione richiesta. |
- Differenziazione e integrazione: Cap. 6 (2): pp. 161 – 181. |
LA PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA CONTINGENTE: I MODELLI EVOLUTI |
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(14) Quinta settimana |
Perrow |
Il contributo di Perrow insiste sulla relazione tra tecnologia e configurazioni organizzative. Sono analizzate quattro caratteristiche delle organizzazioni: 1. la tecnologia, considerata come il fattore caratterizzante le organizzazioni stesse. 2. gli obiettivi, concepiti come variabile parzialmente indipendente. 3. l’organizzazione nel suo insieme. 4. la struttura organizzativa come variabile dipendente. |
- Uno schema per l’analisi comparativa delle organizzazioni: Cap 7 (2): pp. 185 – 200. |
(15) Quinta settimana
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Thompson |
Thompson, partendo dalla teoria di Simon, sviluppa il concetto di azione organizzativa come processo di azioni orientato dalla razionalità intenzionale e limitata per affrontare l’incertezza ambientale. Ogni organizzazione costruisce, nello sviluppo del suo processo organizzativo, il proprio campo d’azione e, quindi, i punti di contatto con l’ambiente. Un’organizzazione, allora, protegge il proprio nucleo tecnico dai vincoli e dalle contingenze, con azioni organizzative che consentono di migliorare la seconda componente della razionalità intenzionale di un’organizzazione, la razionalità organizzativa. La razionalità organizzativa – la gestione delle interdipendenze -, diventa, allora, un elemento fondamentale per ridurre l’incertezza. |
- L’azione organizzativa: Cap. 8 (2): pp. 201 – 217. |
(16) Sesta Settimana
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Galbraith |
Con il concetto di «predicibilità dei compiti» si evolve l’approccio contingente. Galbraith analizza come gli influssi esercitati dall’ambiente esterno o da altre variabili di contesto sul sistema o sottosistema organizzativo influenzino la struttura organizzativa, intesa come insieme di elementi che consentono di svolgere compiti con diverso grado di predicibilità. Al diverso grado di predicibilità dei compiti è legato il volume delle informazioni da raccogliere e da elaborare per svolgere efficientemente una determinata attività. Il modello proposto, è fatto poi proprio dalla letteratura organizzativa italiana, che, alla fine degli anni Settanta, integra il concetto di «complessità informativa» dei compiti. |
- Incertezza, complessità e organizzazione: Cap.9 (2): pp. 219 – 242. |
(17) Sesta Settimana
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Intervento/Testimonianza |
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(18) Sesta Settimana |
Wrap up/Riepilogo finale
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[1] (1) DECASTRI M. (2016) “Leggere le Organizzazioni. Individuo, persone, strumenti. Manuale di organizzazione aziendale I”, Guerini e Associati, Milano.
Per ogni lezione sono disponibili le slide sul sito della Facoltà.
[2] (2) DECASTRI M. (2016) “Progettare le Organizzazioni. Le Teorie e i modelli per decidere. Manuale di organizzazione aziendale II”, Guerini e Associati, Milano.
Per ogni lezione sono disponibili le slide sul sito della Facoltà.
Aggiornato A.A. 2017-2018
Università degli studi di Roma
“Tor Vergata”
ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
A.A. 2017/2018
CORSO DI LAUREA TRIENNALE IN ECONOMIA E FINANZA
CANALE UNICO – PROF. M. PELLEGRINI
Obiettivi formativi del corso
Il corso ha l'obiettivo di fornire agli studenti le principali categorie logiche e i concetti fondamentali di analisi e di progettazione dell'assetto organizzativo aziendale, integrando la lettura con prospettive tratte anche da discipline diverse da quelle prettamente economico-aziendali.
Il focus del corso è costituito dall’organizzazione nel suo complesso: i concetti teorici rilevanti per l’analisi e la progettazione organizzativa includono le principali dimensioni strutturali e contestuali di un’organizzazione, quali la formalizzazione, la gerarchia, la specializzazione, la tecnologia, l’ambiente e la cultura. Tali dimensioni variano da organizzazione a organizzazione e per questo rappresentano strumenti per la loro indagine.
Il corso fornisce uno schema per “leggere “e progettare le organizzazioni e si articola nelle seguenti parti:
(1) Introduzione al corso;
(2) L’individuo;
(3) Le persone in relazione;
(4) La progettazione organizzativa universalistica;
(5) La progettazione organizzativa contingente;
(5) La progettazione organizzativa contingente: i modelli evoluti;
(6) Le nuove teorie.
Testi per l’esame
– DECASTRI M. (2016) “Leggere le Organizzazioni. Individuo, persone, strumenti. Manuale di organizzazione aziendale I”, Guerini e Associati, Milano.
- DECASTRI M. (2016) “Progettare le Organizzazioni. Le Teorie e i modelli per decidere. Manuale di organizzazione aziendale II”, Guerini e Associati, Milano.
Testi di approfondimento
– COSTA G., NACAMULLI R.C.D. (1997), Manuale di Organizzazione Aziendale, Utet, Torino.
– DAFT, R. (2010), Organizzazione Aziendale, Apogeo.
– TURATI C.(1998), L'organizzazione semplice, Egea, Milano.
Sul sito di facoltà, dopo di ogni lezione, saranno messe a disposizione le slide proiettate.
Giorni e orari di lezione
– Martedì: ore 16,00 -18,00
– Mercoledì: ore 16,00 – 18,00
– Giovedì: ore 09,00 -11,00
Aule di lezione
I2 5 (martedì, mercoledì, e giovedì)
Giorni e orari di ricevimento studenti
– Docenti e collaboratori ricevono gli studenti previo appuntamento da concordare via mail (anche durante orario di ricevimento).
– Durante la durata del corso, sono fissati i seguenti orari di ricevimento:
o Prof. Pellegrini – mercoledì dalle 11,00 alle 13,00
Appelli sessione estiva e autunnale
Al termine del corso gli studenti sosterranno una prova orale in una delle seguenti date:
SESSIONE ESTIVA |
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Economia dei mercati e degli intermediari finanziari Prof. Pellegrini |
I appello |
30/05/2018 ore 10:00
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II appello |
3/07/2018 ore 10:00
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SESSIONE AUTUNNALE |
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Appello unico |
13/09/2018 ore 10:00
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Contatti
Prof. Massimiliano Pellegrini, stanza 3.3c (terzo piano)
e-mail: massimiliano.pellegrini@uniroma2.it
Programma analitico del corso
Lezione |
Argomento |
Descrizione della lezione |
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INTRODUZIONE AL CORSO |
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(1) Mar 10 Aprile |
Presentazione del corso
La grammatica dell’Organizzazione |
Il corso apre con la sistematizzazione delle principali teorie organizzative al fine d'introdurre le possibili concezioni e definizioni di organizzazione aziendale. Sono presentate le tre concezioni di base dell’organizzazione: (1) organizzazione come sistema pre-determinato; (2) l’organizzazione come processo di decisioni e azioni; (3) organizzazione come costruzione sociale. Tali concezioni sono influenzate da tre variabili di contesto: ambiente, tecniche e persone. |
La grammatica dell’Organizzazione: Cap.iniziale (1): pp. 9 – 36. |
L'INDIVIDUO |
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(2) Mer 11 Aprile |
Le persone: valori, attitudini, competenze |
Cosa influenza il comportamento umano in un'organizzazione? Nella lezione si descrivono le determinanti del comportamento e i concetti di competenza individuale e organizzativa, contesto organizzativo e potenziale, questo al fine di comprendere come gestire le persone, in modo tale da realizzare gli obiettivi assegnati. |
Le persone: il comportamento e le competenze: Cap.1 (1): pp. 39 – 64. |
(3) Gio 12 Aprile |
La motivazione |
A partire dagli anni ’50 si avviano e si moltiplicano gli studi sulla motivazione al lavoro. Per una panoramica dei principali contributi, il focus della lezione si articola secondo due direttrici: (1) le Teorie di Contenuto, per indirizzare l’attenzione su cosa “motiva le persone al lavoro”; (2) le Teorie di Processo, per analizzare in che modo si può intervenire sul processo motivazionale di un individuo. |
La motivazione al lavoro: concetti e teorie di base: Cap. 2 (1): pp. 65 – 103. |
LE PERSONE IN RELAZIONE |
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(4) Mar 17 Aprile
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Il gruppo |
Dalla dimensione individuale ci si sposta verso l’analisi e la comprensione delle relazioni sociali all’interno delle organizzazioni indagando, in primis, il concetto di gruppo. In particolare, sono chiarite le caratteristiche e le condizioni di efficacia di un gruppo di lavoro e quali sono gli aspetti costitutivi della comunicazione e del conflitto nei gruppi. |
- Comunicazione e conflitto: Cap: 4 (1): pp. 139 – 166 - Lavorare in gruppo: Cap. 5 (1): pp. 167 – 202.
