Facoltà di Economia

Lucia LeonelliProf.ssa Lucia Leonelli
Preside della Facoltà

La Facoltà di Economia dell'Università degli Studi di Roma "Tor Vergata" è un centro di formazione e di ricerca di eccellenza, riconosciuto a livello nazionale ed internazionale, ed è costituito da due dipartimenti: Economia e Finanza e Management e Diritto.

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La Facoltà di Economia è costituita dai dipartimenti:

Dipartimento di Economia e Finanza

Prof. Alberto Iozzi
Direttore

Dipartimento di Management e Diritto

Prof.ssa Martina Conticelli
Direttore

Iscrizioni e Trasferimenti

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Terza Missione

La Facoltà di Economia, da sempre impegnata a favore della crescita del tessuto socioeconomico italiano e nella cooperazione internazionale, declina la sua Terza missione impegnandosi in una ricerca di eccellenza utile a fini produttivi, capace di contribuire all’avanzamento della conoscenza, dei saperi culturali, scientifici e tecnologici atti a migliorare il benessere della società, attraverso una formazione di qualità, la creazione di partnership istituzionali e progetti con le imprese e per il territorio, il supporto della proprietà intellettuale e dell’imprenditorialità, il placement dei propri laureati, la promozione di iniziative volte a garantire sviluppo sostenibile, innovazione sociale, civic engagement e resilienza.

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CROSS CULTURAL MANAGEMENT E ADATTABILITA' CULTURALE

Parte 2

Syllabus

EN IT

Obiettivi Formativi

Il corso ha lo scopo di inquadrare teoricamente le problematiche culturali che sono affrontati dalle imprese moderne soprattutto in considerazione della sempre più diffusa globalizzazione e internazionalità e i continui cambiamenti nel contesto di business. In aggiunta, il corso vuole trattare il tema culturale a tutto tondo anche attraverso lo studio degli approcci di Diversity and Inclusion (strategie per la gestone della diversità ed inclusione), che devono esser considerati come temi ad alto valore aggiunto delle culture.
Per quanto riguarda la parte teorica, il corso vuole offrire una panoramica degli elementi salienti che possono influenzare la costituzione, gestione e cambiamento della cultura organizzativa. Per quanto riguarda invece la parte pratica, il corso si prefigge l’obbiettivo di sviluppare capacità di comprendere ed “approcciare” il contesto sociale e istituzionale in cui in un futuro si potranno trovare a lavorare. Per tale motivo gli studenti saranno coinvolti nell’analisi e sperimentazione di casi reali ed esercitazioni che possano sviluppare ulteriormente lo loro capacità di gestione delle variabili culturali e la loro stessa intelligenza culturale. Quindi, tutto il corso privilegerà questa seconda parte, dando maggiore enfasi ad un approccio di apprendimento esperienziale.
Il percorso di apprendimento è suddiviso in 2 sezioni:
• Sezione I: Cultura e cross-cultural management
• Sezione II: Adattabilità culturale

Specificatamente, gli obiettivi formativi del corso è quello di fornire teorie, strumenti e sviluppare capacità per l'analisi e gestione dei comportamenti collettivi e di gruppo in ambienti organizzativi, al fine di:
• Comprendere e utilizzare concretamente le teorie e i modelli fondamentali relativi al Cross cultural management all’adattamento culturale;
• Sviluppare le capacità di applicare la teoria alla pratica attraverso un approccio esperienziale;
• Sviluppare le capacità di analisi, di elaborazione e di soluzione di problemi di gestione della cultura organizzativa.

