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Syllabus

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Obiettivi Formativi

OBIETTIVI FORMATIVI: Al termine del corso lo studente avrà acquisito una dotazione di
strumenti concettuali e metodologici, da impiegare per la comprensione/spiegazione positiva, e la
valutazione normativa, dei seguenti fatti sociali:
 Le principali modalità di coordinamento delle azioni individuali. 1) Conflitto distributivo non
regolato (legge della giungla), 2) conflitto distributivo regolato, e 3) cooperazione/azione
collettiva libera e/o coattiva.
 Gli effetti antisociali del perseguimento della rendita privata nell’economia privata e
pubblica, ossia della lotta distributiva endemica nella società commerciale.
 Le cause strategiche (giochi) di fallimento della cooperazione libera per il soddisfacimento
degli interessi condivisi-pubblici, e il ruolo sostitutivo del potere coattivo dello stato.
 Lo stato come creatore di ricchezza, e il trade-off tra l’impatto positivo dei beni pubblici sulla
produttività e quello negativo della tassazione, nella determinazione delle condizioni di
efficiente ripartizione delle risorse tra usi privati e pubblici.
 La natura complessa del rapporto tra preferenze individuali e scelte collettive in un ordine
sociale liberale-democratico, e gli aspetti logici e pratici della aggregazione delle prime nelle
seconde, le relazioni tra miglioramenti paretiani effettivi e potenziali, i problemi di equilibrio
ed efficienza nelle votazioni a maggioranza (votante mediano e dintorni).
 Il perseguimento della rendita pubblica e privata da parte degli interessi dominanti (ruling
interests) e il passaggio da governi autocratici a governi maggioritari.
 La redistribuzione inter-temporale a ritroso (dal futuro al presente) come potenziale effetto
negativo dell’accumulazione di debito pubblico.
CONOSCENZA E CAPACITÀ DI COMPRENSIONE: Al termine del corso lo studente avrà
acquisito una buona conoscenza e capacità di comprensione della complessa materia costituita a)
dalle modalità alternative - conflitto distributivo e cooperazione - di coordinamento delle azioni
individuali, e b) dalle interazioni tra interessi economici privati e pubblici.
CAPACITÀ DI APPLICARE CONOSCENZA E COMPRENSIONE: Lo studente saprà
applicare tale conoscenza e comprensione nella valutazione di quali siano le politiche
economiche e normative più adatte a promuovere la ripartizione efficiente delle risorse tra usi
privati e pubblici.
AUTONOMIA DI GIUDIZIO: La cultura economico-sociale e le tecniche metodologiche
acquisite daranno allo studente la capacità di giudicare in proprio natura e cause delle
inefficienze, tanto nell’economia privata (commerciale) quanto in quella pubblica (noncommerciale).
ABILITÀ COMUNICATIVE: Lo studente saprà argomentare e dialogare sul tema dell'intrinseca
interdipendenza tra economia privata e pubblica, come pure su quello della formazione delle
scelte pubbliche (politiche) in democrazia, e saprà comunicare le ragioni a supporto dei suoi
giudizi.
CAPACITA’ DI APPRENDIMENTO: Lo studente sarà ben attrezzato, culturalmente e
metodologicamente, per approfondire a livello specialistico i diversi rami, classici e innovativi,
dell’economia pubblica.

Prerequisiti

Prerequisiti formativi suggeriti: corsi Triennali di Micro, Macro, Scienza delle finanze, Matematica generale.

Programma

L’identità dell’economia pubblica poggia sulla distinzione tra gli interessi economici contrapposti, chiamati rivali o privati, e quelli comuni, condivisi dagli appartenenti alla società politica nella loro veste di cittadini, chiamati pubblici. Le modalità alternative di coordinamento delle azioni individuali per il perseguimento di tali interessi sono quella conflittuale dello scambio (mercato, prezzi, profitto, distribuzione) e quella cooperativa dell’azione collettiva. Gli interessi pubblici, essendo per loro natura non confliggenti, ossia non rivali e non escludibili, non possono essere soddisfatti tramite la modalità dello scambio, bensì solo tramite quella della cooperazione politica dei cittadini. Nell’assetto sociale del capitalismo contemporaneo gli interessi rivali e il mercato portano nel mondo dell’economia e nella relativa scienza la cultura del conflitto distributivo, del profitto, e della rendita/sfruttamento. Quelli condivisi pubblici vi portano – o dovrebbero portare - la cultura cooperativa – per sua natura non-profit - del benessere sociale e dello stato. Pertanto il leitmotiv del corso si può riassumere in tre parole: conflitto distributivo/rendita, cooperazione/azione collettiva, democrazia, accomunate dalla ricerca delle principali cause di fallimento di entrambe le modalità di coordinamento, dove per cause di fallimento si intendono gli incentivi che spingono verso allocazioni Pareto-inefficienti:
 I fallimenti del coordinamento conflittuale privato nell’economia commerciale e pubblica, dovuti al potere privato di rendita/sfruttamento e di condizionamento delle scelte pubbliche.
 I fallimenti del coordinamento cooperativo libero nell’economia pubblica dovuti alla intrinseca possibilità di ‘free-riding’, cioè di ridurre-azzerare la propria contribuzione ai costi dell’azione pubblica.
 La conseguente necessità della cooperazione coattiva pubblica per destinare adeguate risorse agli usi pubblici, e i fallimenti di questa dovuti all’assoggettamento del potere di governo agli interessi speciali e, più in generale, ai cosiddetti interessi dominanti (ruling interests).