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(5) Mer 18 Aprile
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La cultura organizzativa |
Sempre con attenzione agli aspetti soft della gestione organizzativa, si presenta l’approccio culturale come modalità fondamentale per comprendere l’agire sociale delle persone nelle organizzazioni. Inoltre, si esaminano lo stile di direzione e la leadership come ulteriori meccanismi con cui esercitare un’influenza volta ad allineare i comportamenti delle persone. |
- Leggere, costruire e gestire la cultura organizzativa: Cap. 6 (1): pp. 203 – 236. |
(6) Gio 19 Aprile
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Micro & Macro strutture (I) |
Quali sono gli elementi da considerare per scelte organizzative efficienti ed efficaci? Quali sono le variabili organizzative da considerare nella costruzione delle soluzioni organizzative? I concetti di divisione e coordinamento del lavoro tra unità organizzative e le loro combinazioni idealtipiche sono elementi fondamentali. Si illustrano anche alcuni concetti e tecniche di base della progettazione micro-organizzativa, quali: ruolo, posizione, organigramma, Job description e profilo di ruolo. |
- L’organizzazione micro: ruoli e processi: Cap. 8 (1): pp. 267 – 288.
- Le strutture organizzative: dimensioni di analisi e idealtipi: Cap.7 (1): pp. 239 – 265. |
(7) Mar 24 Aprile
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Micro & Macro strutture (II) |
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(8) Gio 26 Aprile
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I sistemi operativi |
Partendo dal concetto di progettazione organizzativa, si configurano i sistemi di direzione, come meccanismi di coordinamento. La gestione del personale risulta essere un meccanismo fondamentale di allineamento dei comportamenti degli individui nelle organizzazioni. |
- I sistemi di direzione: il controllo di gestione e la gestione delle persone Cap. 9 (1): pp. 289 – 319. |
LA PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA UNIVERSALISTICA |
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(9) Mer 2 Maggio
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Le teorie classiche (I) |
La teoria organizzativa, nel tempo, ha subito una notevole evoluzione. Si parte dalle teorie classiche, evidenziando gli elementi ancora di attualità che queste presentano. Sempre seguendo una logica evolutiva, si prosegue con quegli Autori che hanno focalizzato la loro attenzione sulla dimensione soft dell’organizzazione. Con Mayo si introduce il tema del fattore umano quale leva per agire sulla produttività dell’organizzazione. |
- Burocrazia e dintorni: Cap. 1 (2): pp. 1 – 36.
- Le teorie classiche: Cap. 2 (2): pp. 37 – 68. - La Scuola delle Relazioni Umane: Cap:3 (2): pp. 69 – 98. |
(10) Gio 3 Maggio
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Le teorie classiche (II) |
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LA PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA CONTINGENTE |
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(11) Mar 8 Maggio
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La progettazione organizzativa (I) |
Si introduce il concetto di sistema socio-tecnico e la sua applicazione all’analisi e alla progettazione delle organizzazioni. In chiave sistemica, si analizza la composizione di un’organizzazione, i suoi rapporti con l’ambiente e le variabili interne che ne determinano il comportamento. Per introdurre il tema della progettazione organizzativa si fa riferimento alla teoria del comportamento organizzativo di Simon, che quale importante premessa al tema della progettazione organizzativa in relazione alle teorie contingenti. Quali sono le determinanti della scelta della struttura organizzativa? E' presentata una rassegna dei principali contributi in tema di relazioni strategia-struttura, ossia quei contributi che propongono un’interpretazione funzionale tra scelte strategiche e struttura organizzativa. Si illustrano inoltre le dimensioni di progettazione, attraverso la presentazione delle opzioni fondamentali di raggruppamento delle attività organizzative in strutture semplici, funzionali, divisionali e funzionali modificate. |
- L’analisi e la progettazione dei sistemi organizzativi Cap. 4 (2): pp. 99 – 126.
- La progettazione della struttura organizzativa: Cap. 5 (2): pp. 125 – 159. |
(12) Mar 8 Maggio
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La progettazione organizzativa (II) |
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(13) Mer 9 Maggio
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Differenziazione e integrazione |
In questa lezione è presentato il modello di “differenziazione e integrazione”. Il modello di Lawrence e Lorsch, centrato sulle relazioni di differenziazione e d'integrazione tra le funzioni di linea, spiega le variabili contingenti fondamentali ai fini della differenziazione. Ciascuna funzione è rappresentate da tre caratteristiche: (a) la chiarezza del compito, (b) la difficoltà del compito, c) il tempo di feed-back. Il modello propone che la scelta degli strumenti d'integrazione tenga conto del grado di differenziazione richiesta tra le varie unità; gli strumenti d'integrazione devono essere tanto più «potenti» quanto maggiori sono sia l’interdipendenza sia la differenziazione richiesta. |
- Differenziazione e integrazione: Cap. 6 (2): pp. 161 – 181. |
LA PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA CONTINGENTE: I MODELLI EVOLUTI |
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(14) Gio 10 Maggio
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Perrow |
Il contributo di Perrow insiste sulla relazione tra tecnologia e configurazioni organizzative. Sono analizzate quattro caratteristiche delle organizzazioni: 1. la tecnologia, considerata come il fattore caratterizzante le organizzazioni stesse. 2. gli obiettivi, concepiti come variabile parzialmente indipendente. 3. l’organizzazione nel suo insieme. 4. la struttura organizzativa come variabile dipendente. |
- Uno schema per l’analisi comparativa delle organizzazioni: Cap 7 (2): pp. 185 – 200. |
(15) Mar 15 Maggio
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Thompson |
Thompson, partendo dalla teoria di Simon, sviluppa il concetto di azione organizzativa come processo di azioni orientato dalla razionalità intenzionale e limitata per affrontare l’incertezza ambientale. Ogni organizzazione costruisce, nello sviluppo del suo processo organizzativo, il proprio campo d’azione e, quindi, i punti di contatto con l’ambiente. Un’organizzazione, allora, protegge il proprio nucleo tecnico dai vincoli e dalle contingenze, con azioni organizzative che consentono di migliorare la seconda componente della razionalità intenzionale di un’organizzazione, la razionalità organizzativa. La razionalità organizzativa – la gestione delle interdipendenze -, diventa, allora, un elemento fondamentale per ridurre l’incertezza. |
- L’azione organizzativa: Cap. 8 (2): pp. 201 – 217. |
(16) Mer 17 Maggio
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Galbraith |
Con il concetto di «predicibilità dei compiti» si evolve l’approccio contingente. Galbraith analizza come gli influssi esercitati dall’ambiente esterno o da altre variabili di contesto sul sistema o sottosistema organizzativo influenzino la struttura organizzativa, intesa come insieme di elementi che consentono di svolgere compiti con diverso grado di predicibilità. Al diverso grado di predicibilità dei compiti è legato il volume delle informazioni da raccogliere e da elaborare per svolgere efficientemente una determinata attività. Il modello proposto, è fatto poi proprio dalla letteratura organizzativa italiana, che, alla fine degli anni Settanta, integra il concetto di «complessità informativa» dei compiti. |
- Incertezza, complessità e organizzazione: Cap.9 (2): pp. 219 – 242. |
LE NUOVE TEORIE |
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(17) Gio 16 Maggio |
Williamson |
Quali sono i significati e le diverse sfumature del concetto di confine organizzativo? Come sii definiscono le diverse dimensioni organizzative, di relazioni sociali e di meccanismi di controllo, che derivano proprio da una definizione più complessa del concetto di confine organizzativo? Queste dimensioni organizzative pongono le basi per la scelta di forme di governo più efficienti ed efficaci. Il concetto di confine esterno consente di spiegare perché alcune organizzazioni crescono internalizzando attività, mentre altre le mantengono al di fuori dei loro confini. |
- Confini organizzativi e forme di governo: Cap.10 (2): pp. 247 – 278. |
(18) Rec
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Intervento/Testimonianza |
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(18) Rec |
Wrap up/Riepilogo finale
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[1] (1) DECASTRI M. (2016) “Leggere le Organizzazioni. Individuo, persone, strumenti. Manuale di organizzazione aziendale I”, Guerini e Associati, Milano.