Alla fine del corso gli studenti avranno compreso:
1. I modelli e le teorie rispetto alle problematiche del Cross cultural management e modelli organizzativi per rispondervi;
2. Tecniche per promuovere l'efficacia della gestione della cultura organizzativa e suo cambiamento;
e avranno sviluppato:
3. Competenze, per l’analisi della cultura organizzativa e per la progettazione organizzativa;
4. Capacità relazionali e interpersonali per muoversi in contesti culturali reali.
Seguendo i descrittori di Dublino queste macro classi sono declinabili in:

CONOSCENZA E CAPACITÀ DI COMPRENSIONE:
1. Acquisire e dimostrare padronanza dei concetti generali relativi alla gestione delle variabili culturale. In particolare:
1.1. I modelli e le teorie rispetto alla gestione della multiculturalità (cross cultural management) e dell’intelligenza culturale per comprenderla;
1.2. Le teorie e gli approcci più diffusi alla progettazione di una organizzazione internazionale e alla gestione del suo Capitale umano;
1.3. Concetti di diversità e inclusione, strategie atte alla loro gestione.

CAPACITÀ DI APPLICARE CONOSCENZA E COMPRENSIONE:
2. Sviluppo di competenze, per l’analisi sia del comportamento degli individui e dei gruppi in relazioni a contesti internazionali e rispetto a valori culturali radicati. In particolare:
2.1 Capacità di analisi dell’intelligenza culturale per poter codificare in maniera compiuta il proprio comportamento sia per interpretare quello altrui;
2.2. Capacità di progettare contesti organizzativi multi-nazionali e posizioni lavorative coinvolti in compiti internazionali;
2.3. Strutturare piani di Diversity & Inclusion rispetto le dimensioni di unicità presenti nell’organizzazione.

AUTONOMIA DI GIUDIZIO:
3. Sviluppare le capacità di elaborazione e di soluzione di problemi organizzativi in relazione agli aspetti della multiculturalità, adattamento culturale e alla gestione delle diversità.
4. Capacità relazionali, interpersonali e negoziale attraverso la sperimentazione diretta di contesti di lavoro interattivi che consentirà loro di contribuire in modo più efficace allo sviluppo dell’organizzazione.

ABILITÀ COMUNICATIVE:
5. Capacità di elaborazione scritta dei contenuti attraverso la preparazione di report riflessivi e l’articolazione di presentazioni convincenti e chiare.
6. Capacità di presentazione e pitching attraverso le molte presentazioni formative e esercitazioni disegnate per il corso e accompagnare il percorso di sviluppo personale.
7. Capacità di aggiustare le modalità e strategie comunicative rispetto al contesto e ai possibili riceventi.

CAPACITÀ DI APPRENDIMENTO:
8. Dimostrazione di una capacità di riflessione e di apprendimento continuo per promuovere anche in contesti professionali e organizzativi futuri, un avanzamento culturale di tutto il contesto organizzativo.

MASSIMILIANO PELLEGRINI

Prerequisiti

NESSUNA. Gli studenti sono, comunque, vivamente sollecitati a rivedere i contenuti di eventuali corsi di Organizzazione Aziendale da loro seguiti durante la laurea triennale.

Programma

A) Decastri (1999) Verso l'internazionalità. Assetti organizzativi, sistemi di gestione del personale e cultura d'azienda per affrontare la sfida internazionale. Guerrini associati. (Testo in forma di edizione rivista disponibile per gli studenti fornita dal docente).

Gli studenti devono preparare i seguenti capitoli del libro:
Capitolo 1: Il profilo di base dei modelli organizzativi
Capitolo 2: Le strutture organizzative
Capitolo 3: Al centro del conflitto: il presidio territoriale
Capitolo 5: La sfida delle differenze culturali;
Capitolo 6: Cultura nazionale e teoria dell’organizzazione;
Capitolo 7: Cultura e management: dal metodo ai contenuti.

