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SPIDER BRAND. I trenta poteri dei nuovi supereroi del Marketing

Con gli occhi vigili, i piedi per terra e il cuore oltre l'ostacolo: così è il nuovo marketing dei brand d'eccellenza. Un viaggio tra i casi di successo da conoscere, ammirare, studiare, copiare. Mai come oggi strumenti digitali, piattaforme social, consumi in mobilità sono stati tanto pervasivi ed essenziali. Una rivoluzione segnata dalla tendenza a interloquire in modo diretto con brand, governi, organizzazioni, senza più alcuna distanza. In fondo il marketing contemporaneo ha trasformato i linguaggi, i processi, le dinamiche di relazione, persino gli organigrammi. Costringendo le marche a ripensare campagne, ridefinire obiettivi, ricostruire identità per ricatturare un'attenzione andata persa. E a farlo insieme ai clienti. È un marketing dai superpoteri per brand che diventano di fatto, con azioni e narrazioni, veri e propri supereroi: la nuova generazione degli Spider-Brand. Di loro all'inizio non ci si fida. Eppure non possono e non devono più tacere. Gli Spider-Brand strizzano l'occhio ai pubblici, declinandoli al plurale e intercettando in tempo reale tendenze e temi caldi, in dinamiche di relazione che annullano i tempi di risposta, fino a intrattenere conversazioni istantanee gestite da chatbot e intelligenze artificiali. Gli Spider-Brand sono dinamici, proattivi, persino divisivi. Giocano in attacco e non si accontentano di tattiche difensive. Dicono la propria con coraggio e sprezzo del pericolo. Sono visionari, inclusivi, aperti alla diversità. E sanno leggere i tempi che cambiano. Proprio come l'Uomo Ragno.

Coraggioso, autentico, empatico. Con gli occhi aperti, le orecchie in ascolto, i piedi per terra e il cuore oltre l’ostacolo: questo è il marketing degli Spider-Brand. Un marketing che ha trasformato i linguaggi e le relazioni, i processi e persino gli organigrammi delle imprese, costringendole a ripensare non solo obiettivi e campagne, ma la loro stessa identità, per riuscire a intercettare l’attenzione – oggi più labile che mai – di una pluralità di pubblici. Gli Spider-Brand sono dinamici, proattivi, persino divisivi. Giocano in attacco non accontentandosi di tattiche difensive. Dicono la propria con coraggio e intervengono in prima persona nell’agone digitale e in quello politico. Visionari e aperti alle diversità, sono capaci di tradurre nella loro offerta e nei loro messaggi anche gli aspetti più instabili della contemporaneità, arrivando a scalare interesse, reputazione e fatturato. Qualche volta cadono, ma in breve si rialzano perché sanno come reagire; e quando sbagliano sono pronti a imparare dagli errori e persino a chiedere scusa. In fondo la metamorfosi di Peter Benjamin Parker in Spider-Man è esattamente quella degli Spider-Brand: all’inizio di essi non ci si fida, poi con la loro tela ben ancorata al territorio raggiungono in tempo reale ogni angolo del mondo, arrivando ad ascoltare, orientare e sostenere comunità di persone connesse e distratte.

Il volume contiene un commento su analytics, segmentazione, personalità del consumatore e affinità del brand,  tratta da un’ampia intervista alla Professoressa Pattuglia “Felice, annoiato o divertito? Il brand si adatta a come stai” apparsa sul Sole 24 Ore del 17 settembre 2019