Per ogni lezione sono disponibili le slide sul sito della Facoltà.
[2] (2) DECASTRI M. (2016) “Progettare le Organizzazioni. Le Teorie e i modelli per decidere. Manuale di organizzazione aziendale II”, Guerini e Associati, Milano.
Per ogni lezione sono disponibili le slide sul sito della Facoltà.
Aggiornato A.A. 2017-2018
Università degli studi di Roma
“Tor Vergata”
ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
A.A. 2017/2018
CORSO DI LAUREA TRIENNALE IN ECONOMIA E FINANZA
CANALE UNICO – PROF. M. PELLEGRINI
Obiettivi formativi del corso
Il corso ha l'obiettivo di fornire agli studenti le principali categorie logiche e i concetti fondamentali di analisi e di progettazione dell'assetto organizzativo aziendale, integrando la lettura con prospettive tratte anche da discipline diverse da quelle prettamente economico-aziendali.
Il focus del corso è costituito dall’organizzazione nel suo complesso: i concetti teorici rilevanti per l’analisi e la progettazione organizzativa includono le principali dimensioni strutturali e contestuali di un’organizzazione, quali la formalizzazione, la gerarchia, la specializzazione, la tecnologia, l’ambiente e la cultura. Tali dimensioni variano da organizzazione a organizzazione e per questo rappresentano strumenti per la loro indagine.
Il corso fornisce uno schema per “leggere “e progettare le organizzazioni e si articola nelle seguenti parti:
(1) Introduzione al corso;
(2) L’individuo;
(3) Le persone in relazione;
(4) La progettazione organizzativa universalistica;
(5) La progettazione organizzativa contingente;
(5) La progettazione organizzativa contingente: i modelli evoluti;
(6) Le nuove teorie.
Testi per l’esame
– DECASTRI M. (2016) “Leggere le Organizzazioni. Individuo, persone, strumenti. Manuale di organizzazione aziendale I”, Guerini e Associati, Milano.
- DECASTRI M. (2016) “Progettare le Organizzazioni. Le Teorie e i modelli per decidere. Manuale di organizzazione aziendale II”, Guerini e Associati, Milano.
Testi di approfondimento
– COSTA G., NACAMULLI R.C.D. (1997), Manuale di Organizzazione Aziendale, Utet, Torino.
– DAFT, R. (2010), Organizzazione Aziendale, Apogeo.
– TURATI C.(1998), L'organizzazione semplice, Egea, Milano.
Sul sito di facoltà, dopo di ogni lezione, saranno messe a disposizione le slide proiettate.
Giorni e orari di lezione
– Martedì: ore 16,00 -18,00
– Mercoledì: ore 16,00 – 18,00
– Giovedì: ore 09,00 -11,00
Aule di lezione
I2 5 (martedì, mercoledì, e giovedì)
Giorni e orari di ricevimento studenti
– Docenti e collaboratori ricevono gli studenti previo appuntamento da concordare via mail (anche durante orario di ricevimento).
– Durante la durata del corso, sono fissati i seguenti orari di ricevimento:
o Prof. Pellegrini – mercoledì dalle 11,00 alle 13,00
Appelli sessione estiva e autunnale
Al termine del corso gli studenti sosterranno una prova orale in una delle seguenti date:
SESSIONE ESTIVA |
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Economia dei mercati e degli intermediari finanziari Prof. Pellegrini |
I appello |
30/05/2018 ore 10:00
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II appello |
3/07/2018 ore 10:00
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SESSIONE AUTUNNALE |
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Appello unico |
13/09/2018 ore 10:00
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Contatti
Prof. Massimiliano Pellegrini, stanza 3.3c (terzo piano)
e-mail: massimiliano.pellegrini@uniroma2.it
Programma analitico del corso
Lezione |
Argomento |
Descrizione della lezione |
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INTRODUZIONE AL CORSO |
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(1) Mar 10 Aprile |
Presentazione del corso
La grammatica dell’Organizzazione |
Il corso apre con la sistematizzazione delle principali teorie organizzative al fine d'introdurre le possibili concezioni e definizioni di organizzazione aziendale. Sono presentate le tre concezioni di base dell’organizzazione: (1) organizzazione come sistema pre-determinato; (2) l’organizzazione come processo di decisioni e azioni; (3) organizzazione come costruzione sociale. Tali concezioni sono influenzate da tre variabili di contesto: ambiente, tecniche e persone. |
La grammatica dell’Organizzazione: Cap.iniziale (1): pp. 9 – 36. |
L'INDIVIDUO |
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(2) Mer 11 Aprile |
Le persone: valori, attitudini, competenze |
Cosa influenza il comportamento umano in un'organizzazione? Nella lezione si descrivono le determinanti del comportamento e i concetti di competenza individuale e organizzativa, contesto organizzativo e potenziale, questo al fine di comprendere come gestire le persone, in modo tale da realizzare gli obiettivi assegnati. |
Le persone: il comportamento e le competenze: Cap.1 (1): pp. 39 – 64. |
(3) Gio 12 Aprile |
La motivazione |
A partire dagli anni ’50 si avviano e si moltiplicano gli studi sulla motivazione al lavoro. Per una panoramica dei principali contributi, il focus della lezione si articola secondo due direttrici: (1) le Teorie di Contenuto, per indirizzare l’attenzione su cosa “motiva le persone al lavoro”; (2) le Teorie di Processo, per analizzare in che modo si può intervenire sul processo motivazionale di un individuo. |
La motivazione al lavoro: concetti e teorie di base: Cap. 2 (1): pp. 65 – 103. |
LE PERSONE IN RELAZIONE |
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(4) Mar 17 Aprile
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Il gruppo |
Dalla dimensione individuale ci si sposta verso l’analisi e la comprensione delle relazioni sociali all’interno delle organizzazioni indagando, in primis, il concetto di gruppo. In particolare, sono chiarite le caratteristiche e le condizioni di efficacia di un gruppo di lavoro e quali sono gli aspetti costitutivi della comunicazione e del conflitto nei gruppi. |
- Comunicazione e conflitto: Cap: 4 (1): pp. 139 – 166 - Lavorare in gruppo: Cap. 5 (1): pp. 167 – 202.