B) Lista articoli internazionali (materiale di studio integrativo obbligatorio):
1. Fang, F., Schei, V., & Selart, M. (2018). Hype or hope? A new look at the research on cultural intelligence. International Journal of Intercultural Relations, 66, 148-171.
2. Ott, D. L., & Michailova, S. (2018). Cultural intelligence: A review and new research avenues. International Journal of Management Reviews, 20(1), 99-119.
3. Stahl, G. K., & Maznevski, M. L. (2021). Unraveling the effects of cultural diversity in teams: A retrospective of research on multicultural work groups and an agenda for future research. Journal of International Business Studies, 52(1), 4-22.
4. Stahl, G. K., Maznevski, M. L., Voigt, A., & Jonsen, K. (2010). Unraveling the effects of cultural diversity in teams: A meta-analysis of research on multicultural work groups. Journal of International Business Studies, 41(4), 690-709.
5. Tung, R. L., & Stahl, G. K. (2018). The tortuous evolution of the role of culture in IB research: What we know, what we don’t know, and where we are headed. Journal of International Business Studies, 49(9), 1167-1189.
6. Van Dyne, L., Ang, S., Ng, K. Y., Rockstuhl, T., Tan, M. L., & Koh, C. (2012). Sub‐dimensions of the four factor model of cultural intelligence: Expanding the conceptualization and measurement of cultural intelligence. Social and personality psychology compass, 6(4), 295-313.


Scansione temporale:
Prima e seconda settimana: Cultura organizzativa e strutture organizzative internazionali
A) Capitolo 1: Il profilo di base dei modelli organizzativi
Capitolo 2: Le strutture organizzative
Capitolo 7: Cultura e management: dal metodo ai contenuti.
B) Tung, R. L., & Stahl, G. K. (2018). The tortuous evolution of the role of culture in IB research: What we know, what we don’t know, and where we are headed. Journal of International Business Studies, 49(9), 1167-1189.

Terza e quarta settimana: le differenze individuali e le culture nazionali
A) Capitolo 3: Al centro del conflitto: il presidio territoriale
Capitolo 5: La sfida delle differenze culturali
Capitolo 6: Cultura nazionale e teoria dell’organizzazione;
B) Stahl, G. K., & Maznevski, M. L. (2021). Unraveling the effects of cultural diversity in teams: A retrospective of research on multicultural work groups and an agenda for future research. Journal of International Business Studies, 52(1), 4-22.
Stahl, G. K., Maznevski, M. L., Voigt, A., & Jonsen, K. (2010). Unraveling the effects of cultural diversity in teams: A meta-analysis of research on multicultural work groups. Journal of International Business Studies, 41(4), 690-709.

Quinta e sesta settimana: Intelligenza culturale
B) Fang, F., Schei, V., & Selart, M. (2018). Hype or hope? A new look at the research on cultural intelligence. International Journal of Intercultural Relations, 66, 148-171.
Ott, D. L., & Michailova, S. (2018). Cultural intelligence: A review and new research avenues. International Journal of Management Reviews, 20(1), 99-119.
Van Dyne, L., Ang, S., Ng, K. Y., Rockstuhl, T., Tan, M. L., & Koh, C. (2012). Sub‐dimensions of the four-factor model of cultural intelligence: Expanding the conceptualization and measurement of cultural intelligence. Social and personality psychology compass, 6(4), 295-313.

Testi Adottati

A) Decastri (1999) Verso l'internazionalità. Assetti organizzativi, sistemi di gestione del personale e cultura d'azienda per affrontare la sfida internazionale. Guerrini associati. (Testo in forma di edizione rivista disponibile per gli studenti fornita dal docente).

Gli studenti devono preparare i seguenti capitoli del libro:
Capitolo 1: Il profilo di base dei modelli organizzativi
Capitolo 2: Le strutture organizzative
Capitolo 3: Al centro del conflitto: il presidio territoriale
Capitolo 5: La sfida delle differenze culturali;
Capitolo 6: Cultura nazionale e teoria dell’organizzazione;
Capitolo 7: Cultura e management: dal metodo ai contenuti.