Temi del corso

Parte 1 STEFANO GORINI 4 cfu
Questo modulo del programma ha contenuto teorico ed è incentrato su tre temi riguardanti le diverse modalità di coordinamento delle azioni individuali, e i rispettivi fallimenti:
 La lotta distributiva e la rendita/sfruttamento come aspetti endemici della società commerciale
 Gli ostacoli inamovibili alla cooperazione libera per il perseguimento degli interessi comuni pubblici, e il necessario ruolo sostitutivo dell’autorità di governo per la destinazione di adeguate risorse agli usi pubblici
 La relazione tra esternalità e beni pubblici
Lotta distributiva
Teoria microeconomica della rendita/sfruttamento privata tramite il potere di mercato, lo sfruttamento delle esternalità, il potere di distorcere le scelte pubbliche.
Cooperazione libera
Teoria elementare dei giochi e equilibri strategici non Paretiani
Cooperazione libera per gli interessi comuni e teorema Nash-Lindahl
Esternalità e beni pubblici
Ripartizione efficiente delle risorse tra usi privati e pubblici
Esternalità negative e positive come approssimazioni ai ‘mali’ e beni pubblici

Parte 2 ELENA DI PAOLO 2 cfu
Questo modulo del programma è dedicato allo studio della cooperazione organizzata a livello Unione Europea. Le lezioni forniranno allo studente un background sia istituzionale/normativo che pratico.
Le prime due lezioni forniranno un quadro della disciplina normativa della Cooperazione territoriale EU (CTE) e delle Strategie macroregionali (SM). L’analisi della normativa comunitaria, la reportistica di attuazione nazionale, e la documentazione della programmazione guideranno lo studente nella comprensione dei principali aspetti che caratterizzano la CTE, i suoi strumenti, e le SM.
Le due lezioni centrali affronteranno il tema delle risorse finanziarie europee destinate ai progetti delle SM, con un focus di approfondimento sui Fondi strutturali europei.
Le due lezioni finali svilupperanno l’analisi dei trend attuali, comparando le ultime programmazioni europee e individuando le criticità rilevate negli anni e le correzioni apportate grazie allo studio delle recenti relazioni delle autorità di valutazione. Inoltre, sarà effettuata una esercitazione nella quale lo studente sarà chiamato a rilevare gli aspetti salienti dei progetti delle SM esistenti, conclusi o in corso, per accertare le capacità di apprendimento tramite la definizione semplificata e ‘prototipale’ di un’iniziativa progettuale.
Gli studenti potenzialmente interessati (il corso è opzionale) sono invitati a leggere la NOTA INTRODUTTIVA SUI MOTIVI ISPIRATORI DEL CORSO, inserita nel Materiale didattico.

Testi Adottati

Dispense delle lezioni, postate online, contenenti dettagliati riferimenti alla letteratura rilevante, più suggerimenti per letture di approfondimento