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(5) Mer 18 Aprile
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La cultura organizzativa |
Sempre con attenzione agli aspetti soft della gestione organizzativa, si presenta l’approccio culturale come modalità fondamentale per comprendere l’agire sociale delle persone nelle organizzazioni. Inoltre, si esaminano lo stile di direzione e la leadership come ulteriori meccanismi con cui esercitare un’influenza volta ad allineare i comportamenti delle persone. |
- Leggere, costruire e gestire la cultura organizzativa: Cap. 6 (1): pp. 203 – 236. |
(6) Gio 19 Aprile
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Micro & Macro strutture (I) |
Quali sono gli elementi da considerare per scelte organizzative efficienti ed efficaci? Quali sono le variabili organizzative da considerare nella costruzione delle soluzioni organizzative? I concetti di divisione e coordinamento del lavoro tra unità organizzative e le loro combinazioni idealtipiche sono elementi fondamentali. Si illustrano anche alcuni concetti e tecniche di base della progettazione micro-organizzativa, quali: ruolo, posizione, organigramma, Job description e profilo di ruolo. |
- L’organizzazione micro: ruoli e processi: Cap. 8 (1): pp. 267 – 288.
- Le strutture organizzative: dimensioni di analisi e idealtipi: Cap.7 (1): pp. 239 – 265. |
(7) Mar 24 Aprile
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Micro & Macro strutture (II) |
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(8) Gio 26 Aprile
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I sistemi operativi |
Partendo dal concetto di progettazione organizzativa, si configurano i sistemi di direzione, come meccanismi di coordinamento. La gestione del personale risulta essere un meccanismo fondamentale di allineamento dei comportamenti degli individui nelle organizzazioni. |
- I sistemi di direzione: il controllo di gestione e la gestione delle persone Cap. 9 (1): pp. 289 – 319. |
LA PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA UNIVERSALISTICA |
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(9) Mer 2 Maggio
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Le teorie classiche (I) |
La teoria organizzativa, nel tempo, ha subito una notevole evoluzione. Si parte dalle teorie classiche, evidenziando gli elementi ancora di attualità che queste presentano. Sempre seguendo una logica evolutiva, si prosegue con quegli Autori che hanno focalizzato la loro attenzione sulla dimensione soft dell’organizzazione. Con Mayo si introduce il tema del fattore umano quale leva per agire sulla produttività dell’organizzazione. |
- Burocrazia e dintorni: Cap. 1 (2): pp. 1 – 36.
- Le teorie classiche: Cap. 2 (2): pp. 37 – 68. - La Scuola delle Relazioni Umane: Cap:3 (2): pp. 69 – 98. |
(10) Gio 3 Maggio
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Le teorie classiche (II) |
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LA PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA CONTINGENTE |
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(11) Mar 8 Maggio
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La progettazione organizzativa (I) |
Si introduce il concetto di sistema socio-tecnico e la sua applicazione all’analisi e alla progettazione delle organizzazioni. In chiave sistemica, si analizza la composizione di un’organizzazione, i suoi rapporti con l’ambiente e le variabili interne che ne determinano il comportamento. Per introdurre il tema della progettazione organizzativa si fa riferimento alla teoria del comportamento organizzativo di Simon, che quale importante premessa al tema della progettazione organizzativa in relazione alle teorie contingenti. Quali sono le determinanti della scelta della struttura organizzativa? E' presentata una rassegna dei principali contributi in tema di relazioni strategia-struttura, ossia quei contributi che propongono un’interpretazione funzionale tra scelte strategiche e struttura organizzativa. Si illustrano inoltre le dimensioni di progettazione, attraverso la presentazione delle opzioni fondamentali di raggruppamento delle attività organizzative in strutture semplici, funzionali, divisionali e funzionali modificate. |
- L’analisi e la progettazione dei sistemi organizzativi Cap. 4 (2): pp. 99 – 126.
- La progettazione della struttura organizzativa: Cap. 5 (2): pp. 125 – 159. |
(12) Mar 8 Maggio
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La progettazione organizzativa (II) |
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(13) Mer 9 Maggio
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Differenziazione e integrazione |
In questa lezione è presentato il modello di “differenziazione e integrazione”. Il modello di Lawrence e Lorsch, centrato sulle relazioni di differenziazione e d'integrazione tra le funzioni di linea, spiega le variabili contingenti fondamentali ai fini della differenziazione. Ciascuna funzione è rappresentate da tre caratteristiche: (a) la chiarezza del compito, (b) la difficoltà del compito, c) il tempo di feed-back. Il modello propone che la scelta degli strumenti d'integrazione tenga conto del grado di differenziazione richiesta tra le varie unità; gli strumenti d'integrazione devono essere tanto più «potenti» quanto maggiori sono sia l’interdipendenza sia la differenziazione richiesta. |
- Differenziazione e integrazione: Cap. 6 (2): pp. 161 – 181. |
LA PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA CONTINGENTE: I MODELLI EVOLUTI |
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(14) Gio 10 Maggio
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Perrow |
Il contributo di Perrow insiste sulla relazione tra tecnologia e configurazioni organizzative. Sono analizzate quattro caratteristiche delle organizzazioni: 1. la tecnologia, considerata come il fattore caratterizzante le organizzazioni stesse. 2. gli obiettivi, concepiti come variabile parzialmente indipendente. 3. l’organizzazione nel suo insieme. 4. la struttura organizzativa come variabile dipendente. |
- Uno schema per l’analisi comparativa delle organizzazioni: Cap 7 (2): pp. 185 – 200. |
(15) Mar 15 Maggio
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Thompson |
Thompson, partendo dalla teoria di Simon, sviluppa il concetto di azione organizzativa come processo di azioni orientato dalla razionalità intenzionale e limitata per affrontare l’incertezza ambientale. Ogni organizzazione costruisce, nello sviluppo del suo processo organizzativo, il proprio campo d’azione e, quindi, i punti di contatto con l’ambiente. Un’organizzazione, allora, protegge il proprio nucleo tecnico dai vincoli e dalle contingenze, con azioni organizzative che consentono di migliorare la seconda componente della razionalità intenzionale di un’organizzazione, la razionalità organizzativa. La razionalità organizzativa – la gestione delle interdipendenze -, diventa, allora, un elemento fondamentale per ridurre l’incertezza. |
- L’azione organizzativa: Cap. 8 (2): pp. 201 – 217. |
(16) Mer 17 Maggio
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Galbraith |
Con il concetto di «predicibilità dei compiti» si evolve l’approccio contingente. Galbraith analizza come gli influssi esercitati dall’ambiente esterno o da altre variabili di contesto sul sistema o sottosistema organizzativo influenzino la struttura organizzativa, intesa come insieme di elementi che consentono di svolgere compiti con diverso grado di predicibilità. Al diverso grado di predicibilità dei compiti è legato il volume delle informazioni da raccogliere e da elaborare per svolgere efficientemente una determinata attività. Il modello proposto, è fatto poi proprio dalla letteratura organizzativa italiana, che, alla fine degli anni Settanta, integra il concetto di «complessità informativa» dei compiti. |
- Incertezza, complessità e organizzazione: Cap.9 (2): pp. 219 – 242. |
LE NUOVE TEORIE |
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(17) Gio 16 Maggio |
Williamson |
Quali sono i significati e le diverse sfumature del concetto di confine organizzativo? Come sii definiscono le diverse dimensioni organizzative, di relazioni sociali e di meccanismi di controllo, che derivano proprio da una definizione più complessa del concetto di confine organizzativo? Queste dimensioni organizzative pongono le basi per la scelta di forme di governo più efficienti ed efficaci. Il concetto di confine esterno consente di spiegare perché alcune organizzazioni crescono internalizzando attività, mentre altre le mantengono al di fuori dei loro confini. |
- Confini organizzativi e forme di governo: Cap.10 (2): pp. 247 – 278. |
(18) Rec
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Intervento/Testimonianza |
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(18) Rec |
Wrap up/Riepilogo finale
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[1] (1) DECASTRI M. (2016) “Leggere le Organizzazioni. Individuo, persone, strumenti. Manuale di organizzazione aziendale I”, Guerini e Associati, Milano.
Per ogni lezione sono disponibili le slide sul sito della Facoltà.
[2] (2) DECASTRI M. (2016) “Progettare le Organizzazioni. Le Teorie e i modelli per decidere. Manuale di organizzazione aziendale II”, Guerini e Associati, Milano.