B) Lista articoli internazionali (materiale di studio integrativo obbligatorio):
1. Fang, F., Schei, V., & Selart, M. (2018). Hype or hope? A new look at the research on cultural intelligence. International Journal of Intercultural Relations, 66, 148-171.
2. Ott, D. L., & Michailova, S. (2018). Cultural intelligence: A review and new research avenues. International Journal of Management Reviews, 20(1), 99-119.
3. Stahl, G. K., & Maznevski, M. L. (2021). Unraveling the effects of cultural diversity in teams: A retrospective of research on multicultural work groups and an agenda for future research. Journal of International Business Studies, 52(1), 4-22.
4. Stahl, G. K., Maznevski, M. L., Voigt, A., & Jonsen, K. (2010). Unraveling the effects of cultural diversity in teams: A meta-analysis of research on multicultural work groups. Journal of International Business Studies, 41(4), 690-709.
5. Tung, R. L., & Stahl, G. K. (2018). The tortuous evolution of the role of culture in IB research: What we know, what we don’t know, and where we are headed. Journal of International Business Studies, 49(9), 1167-1189.
6. Van Dyne, L., Ang, S., Ng, K. Y., Rockstuhl, T., Tan, M. L., & Koh, C. (2012). Sub‐dimensions of the four factor model of cultural intelligence: Expanding the conceptualization and measurement of cultural intelligence. Social and personality psychology compass, 6(4), 295-313.

Bibliografia

• Acanfora F. (2021). In altre parole. Dizionario minimo di diversità. Effequ (LIBRO)
• Donadio A. (2008). Smarting Up. La Smart Organization: una nuova relazione tra persona e organizzazione. Franco Angeli (LIBRO)
• Earley, P. C. (2002). Redefining interactions across cultures and organizations: Moving forward with cultural intelligence. Research in organizational behavior, 24, 271-299.
• Pothukuchi, V., Damanpour, F., Choi, J., Chen, C. C., & Ho Park, S. (2002). National and organizational culture differences and international joint venture performance. Journal of International business Studies, 33(2), 243-265.
• Scott E. Page, (2007). The Difference: How the power of diversity creates better group, firms, schools and societies. Princeton edition (LIBRO)
• Thomas D.C. e Peterson M.F (2016). Cross-Cultural Management: Essential Concepts, Sage publication. (LIBRO)




Modalità di svolgimento

Il corso adotta una modalità didattica mista, che comprende: lezioni frontali, discussione di casi e esercitazioni pratiche.

Le lezioni frontali saranno utilizzate solo per offrire una panoramica dei concetti teorici necessari alla sperimentazione. Comunque questa modalità didattica rappresenterà solo una piccola percentuale del corso e le lezioni non saranno solo caratterizzate dal tradizionale trasferimento di nozioni e conoscenze, ma anche da una forte interazione tra docente e studenti.

La parte sostanziale del corso invece verterà su modalità didattiche centrate sullo studente e di tipo esperienziale. Infatti per fornire agli studenti una vera possibilità di sviluppo personale e uno sguardo sul mondo delle organizzazioni, saranno organizzati ampi momenti di lavoro e di riflessione di gruppo e individuali. Questi momenti prevederanno esperienza diretta, l’analisi e la soluzione di problematiche di gestione di un gruppo e della dimensione internazionale. A tale fine saranno organizzate esercitazioni, simulazioni, test e presentazioni.

Gli studenti sono fortemente invitati a partecipare a tutte le lezioni e a tutti i momenti di lavoro legati alle esercitazioni e casi di studio o in ogni caso ad uno studio continuo del materiale in autonomia. Senza ciò sarà impossibile svolgere con successo le prove in itinere (facoltative) in primo luogo e avere un processo di sedimentazione delle nozioni per l'elaborato finale.