Bibliografia

LETTURE UTILIZZATE DIRETTAMENTE NEL MATERIALE DIDATTICO
1 Atkinson Antony B. & Stiglitz Joseph E. (1980), Lectures on public economics, McGraw-Hill [Lecture 8: “Taxation and debt in a growing economy”].
2 Buchanan J. M. & Musgrave R. A. (1999), Public Finance and Public Choice. Two Contrasting Visions of the State, The MIT Press, Cambridge, Ma.
3 Castellucci L. & Gorini S. (2014), “On the disappearance of the culture of the state from economics and the decline of the political-economic culture of the West”, Chapter 1 in Castellucci L. (ed.), Government and the Environment. The role of the modern state in the face of global challenges, Routledge, Abingdon.
4 Cesi B. & Gorini S. (2014), “The failures of collective action. A formal game-theoretic revisitation of the Olson theory”, Chapter 2 in Castellucci L. (ed) (2014), Government and the environment. The role of the modern state in the face of global challenges, Routledge [Introduction and Section 1 of the Chapter].
5 Chiang Alpha C. (2005), Fundamental methods of mathematical economics, 4th ed., McGraw-Hill.
6 Jehle G. A. & Reny P. J. (2011), Advanced microeconomic theory, 3rd ed., Addison-Wesley.
7 Layard P.R.G. & Walters A.A (1978), Microeconomic theory, McGraw-Hill.
8 Lindahl Erik (1919), “Die Gerechtigkeit der Besteuerung”, Lund [the relevant section of Lindahl’s paper is translated in Musgrave R.A. & Peacock A.T. (eds.) (1958) under the title “Just taxation: a positive solution”].
9 McGuire Martin & Olson Mancur (1996), “The Economics of Autocracy and Majority Rule”, Journal of economic literature, 34:1, pp. 72-96.
10 Nozick Robert (1974), Anarchy, State and Utopia, Basic Books.
11 Olson Mancur (1987), “Collective Action”, in Eatwell J., Milgate M. & Newman P. (ed.) (1987), The new Palgrave. A dictionary of economics, Macmillan, London.
12 Pindyck Robert S. & Rubinfeld Daniel L.(2001), Microeconomics, 5° ed., Prentice Hall.
13 Samuelson Paul (1954), “The pure theory of public expenditures”, Review of Economics and Statistics.
14 Samuelson Paul (1955), “Diagrammatic exposition of a theory of public expenditures”, Review of Economics and Statistics.
15 Schotter Andrew (2009), Microeconomics: a modern approach, South Western, Mason, OH [Discussion, diagram and proof, pp. 595-6].
16 Stiglitz Joseph E. (2015), Economics of the Public Sector, 4th ed., Norton.
17 Idem (2017), “Inequality and rents”, Lezione CIRET (Centro Ricerca Interuniversitario “Ezio Tarantelli”), UniRoma Sapienza 3/5/2017 [PP presentation (57 slides), available pdf (Gorini)]
18 Stiglitz J. E. & others (1989), The economic role of the state, Blackwell
19 Varian H. (1992), Microeconomic Analysis, 3rd ed., Norton.
20 Varian H. (2014), Intermediate microeconomics. A modern approach, 9th ed., Norton.
LETTURE DI APPROFONDIMENTO
1 Baran Paul A. & Sweezy Paul M. (1966), Monopoly capital. An essay on the american economic and social order, New York, Monthly Review Press
2 Chomsky Noam & Waterstone Marv (2021), Consequences of capitalism. Manufacturing discontent and resistance, Hamish Hamilton.
3 Dasgupta Partha (2021), The economics of biodiversity: the Dasgupta review, abridged version 103 pp. [scaricabile https://www.gov.uk/government/publications/final-report-the-economics-of-biodiversity-the-dasgupta-review].
4 Hall P. A. & Soskice D. (2001a), “An Introduction to Varieties of Capitalism”, in Hall P.A. & Soskice D. (ed) (2001b), pp. 1-68.
5 Hall P. A. & Soskice D. (ed.) (2001b), Varieties of Capitalism. The Institutional Foundations of Comparative Advantage, Oxford U.P.
6 Judt T. (2009), “What is living and what is dead in social democracy”, The New York Review of Books, 17/12/2009.
7 Mazzucato Mariana (2015), The entreprenurial state. debunking public vs private sector myths, revised ed., Anthem Press.
8 Idem (2018), The value of everything: making and taking in the global economy, Allen Lane.
9 Idem (2020), Mission economy: a moonshot guide to changing capitalism, Penguin, pp. 253.
10 Olson Mancur (1965), The Logic of Collective Action: Public Goods and the Theory of Groups, Harvard University Press.
11 Idem (1982), The rise and decline of nations: Economic Growth, Stagflation and Social Rigidities, Yale U.P.
12 Idem (1996), “Distinguished Lecture on Economics in Government: Big Bills Left on the Sidewalk. Why Some Nations are Rich and Others Poor”, The journal of economic perspectives, 10: 2, pp. 3-24.
13 Idem (2000), Power and propserity, Basic Books, New York.
14 Stiglitz J. E. (2012), The price of inequality. How today's divided society endangers our future, Penguin paperback
15 Idem (2015), The great divide. Unequal societies and what we can do about them, Norton
16 Idem (2019a), People, power and profits. Progressive capitalism for an age of discontent, Allen Lane.
17 Idem (2019b), “Neoliberalism must be pronounced dead and buried. What next?”, The Guardian Weekly, 30/5/2019 [disponibile Gorini].
18 Idem (2019c), “If capitalism is broken, maybe it’s fixable”, The Economist 12/7/19.

Modalità di svolgimento

Modalità di insegnamento:
Lezioni frontali, in presenza e in remoto, con scambio interattivo con i frequentanti, durante e dopo la lezione.

Regolamento Esame

Prova orale, consistente in
 una presentazione/lezione di circa 45’ su un argomento scelto del candidato tra quelli insegnati nel corso,
uno/due quesiti sugli altri argomenti