Per ogni lezione sono disponibili le slide sul sito della Facoltà.
Aggiornato A.A. 2016-2017
Università degli studi di Roma
“Tor Vergata”
ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
A.A. 2016/2017
CORSO DI LAUREA TRIENNALE IN ECONOMIA E MANAGEMENT
I CANALE – PROF. M. DECASTRI
II CANALE – PROF. A. HINNA
CORSO DI LAUREA TRIENNALE IN ECONOMIA DEI MERCATI E DEGLI INTERMEDIARI FINAZIARI
CANALE UNICO – PROF. M. PELLEGRINI
Obiettivi formativi del corso
Il corso ha l'obiettivo di fornire agli studenti le principali categorie logiche e i concetti fondamentali di analisi e di progettazione dell'assetto organizzativo aziendale, integrando la lettura con prospettive tratte anche da discipline diverse da quelle prettamente economico-aziendali.
Il focus del corso è costituito dall’organizzazione nel suo complesso: i concetti teorici rilevanti per l’analisi e la progettazione organizzativa includono le principali dimensioni strutturali e contestuali di un’organizzazione, quali la formalizzazione, la gerarchia, la specializzazione, la tecnologia, l’ambiente e la cultura. Tali dimensioni variano da organizzazione a organizzazione e per questo rappresentano strumenti per la loro indagine.
Il corso fornisce uno schema per “leggere “e progettare le organizzazioni e si articola nelle seguenti parti:
(1) Introduzione al corso;
(2) L’individuo;
(3) Le persone in relazione;
(4) La progettazione organizzativa universalistica;
(5) La progettazione organizzativa contingente;
(5) La progettazione organizzativa contingente: i modelli evoluti;
(6) Le nuove teorie.
Testi per l’esame
- DECASTRI M. (2016) “Leggere le Organizzazioni. Individuo, persone, strumenti. Manuale di organizzazione aziendale I”, Guerini e Associati, Milano.
- DECASTRI M. (2016) “Progettare le Organizzazioni. Le Teorie e i modelli per decidere. Manuale di organizzazione aziendale II”, Guerini e Associati, Milano.
Testi di approfondimento
– COSTA G., NACAMULLI R.C.D. (1997), Manuale di Organizzazione Aziendale, Utet, Torino.
– DAFT, R. (2010), Organizzazione Aziendale, Apogeo.
– TURATI C.(1998), L'organizzazione semplice, Egea, Milano.
Sul sito di facoltà, dopo di ogni lezione, saranno messe a disposizione le slide proiettate.
Giorni e orari di lezione
– Martedì: ore 14,00 -16,00
– Mercoledì: Decastri/Hinna ore 16,00 -18,00 Pellegrini ore 14,00 – 16,00
– Giovedì: ore 09,00 -11,00
Aule di lezione
– Corso di laurea triennale in Economia e Management – I Canale (Prof. Maurizio Decastri): T1
– Corso di laurea triennale in Economia e Management – II Canale (Prof. Alessandro Hinna): T3
– Corso di laurea triennale in Economia dei Mercati e degli Intermediari Finanziari – Canale unico (Prof. Massimiliano Pellegrini): T5 (martedì e giovedì) e T3 (mercoledì).
Giorni e orari di ricevimento studenti
– Docenti e collaboratori ricevono gli studenti previo appuntamento da concordare via mail.
– Inoltre, durante il periodo del corso, sono fissati i seguenti orari di ricevimento:
o Prof. Decastri – martedì dalle 16.30 alle 18.00
o Prof. Hinna – mercoledì dalle 18,00 alle 19,00
o Prof. Pellegrini – mercoledì dalle 11,00 alle 13,00
Appelli sessione estiva e autunnale
Al termine del corso gli studenti sosterranno una prova orale in una delle seguenti date:
SESSIONE ESTIVA |
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Economia e Management I canale Prof. Decastri |
Economia e Management II canale Prof. Hinna |
Economia dei mercati e degli intermediari finanziari Prof. Pellegrini |
I appello |
08/06/2017 |
08/06/2017 |
08/06/2017 |
II appello |
28/06/2017 |
28/06/2017 |
28/06/2017 |
SESSIONE AUTUNNALE |
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appello unico |
07/09/2017 |
07/09/2017 |
07/09/2017 |
Contatti
Prof. Maurizio Decastri, stanza P1 S1B1/7 (primo piano)
e-mail: maurizio.decastri@uniroma2.it
tel. 0672595825
Prof. Alessandro Hinna, stanza P1 S1B1/4 (primo piano)
e-mail: alessandro.hinna@uniroma2.it
tel. 06 7259 5438
Prof. Massimiliano Pellegrini, stanza 23 - 1B2/9 (primo piano)
e-mail: massimiliano.pellegrini@uniroma2.it
tel. 06 7259 5928
Programma analitico del corso
Lezione |
Argomento |
Descrizione della lezione |
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INTRODUZIONE AL CORSO |
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(1.1) Mer 12 Aprile |
Presentazione del corso
La grammatica dell’Organizzazione |
Il corso apre con la sistematizzazione delle principali teorie organizzative al fine d'introdurre le possibili concezioni e definizioni di organizzazione aziendale. Sono presentate le tre concezioni di base dell’organizzazione: (1) organizzazione come sistema pre-determinato; (2) l’organizzazione come processo di decisioni e azioni; (3) organizzazione come costruzione sociale. Tali concezioni sono influenzate da tre variabili di contesto: ambiente, tecniche e persone. |
La grammatica dell’Organizzazione: Cap.iniziale (1): pp. 9 – 36. |
L'INDIVIDUO |
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(1.2) Mer 12 Aprile |
Le persone: valori, attitudini, competenze |
Cosa influenza il comportamento umano in un'organizzazione? Nella lezione si descrivono le determinanti del comportamento e i concetti di competenza individuale e organizzativa, contesto organizzativo e potenziale, questo al fine di comprendere come gestire le persone, in modo tale da realizzare gli obiettivi assegnati. |
Le persone: il comportamento e le competenze: Cap.1 (1): pp. 39 – 64. |
(2) Gio 13 Aprile |
La motivazione |
A partire dagli anni ’50 si avviano e si moltiplicano gli studi sulla motivazione al lavoro. Per una panoramica dei principali contributi, il focus della lezione si articola secondo due direttrici: (1) le Teorie di Contenuto, per indirizzare l’attenzione su cosa “motiva le persone al lavoro”; (2) le Teorie di Processo, per analizzare in che modo si può intervenire sul processo motivazionale di un individuo. |
La motivazione al lavoro: concetti e teorie di base: Cap. 2 (1): pp. 65 – 103. |
LE PERSONE IN RELAZIONE |
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(3) Mer 26 Aprile
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Il gruppo |
Dalla dimensione individuale ci si sposta verso l’analisi e la comprensione delle relazioni sociali all’interno delle organizzazioni indagando, in primis, il concetto di gruppo. In particolare, sono chiarite le caratteristiche e le condizioni di efficacia di un gruppo di lavoro e quali sono gli aspetti costitutivi della comunicazione e del conflitto nei gruppi. |
- Comunicazione e conflitto: Cap: 4 (1): pp. 139 – 166 - Lavorare in gruppo: Cap. 5 (1): pp. 167 – 202.
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(4) Gio 27 Aprile
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La cultura organizzativa |
Sempre con attenzione agli aspetti soft della gestione organizzativa, si presenta l’approccio culturale come modalità fondamentale per comprendere l’agire sociale delle persone nelle organizzazioni. Inoltre, si esaminano lo stile di direzione e la leadership come ulteriori meccanismi con cui esercitare un’influenza volta ad allineare i comportamenti delle persone. |
- Leggere, costruire e gestire la cultura organizzativa: Cap. 6 (1): pp. 203 – 236. |
(5) Mar 2 Maggio
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Micro & Macro strutture (I) |
Quali sono gli elementi da considerare per scelte organizzative efficienti ed efficaci? Quali sono le variabili organizzative da considerare nella costruzione delle soluzioni organizzative? I concetti di divisione e coordinamento del lavoro tra unità organizzative e le loro combinazioni idealtipiche sono elementi fondamentali. Si illustrano anche alcuni concetti e tecniche di base della progettazione micro-organizzativa, quali: ruolo, posizione, organigramma, Job description e profilo di ruolo. |
- L’organizzazione micro: ruoli e processi: Cap. 8 (1): pp. 267 – 288.