Regolamento Esame

1. Prove in itinere (Esercitazioni di gruppo o individuali)
Queste esercitazioni sono facoltative ma con lo scopo di preparare un portafoglio di esperienze utilizzabili per l’esame finale. Ognuno di questi lavori potrà far guadagnare fino ad un punto aggiuntivo sulla votazione finale, ovviamente se il lavoro sarà valutato positivamente e quindi la semplice realizzazione del lavoro non sarà sufficiente per ottenere il punteggio bonus. Inoltre per gli studenti che parteciperanno a TUTTE le esercitazioni (prove in itinere) sarà possibile essere esonerati dal colloquio orale per sostenere l’esame. Inoltre sarà possibile “dividere” l’esame scritto in due parti (come dettagliato più avanti. Le prove sono facoltative e non obbligatorie, sono realizzabili in gruppo o individualmente. Queste prove permetteranno ai partecipanti di dimostrare: padronanza delle teorie, capacità di applicazione ai contesti vissuti dai gruppi o individualmente e infine proprietà nell’elaborare giudizi e riflessioni approfonditi, nonché una stimolazione delle capacità di relazione con gli altri e con il contesto sociale. Inoltre queste prove aiuteranno gli studenti nel maturare le loro capacità di comunicazione sia come public-speaking che come elaborazioni di materiale chiaro e comprensivo in forma scritta.

2. Prova scritta (individuale): La realizzazione di un elaborato INDIVIDUALE che possa analizzare due prospettive teoriche svolte durante il modulo e una loro applicazione pratica. Tale elaborato dovrà essere di almeno 7000 parole (si può superare tale limite solo per eccesso). La consegna dovrà essere fatta sulla piattaforma TEAMS. La relazione avrà un valore pari al 70% del lavoro e in caso di partecipazione a tutte le esercitazioni (prove in itinere), questa prova rappresenterà la totalità del voto (100%). Il lavoro dovrà indicare i seguenti punti:
a) Dissertazione teorica del primo argomento: Analisi teorica delle fonti bibliografica degli elementi salienti che si vuole mettere in evidenza per il primo argomento. In questa prima sezione le considerazioni sono ancora a livello teorico e generale (non indicazioni di casi reali ancora). Si presentano le connotazioni specifiche dell’argomento che si vogliono trattare;
b) Dissertazione teorica del secondo argomento: Analisi teorica delle fonti bibliografica degli elementi salienti che si vuole mettere in evidenza per il secondo argomento. In questa prima sezione le considerazioni sono ancora a livello teorico e generale (non indicazioni di casi reali ancora). Si presentano le connotazioni specifiche dell’argomento che si vogliono trattare;
c) Interpretazione dei legami fra i due argomenti: in questa sezione si deve dare dimostrazione di aver capito come i due temi fino ad adesso trattati in maniera disgiunta sono invece interconnessi e quindi devono essere analizzati insieme. Si passa a trattare argomentazioni molto specifiche che legano i due argomenti. La sezione dovrebbe finire con delle domande di ricerca che guideranno l’analisi pratica/empirica.
d) Analisi empirica: analisi di un caso aziendale reale o di un settore rispetto alle domande di ricerca formulate nel paragrafo precedente. Questa parte deve essere utilizzata con l’ausilio di una raccolta dati sul contesto da analizzare. La sezione comincia con una piccola spiegazione del contesto scelto (impresa o settore) e delle sue caratteristiche peculiari che lo rendono funzionale all’analisi (perché risponde bene alle domande di ricerca). Si passa ad una vera e proprio analisi di settore o di impresa rispetto alle domande di ricerca.
e) Riflessione sui risultati: si conclude l’elaborato facendo una riflessione finale su come i risultati fanno ad integrare la base di conoscenza presentata rispetto ai due argomenti teorici. Ovviamente tale valutazione potrà essere fatta sia con scopo confermativo, indicando ad esempio di buone prassi adottate dall’impresa che rappresentano un’applicazione della teoria, sia con scopo correttivo, indicando prassi adottate che si sono rivelate non funzionali. In entrambi i casi si può indicare azioni migliorative e correttive per entrambe le situazioni.
Questa prova è volta sia alla valutazione delle conoscenze acquisite, che l’abilità di applicare queste teorie alla pratica. Soprattutto nell’ultima parte viene inoltre testata l’abilità di esprimere giudizio autonomi e riflettere in maniera critica. Infine le capacità comunicative di produzione scritta sono altra componente della valutazione.
3. Prova Orale (individuale). Al candidato verranno poste sia domande di discussione di alcuni passaggi dell’elaborato, al fine di riflettere sui passaggi di elaborazione personali su contenuti teorici del corso e applicarli al caso in oggetto, sia domande di carattere puramente teorico. In tale sede si chiede di portare con sé l’elaborato scritto. La prova orale conterà per il 30% dell’esame. L’esame orale non è da sostenersi in caso di consegna di tutte le esercitazioni (prove in itinere). La prova orale è volta a testare in dettaglio, l’acquisizione di conoscenze, la loro applicazione alla pratica. Parimenti verranno testate le capacità comunicative individuali di presentazione di concetti e la capacità di elaborazioni di riflessioni personali.