- Le strutture organizzative: dimensioni di analisi e idealtipi: Cap.7 (1): pp. 239 – 265. |
(6) Mer 3 Maggio
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Micro & Macro strutture (II) |
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(7) Gio 4 Maggio
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I sistemi operativi |
Partendo dal concetto di progettazione organizzativa, si configurano i sistemi di direzione, come meccanismi di coordinamento. La gestione del personale risulta essere un meccanismo fondamentale di allineamento dei comportamenti degli individui nelle organizzazioni. |
- I sistemi di direzione: il controllo di gestione e la gestione delle persone Cap. 9 (1): pp. 289 – 319. |
LA PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA UNIVERSALISTICA |
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(8) Mar 9 Maggio
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Le teorie classiche (I) |
La teoria organizzativa, nel tempo, ha subito una notevole evoluzione. Si parte dalle teorie classiche, evidenziando gli elementi ancora di attualità che queste presentano. Sempre seguendo una logica evolutiva, si prosegue con quegli Autori che hanno focalizzato la loro attenzione sulla dimensione soft dell’organizzazione. Con Mayo si introduce il tema del fattore umano quale leva per agire sulla produttività dell’organizzazione. |
- Burocrazia e dintorni: Cap. 1 (2): pp. 1 – 36.
- Le teorie classiche: Cap. 2 (2): pp. 37 – 68. - La Scuola delle Relazioni Umane: Cap:3 (2): pp. 69 – 98. |
(9) Mer 10 Maggio
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Le teorie classiche (II) |
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LA PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA CONTINGENTE |
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(10) Gio 11 Maggio
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La progettazione organizzativa (I) |
Si introduce il concetto di sistema socio-tecnico e la sua applicazione all’analisi e alla progettazione delle organizzazioni. In chiave sistemica, si analizza la composizione di un’organizzazione, i suoi rapporti con l’ambiente e le variabili interne che ne determinano il comportamento. Per introdurre il tema della progettazione organizzativa si fa riferimento alla teoria del comportamento organizzativo di Simon, che quale importante premessa al tema della progettazione organizzativa in relazione alle teorie contingenti. Quali sono le determinanti della scelta della struttura organizzativa? E' presentata una rassegna dei principali contributi in tema di relazioni strategia-struttura, ossia quei contributi che propongono un’interpretazione funzionale tra scelte strategiche e struttura organizzativa. Si illustrano inoltre le dimensioni di progettazione, attraverso la presentazione delle opzioni fondamentali di raggruppamento delle attività organizzative in strutture semplici, funzionali, divisionali e funzionali modificate. |
- L’analisi e la progettazione dei sistemi organizzativi Cap. 4 (2): pp. 99 – 126.
- La progettazione della struttura organizzativa: Cap. 5 (2): pp. 125 – 159. |
(11) Mar 16 Maggio
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La progettazione organizzativa (II) |
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(12) Mer 17 Maggio
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Differenziazione e integrazione |
In questa lezione è presentato il modello di “differenziazione e integrazione”. Il modello di Lawrence e Lorsch, centrato sulle relazioni di differenziazione e d'integrazione tra le funzioni di linea, spiega le variabili contingenti fondamentali ai fini della differenziazione. Ciascuna funzione è rappresentate da tre caratteristiche: (a) la chiarezza del compito, (b) la difficoltà del compito, c) il tempo di feed-back. Il modello propone che la scelta degli strumenti d'integrazione tenga conto del grado di differenziazione richiesta tra le varie unità; gli strumenti d'integrazione devono essere tanto più «potenti» quanto maggiori sono sia l’interdipendenza sia la differenziazione richiesta. |
- Differenziazione e integrazione: Cap. 6 (2): pp. 161 – 181. |
LA PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA CONTINGENTE: I MODELLI EVOLUTI |
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(13) Gio 18 Maggio
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Perrow |
Il contributo di Perrow insiste sulla relazione tra tecnologia e configurazioni organizzative. Sono analizzate quattro caratteristiche delle organizzazioni: 1. la tecnologia, considerata come il fattore caratterizzante le organizzazioni stesse. 2. gli obiettivi, concepiti come variabile parzialmente indipendente. 3. l’organizzazione nel suo insieme. 4. la struttura organizzativa come variabile dipendente. |
- Uno schema per l’analisi comparativa delle organizzazioni: Cap 7 (2): pp. 185 – 200. |
(14) Mar 23 Maggio
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Thompson |
Thompson, partendo dalla teoria di Simon, sviluppa il concetto di azione organizzativa come processo di azioni orientato dalla razionalità intenzionale e limitata per affrontare l’incertezza ambientale. Ogni organizzazione costruisce, nello sviluppo del suo processo organizzativo, il proprio campo d’azione e, quindi, i punti di contatto con l’ambiente. Un’organizzazione, allora, protegge il proprio nucleo tecnico dai vincoli e dalle contingenze, con azioni organizzative che consentono di migliorare la seconda componente della razionalità intenzionale di un’organizzazione, la razionalità organizzativa. La razionalità organizzativa – la gestione delle interdipendenze -, diventa, allora, un elemento fondamentale per ridurre l’incertezza. |
- L’azione organizzativa: Cap. 8 (2): pp. 201 – 217. |
(15) Mer 24 Maggio
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Galbraith |
Con il concetto di «predicibilità dei compiti» si evolve l’approccio contingente. Galbraith analizza come gli influssi esercitati dall’ambiente esterno o da altre variabili di contesto sul sistema o sottosistema organizzativo influenzino la struttura organizzativa, intesa come insieme di elementi che consentono di svolgere compiti con diverso grado di predicibilità. Al diverso grado di predicibilità dei compiti è legato il volume delle informazioni da raccogliere e da elaborare per svolgere efficientemente una determinata attività. Il modello proposto, è fatto poi proprio dalla letteratura organizzativa italiana, che, alla fine degli anni Settanta, integra il concetto di «complessità informativa» dei compiti. |
- Incertezza, complessità e organizzazione: Cap.9 (2): pp. 219 – 242. |
(16) Gio 25 Maggio
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Intervento/Testimonianza Alitalia Direttore dello Sviluppo e Direttore deputato all’Organizzazione
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LE NUOVE TEORIE |
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(17) Rec |
Williamson |
Quali sono i significati e le diverse sfumature del concetto di confine organizzativo? Come sii definiscono le diverse dimensioni organizzative, di relazioni sociali e di meccanismi di controllo, che derivano proprio da una definizione più complessa del concetto di confine organizzativo? Queste dimensioni organizzative pongono le basi per la scelta di forme di governo più efficienti ed efficaci. Il concetto di confine esterno consente di spiegare perché alcune organizzazioni crescono internalizzando attività, mentre altre le mantengono al di fuori dei loro confini. |
- Confini organizzativi e forme di governo: Cap.10 (2): pp. 247 – 278. |
(18) Rec |
Wrap up/Riepilogo finale
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[1] (1) DECASTRI M. (2016) “Leggere le Organizzazioni. Individuo, persone, strumenti. Manuale di organizzazione aziendale I”, Guerini e Associati, Milano.
Per ogni lezione sono disponibili le slide sul sito della Facoltà.
[2] (2) DECASTRI M. (2016) “Progettare le Organizzazioni. Le Teorie e i modelli per decidere. Manuale di organizzazione aziendale II”, Guerini e Associati, Milano.
Per ogni lezione sono disponibili le slide sul sito della Facoltà.
Aggiornato A.A. 2016-2017
Università degli studi di Roma
“Tor Vergata”
ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
A.A. 2016/2017
CORSO DI LAUREA TRIENNALE IN ECONOMIA E MANAGEMENT
I CANALE – PROF. M. DECASTRI
II CANALE – PROF. A. HINNA
CORSO DI LAUREA TRIENNALE IN ECONOMIA DEI MERCATI E DEGLI INTERMEDIARI FINAZIARI
CANALE UNICO – PROF. M. PELLEGRINI
Obiettivi formativi del corso
Il corso ha l'obiettivo di fornire agli studenti le principali categorie logiche e i concetti fondamentali di analisi e di progettazione dell'assetto organizzativo aziendale, integrando la lettura con prospettive tratte anche da discipline diverse da quelle prettamente economico-aziendali.
Il focus del corso è costituito dall’organizzazione nel suo complesso: i concetti teorici rilevanti per l’analisi e la progettazione organizzativa includono le principali dimensioni strutturali e contestuali di un’organizzazione, quali la formalizzazione, la gerarchia, la specializzazione, la tecnologia, l’ambiente e la cultura. Tali dimensioni variano da organizzazione a organizzazione e per questo rappresentano strumenti per la loro indagine.
Il corso fornisce uno schema per “leggere “e progettare le organizzazioni e si articola nelle seguenti parti:
(1) Introduzione al corso;
(2) L’individuo;
(3) Le persone in relazione;
(4) La progettazione organizzativa universalistica;
(5) La progettazione organizzativa contingente;
(5) La progettazione organizzativa contingente: i modelli evoluti;
(6) Le nuove teorie.
Testi per l’esame
- DECASTRI M. (2016) “Leggere le Organizzazioni. Individuo, persone, strumenti. Manuale di organizzazione aziendale I”, Guerini e Associati, Milano.
- DECASTRI M. (2016) “Progettare le Organizzazioni. Le Teorie e i modelli per decidere. Manuale di organizzazione aziendale II”, Guerini e Associati, Milano.
Testi di approfondimento
– COSTA G., NACAMULLI R.C.D. (1997), Manuale di Organizzazione Aziendale, Utet, Torino.
– DAFT, R. (2010), Organizzazione Aziendale, Apogeo.
– TURATI C.(1998), L'organizzazione semplice, Egea, Milano.
Sul sito di facoltà, dopo di ogni lezione, saranno messe a disposizione le slide proiettate.
Giorni e orari di lezione
– Martedì: ore 14,00 -16,00
– Mercoledì: Decastri/Hinna ore 16,00 -18,00 Pellegrini ore 14,00 – 16,00
– Giovedì: ore 09,00 -11,00
Aule di lezione
– Corso di laurea triennale in Economia e Management – I Canale (Prof. Maurizio Decastri): T1
– Corso di laurea triennale in Economia e Management – II Canale (Prof. Alessandro Hinna): T3
– Corso di laurea triennale in Economia dei Mercati e degli Intermediari Finanziari – Canale unico (Prof. Massimiliano Pellegrini): T5 (martedì e giovedì) e T3 (mercoledì).
Giorni e orari di ricevimento studenti
– Docenti e collaboratori ricevono gli studenti previo appuntamento da concordare via mail.
– Inoltre, durante il periodo del corso, sono fissati i seguenti orari di ricevimento:
o Prof. Decastri – martedì dalle 16.30 alle 18.00
o Prof. Hinna – mercoledì dalle 18,00 alle 19,00
o Prof. Pellegrini – mercoledì dalle 11,00 alle 13,00
Appelli sessione estiva e autunnale
Al termine del corso gli studenti sosterranno una prova orale in una delle seguenti date:
SESSIONE ESTIVA |
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Economia e Management I canale Prof. Decastri |
Economia e Management II canale Prof. Hinna |
Economia dei mercati e degli intermediari finanziari Prof. Pellegrini |
I appello |
08/06/2017 |
08/06/2017 |
08/06/2017 |
II appello |
28/06/2017 |
28/06/2017 |
28/06/2017 |
SESSIONE AUTUNNALE |
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appello unico |
07/09/2017 |
07/09/2017 |
07/09/2017 |
Contatti
Prof. Maurizio Decastri, stanza P1 S1B1/7 (primo piano)
e-mail: maurizio.decastri@uniroma2.it
tel. 0672595825
Prof. Alessandro Hinna, stanza P1 S1B1/4 (primo piano)
e-mail: alessandro.hinna@uniroma2.it
tel. 06 7259 5438
Prof. Massimiliano Pellegrini, stanza 23 - 1B2/9 (primo piano)
e-mail: massimiliano.pellegrini@uniroma2.it
tel. 06 7259 5928
Programma analitico del corso
Lezione |
Argomento |
Descrizione della lezione |
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INTRODUZIONE AL CORSO |
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(1.1) Mer 12 Aprile |
Presentazione del corso
La grammatica dell’Organizzazione |
Il corso apre con la sistematizzazione delle principali teorie organizzative al fine d'introdurre le possibili concezioni e definizioni di organizzazione aziendale. Sono presentate le tre concezioni di base dell’organizzazione: (1) organizzazione come sistema pre-determinato; (2) l’organizzazione come processo di decisioni e azioni; (3) organizzazione come costruzione sociale. Tali concezioni sono influenzate da tre variabili di contesto: ambiente, tecniche e persone. |
La grammatica dell’Organizzazione: Cap.iniziale (1): pp. 9 – 36. |
L'INDIVIDUO |
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(1.2) Mer 12 Aprile |
Le persone: valori, attitudini, competenze |
Cosa influenza il comportamento umano in un'organizzazione? Nella lezione si descrivono le determinanti del comportamento e i concetti di competenza individuale e organizzativa, contesto organizzativo e potenziale, questo al fine di comprendere come gestire le persone, in modo tale da realizzare gli obiettivi assegnati. |
Le persone: il comportamento e le competenze: Cap.1 (1): pp. 39 – 64. |
(2) Gio 13 Aprile |
La motivazione |
A partire dagli anni ’50 si avviano e si moltiplicano gli studi sulla motivazione al lavoro. Per una panoramica dei principali contributi, il focus della lezione si articola secondo due direttrici: (1) le Teorie di Contenuto, per indirizzare l’attenzione su cosa “motiva le persone al lavoro”; (2) le Teorie di Processo, per analizzare in che modo si può intervenire sul processo motivazionale di un individuo. |
La motivazione al lavoro: concetti e teorie di base: Cap. 2 (1): pp. 65 – 103. |
LE PERSONE IN RELAZIONE |
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(3) Mer 26 Aprile
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Il gruppo |
Dalla dimensione individuale ci si sposta verso l’analisi e la comprensione delle relazioni sociali all’interno delle organizzazioni indagando, in primis, il concetto di gruppo. In particolare, sono chiarite le caratteristiche e le condizioni di efficacia di un gruppo di lavoro e quali sono gli aspetti costitutivi della comunicazione e del conflitto nei gruppi. |
- Comunicazione e conflitto: Cap: 4 (1): pp. 139 – 166 - Lavorare in gruppo: Cap. 5 (1): pp. 167 – 202.
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(4) Gio 27 Aprile
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La cultura organizzativa |
Sempre con attenzione agli aspetti soft della gestione organizzativa, si presenta l’approccio culturale come modalità fondamentale per comprendere l’agire sociale delle persone nelle organizzazioni. Inoltre, si esaminano lo stile di direzione e la leadership come ulteriori meccanismi con cui esercitare un’influenza volta ad allineare i comportamenti delle persone. |
- Leggere, costruire e gestire la cultura organizzativa: Cap. 6 (1): pp. 203 – 236. |
(5) Mar 2 Maggio
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Micro & Macro strutture (I) |
Quali sono gli elementi da considerare per scelte organizzative efficienti ed efficaci? Quali sono le variabili organizzative da considerare nella costruzione delle soluzioni organizzative? I concetti di divisione e coordinamento del lavoro tra unità organizzative e le loro combinazioni idealtipiche sono elementi fondamentali. Si illustrano anche alcuni concetti e tecniche di base della progettazione micro-organizzativa, quali: ruolo, posizione, organigramma, Job description e profilo di ruolo. |
- L’organizzazione micro: ruoli e processi: Cap. 8 (1): pp. 267 – 288.