Solo per la prima sessione di esame (dicembre), agli studenti che avranno consegnato tutti le esercitazioni (prove in itinere) sarà data la possibilità di spezzare la prova scritta in due parti, come segue
1. Consegna di una relazione di gruppo o individuale come esonero parziale che deve essere di almeno 3000 parole (si può superare tale limite solo per eccesso). Il contenuto della relazione si incentrata su l’analisi di un solo aspetto teorico, deve, dunque analizzare una prospettiva teorica svolta durante la prima parte del corso. Tale consegna sarà considerata come un esonero parziale e sarà da effettuare durante la settimana della pausa didattica fra i due moduli.
Il lavoro dovrà indicare i seguenti punti:
i. Dissertazione teorica di un argomento: Analisi teorica delle fonti bibliografica degli elementi salienti che il gruppo o l’individuo vuole mettere in evidenza per l’argomento stesso. In questa prima sezione le considerazioni sono ancora a livello teorico e generale (non indicazioni di casi reali ancora). Si presentano le connotazioni specifiche dell’argomento che si vogliono trattare.
ii. Riflessione sui risultati: si conclude l’elaborato facendo una riflessione finale su come i risultati fanno ad integrare la base di conoscenza presentata nella parte teorica. Ovviamente tale valutazione potrà essere fatta sia con scopo confermativo, indicando ad esempio di buone prassi, oppure la teoria può essere usata con scopo correttivo, indicando prassi che si potrebbero rivelare non funzionali.
2. Completamento della relazione, questa volta in maniera individuale come esposto nel syllabus. Tale “suddivisione” fra esonero e elaborato completo sarà permessa soltanto nella sessione invernale (Dicembre, Gennaio, Febbraio). Dopo tali date anche i frequentanti dovranno seguire le modalità di esame dei non frequentanti. Nota bene tutte le sezioni indicate nel syllabus vanno riportare (dalla a. alla e.). L’elaborato utilizzato per l’esonero può essere ripreso (anche completamente), ma va necessariamente integrato con la sezione relativa ad un secondo argomento teorico (sezione b.) e quindi anche la parte sui risultati potrebbe cambiare. Gli studenti sono quindi liberi di gestire ed utilizzare la relazione dell’esonero a piacimento. L’unico vincolo è che uno dei due argomenti teorici trattati nell’esonero si ritrovi anche nella relazione finale.

La prova di esame scritto ed eventualmente quella orale saranno valutata secondo i seguenti criteri:
• Non idoneo: importanti carenze e/o inaccuratezze nella conoscenza e comprensione degli argomenti; limitata capacità di analisi e sintesi, frequenti generalizzazioni e inadeguate capacità critiche e di giudizio, gli argomenti sono esposti in modo non coerente e con linguaggio inappropriato
• 18-20: conoscenza e comprensione degli argomenti appena sufficiente, con possibili generalizzazioni e imperfezioni; capacità di analisi sintesi e autonomia di giudizio sufficienti, gli argomenti sono esposti in modo poco coerente e con un linguaggio poco appropriato/tecnico
• 21-23: Conoscenza e comprensione degli argomenti basilare; Capacità di analisi e sintesi corrette con argomentazione logica sufficientemente coerente e linguaggio appropriato/tecnico
• 24-26: Discreta conoscenza e comprensione degli argomenti; buone capacità di analisi e sintesi con argomentazioni espresse in modo rigoroso ma con un linguaggio non sempre appropriato/tecnico
• 27-29: Conoscenza e comprensione degli argomenti completa; notevoli capacità di analisi e sintesi. Buona autonomia di giudizio. Argomenti esposti in modo rigoroso e con linguaggio appropriato/tecnico
• 30-30L: Ottimo livello di conoscenza e comprensione approfondita degli argomenti. Ottime capacità di analisi, di sintesi e di autonomia di giudizio. Argomentazioni espresse in modo originale e con linguaggio tecnico appropriato.

ALESSANDRO DONADIO

Prerequisiti

NESSUNA. Gli studenti sono, comunque, vivamente sollecitati a rivedere i contenuti di eventuali corsi di Organizzazione Aziendale da loro seguiti durante la laurea triennale.

Testi Adottati

• Decastri (1999) Verso l'internazionalità. Assetti organizzativi, sistemi di gestione del personale e cultura d'azienda per affrontare la sfida internazionale. Guerrini associati.

Programma Frequentanti
a) Libro Decastri (1999) Verso l'internazionalità. Assetti organizzativi, sistemi di gestione del personale e cultura d'azienda per affrontare la sfida internazionale.
Gli studenti devono preparare i seguenti capitoli (in ordine di progressione didattica):
Capitolo 6: Cultura nazionale e teoria dell’organizzazione
Capitolo 7: Cultura e management: dal metodo ai contenuti (paragrafi 3-9).
Capitolo 1: Il profilo di base dei modelli organizzativi
Capitolo 2: Le strutture organizzative
Capitolo 3: Al centro del conflitto: il presidio territoriale

B) Lista articoli internazionali (materiale di studio integrativo)
1. Ott, D. L., & Michailova, S. (2018). Cultural intelligence: A review and new research avenues. International Journal of Management Reviews, 20(1), 99-119.
2. Stahl, G. K., & Maznevski, M. L. (2021). Unraveling the effects of cultural diversity in teams: A retrospective of research on multicultural work groups and an agenda for future research. Journal of International Business Studies, 52(1), 4-22.
3. Stahl, G. K., Maznevski, M. L., Voigt, A., & Jonsen, K. (2010). Unraveling the effects of cultural diversity in teams: A meta-analysis of research on multicultural work groups. Journal of International Business Studies, 41(4), 690-709.
4. Tung, R. L., & Stahl, G. K. (2018). The tortuous evolution of the role of culture in IB research: What we know, what we don’t know, and where we are headed. Journal of International Business Studies, 49(9), 1167-1189.


Programma Non Frequentanti
a) Libro Decastri (1999) Verso l'internazionalità. Assetti organizzativi, sistemi di gestione del personale e cultura d'azienda per affrontare la sfida internazionale.
Gli studenti devono preparare i seguenti capitoli del libro:
Capitolo 1: Il profilo di base dei modelli organizzativi
Capitolo 2: Le strutture organizzative
Capitolo 3: Al centro del conflitto: il presidio territoriale
Capitolo 4: Le alleanze come strategia
Capitolo 5: La sfida delle differenze culturali;
Capitolo 6: Cultura nazionale e teoria dell’organizzazione;
Capitolo 7: Cultura e management: dal metodo ai contenuti.