- Le strutture organizzative: dimensioni di analisi e idealtipi: Cap.7 (1): pp. 239 – 265. |
(6) Mer 3 Maggio
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Micro & Macro strutture (II) |
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(7) Gio 4 Maggio
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I sistemi operativi |
Partendo dal concetto di progettazione organizzativa, si configurano i sistemi di direzione, come meccanismi di coordinamento. La gestione del personale risulta essere un meccanismo fondamentale di allineamento dei comportamenti degli individui nelle organizzazioni. |
- I sistemi di direzione: il controllo di gestione e la gestione delle persone Cap. 9 (1): pp. 289 – 319. |
LA PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA UNIVERSALISTICA |
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(8) Mar 9 Maggio
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Le teorie classiche (I) |
La teoria organizzativa, nel tempo, ha subito una notevole evoluzione. Si parte dalle teorie classiche, evidenziando gli elementi ancora di attualità che queste presentano. Sempre seguendo una logica evolutiva, si prosegue con quegli Autori che hanno focalizzato la loro attenzione sulla dimensione soft dell’organizzazione. Con Mayo si introduce il tema del fattore umano quale leva per agire sulla produttività dell’organizzazione. |
- Burocrazia e dintorni: Cap. 1 (2): pp. 1 – 36.
- Le teorie classiche: Cap. 2 (2): pp. 37 – 68. - La Scuola delle Relazioni Umane: Cap:3 (2): pp. 69 – 98. |
(9) Mer 10 Maggio
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Le teorie classiche (II) |
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LA PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA CONTINGENTE |
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(10) Gio 11 Maggio
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La progettazione organizzativa (I) |
Si introduce il concetto di sistema socio-tecnico e la sua applicazione all’analisi e alla progettazione delle organizzazioni. In chiave sistemica, si analizza la composizione di un’organizzazione, i suoi rapporti con l’ambiente e le variabili interne che ne determinano il comportamento. Per introdurre il tema della progettazione organizzativa si fa riferimento alla teoria del comportamento organizzativo di Simon, che quale importante premessa al tema della progettazione organizzativa in relazione alle teorie contingenti. Quali sono le determinanti della scelta della struttura organizzativa? E' presentata una rassegna dei principali contributi in tema di relazioni strategia-struttura, ossia quei contributi che propongono un’interpretazione funzionale tra scelte strategiche e struttura organizzativa. Si illustrano inoltre le dimensioni di progettazione, attraverso la presentazione delle opzioni fondamentali di raggruppamento delle attività organizzative in strutture semplici, funzionali, divisionali e funzionali modificate. |
- L’analisi e la progettazione dei sistemi organizzativi Cap. 4 (2): pp. 99 – 126.
- La progettazione della struttura organizzativa: Cap. 5 (2): pp. 125 – 159. |
(11) Mar 16 Maggio
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La progettazione organizzativa (II) |
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(12) Mer 17 Maggio
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Differenziazione e integrazione |
In questa lezione è presentato il modello di “differenziazione e integrazione”. Il modello di Lawrence e Lorsch, centrato sulle relazioni di differenziazione e d'integrazione tra le funzioni di linea, spiega le variabili contingenti fondamentali ai fini della differenziazione. Ciascuna funzione è rappresentate da tre caratteristiche: (a) la chiarezza del compito, (b) la difficoltà del compito, c) il tempo di feed-back. Il modello propone che la scelta degli strumenti d'integrazione tenga conto del grado di differenziazione richiesta tra le varie unità; gli strumenti d'integrazione devono essere tanto più «potenti» quanto maggiori sono sia l’interdipendenza sia la differenziazione richiesta. |
- Differenziazione e integrazione: Cap. 6 (2): pp. 161 – 181. |
LA PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA CONTINGENTE: I MODELLI EVOLUTI |
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(13) Gio 18 Maggio
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Perrow |
Il contributo di Perrow insiste sulla relazione tra tecnologia e configurazioni organizzative. Sono analizzate quattro caratteristiche delle organizzazioni: 1. la tecnologia, considerata come il fattore caratterizzante le organizzazioni stesse. 2. gli obiettivi, concepiti come variabile parzialmente indipendente. 3. l’organizzazione nel suo insieme. 4. la struttura organizzativa come variabile dipendente. |
- Uno schema per l’analisi comparativa delle organizzazioni: Cap 7 (2): pp. 185 – 200. |
(14) Mar 23 Maggio
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Thompson |
Thompson, partendo dalla teoria di Simon, sviluppa il concetto di azione organizzativa come processo di azioni orientato dalla razionalità intenzionale e limitata per affrontare l’incertezza ambientale. Ogni organizzazione costruisce, nello sviluppo del suo processo organizzativo, il proprio campo d’azione e, quindi, i punti di contatto con l’ambiente. Un’organizzazione, allora, protegge il proprio nucleo tecnico dai vincoli e dalle contingenze, con azioni organizzative che consentono di migliorare la seconda componente della razionalità intenzionale di un’organizzazione, la razionalità organizzativa. La razionalità organizzativa – la gestione delle interdipendenze -, diventa, allora, un elemento fondamentale per ridurre l’incertezza. |
- L’azione organizzativa: Cap. 8 (2): pp. 201 – 217. |
(15) Mer 24 Maggio
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Galbraith |
Con il concetto di «predicibilità dei compiti» si evolve l’approccio contingente. Galbraith analizza come gli influssi esercitati dall’ambiente esterno o da altre variabili di contesto sul sistema o sottosistema organizzativo influenzino la struttura organizzativa, intesa come insieme di elementi che consentono di svolgere compiti con diverso grado di predicibilità. Al diverso grado di predicibilità dei compiti è legato il volume delle informazioni da raccogliere e da elaborare per svolgere efficientemente una determinata attività. Il modello proposto, è fatto poi proprio dalla letteratura organizzativa italiana, che, alla fine degli anni Settanta, integra il concetto di «complessità informativa» dei compiti. |
- Incertezza, complessità e organizzazione: Cap.9 (2): pp. 219 – 242. |
(16) Gio 25 Maggio
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Intervento/Testimonianza Alitalia Direttore dello Sviluppo e Direttore deputato all’Organizzazione
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LE NUOVE TEORIE |
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(17) Rec |
Williamson |
Quali sono i significati e le diverse sfumature del concetto di confine organizzativo? Come sii definiscono le diverse dimensioni organizzative, di relazioni sociali e di meccanismi di controllo, che derivano proprio da una definizione più complessa del concetto di confine organizzativo? Queste dimensioni organizzative pongono le basi per la scelta di forme di governo più efficienti ed efficaci. Il concetto di confine esterno consente di spiegare perché alcune organizzazioni crescono internalizzando attività, mentre altre le mantengono al di fuori dei loro confini. |
- Confini organizzativi e forme di governo: Cap.10 (2): pp. 247 – 278. |
(18) Rec |
Wrap up/Riepilogo finale
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[1] (1) DECASTRI M. (2016) “Leggere le Organizzazioni. Individuo, persone, strumenti. Manuale di organizzazione aziendale I”, Guerini e Associati, Milano.
Per ogni lezione sono disponibili le slide sul sito della Facoltà.
[2] (2) DECASTRI M. (2016) “Progettare le Organizzazioni. Le Teorie e i modelli per decidere. Manuale di organizzazione aziendale II”, Guerini e Associati, Milano.
Per ogni lezione sono disponibili le slide sul sito della Facoltà.