B) Lista articoli internazionali (materiale di studio integrativo obbligatorio):
1. Earley, P. C. (2002). Redefining interactions across cultures and organizations: Moving forward with cultural intelligence. Research in organizational behavior, 24, 271-299.
2. Fang, F., Schei, V., & Selart, M. (2018). Hype or hope? A new look at the research on cultural intelligence. International Journal of Intercultural Relations, 66, 148-171.
3. Ott, D. L., & Michailova, S. (2018). Cultural intelligence: A review and new research avenues. International Journal of Management Reviews, 20(1), 99-119.
4. Pothukuchi, V., Damanpour, F., Choi, J., Chen, C. C., & Ho Park, S. (2002). National and organizational culture differences and international joint venture performance. Journal of International business Studies, 33(2), 243-265.
5. Stahl, G. K., & Maznevski, M. L. (2021). Unraveling the effects of cultural diversity in teams: A retrospective of research on multicultural work groups and an agenda for future research. Journal of International Business Studies, 52(1), 4-22.
6. Stahl, G. K., Maznevski, M. L., Voigt, A., & Jonsen, K. (2010). Unraveling the effects of cultural diversity in teams: A meta-analysis of research on multicultural work groups. Journal of International Business Studies, 41(4), 690-709.
7. Tung, R. L., & Stahl, G. K. (2018). The tortuous evolution of the role of culture in IB research: What we know, what we don’t know, and where we are headed. Journal of International Business Studies, 49(9), 1167-1189.
8. Van Dyne, L., Ang, S., Ng, K. Y., Rockstuhl, T., Tan, M. L., & Koh, C. (2012). Sub‐dimensions of the four factor model of cultural intelligence: Expanding the conceptualization and measurement of cultural intelligence. Social and personality psychology compass, 6(4), 295-313.

Bibliografia

• Acanfora F. (2021). In altre parole. Dizionario minimo di diversità. Effequ (LIBRO)
• Donadio A. (2008). Smarting Up. La Smart Organization: una nuova relazione tra persona e organizzazione. Franco Angeli (LIBRO)
• Earley, P. C. (2002). Redefining interactions across cultures and organizations: Moving forward with cultural intelligence. Research in organizational behavior, 24, 271-299.
• Fang, F., Schei, V., & Selart, M. (2018). Hype or hope? A new look at the research on cultural intelligence. International Journal of Intercultural Relations, 66, 148-171.
• Pothukuchi, V., Damanpour, F., Choi, J., Chen, C. C., & Ho Park, S. (2002). National and organizational culture differences and international joint venture performance. Journal of International business Studies, 33(2), 243-265.
• Scott E. Page, (2007). The Difference: How the power of diversity creates better group, firms, schools and societies. Princeton edition (LIBRO)
• Thomas D.C. e Peterson M.F (2016). Cross-Cultural Management: Essential Concepts, Sage publication. (LIBRO)
• Van Dyne, L., Ang, S., Ng, K. Y., Rockstuhl, T., Tan, M. L., & Koh, C. (2012). Sub‐dimensions of the four factor model of cultural intelligence: Expanding the conceptualization and measurement of cultural intelligence. Social and personality psychology compass, 6(4), 295-313.


Modalità di svolgimento

Il corso adotta una modalità didattica mista, che comprende: lezioni frontali, discussione di casi e esercitazioni pratiche.

Le lezioni frontali saranno utilizzate solo per offrire una panoramica dei concetti teorici necessari alla sperimentazione. Comunque questa modalità didattica rappresenterà solo una piccola percentuale del corso e le lezioni non saranno solo caratterizzate dal tradizionale trasferimento di nozioni e conoscenze, ma anche da una forte interazione tra docente e studenti.

La parte sostanziale del corso invece verterà su modalità didattiche centrate sullo studente e di tipo esperienziale. Infatti per fornire agli studenti una vera possibilità di sviluppo personale e uno sguardo sul mondo delle organizzazioni, saranno organizzati ampi momenti di lavoro e di riflessione di gruppo e individuali. Questi momenti prevederanno esperienza diretta, l’analisi e la soluzione di problematiche di gestione di un gruppo e della dimensione internazionale. A tale fine saranno organizzate esercitazioni, simulazioni, test e presentazioni.

Gli studenti sono fortemente invitati a partecipare a tutte le lezioni e a tutti i momenti di lavoro legati alle esercitazioni e casi di studio o in ogni caso ad uno studio continuo del materiale in autonomia. Senza ciò sarà impossibile svolgere con successo le prove in itinere (facoltative) in primo luogo e avere un processo di sedimentazione delle nozioni per l'elaborato finale.