Aggiornato A.A. 2015-2016
CORSO DI STORIA ECONOMICA
Corso di laurea in Scienze Economiche
Università di Roma “Tor Vergata”
A.A. 2015/16
Prof. Giovanni Vecchi
giovanni.vecchi@uniroma2.it
Dott. Stefano Chianese
stefano.chianese@uniroma2.it
ARGOMENTO DEL CORSO
L’economia italiana e quella internazionale dalla metà dell’Ottocento a oggi.
CARICO DI LAVORO
Il corso vale 9 crediti formativi universitari (CFU), ciascuno dei quali richiede 25 ore di impegno da parte dello studente. Il carico di lavoro complessivo richiesto dal corso di Storia Economica è dunque pari a 225 ore.
Ciascun CFU prevede 6 ore di lezione in aula e 19 ore di studio personale. Nel complesso, il corso prevede dunque di 54 ore di lezione e presuppone 171 ore di studio. La frequenza alle lezioni non è obbligatoria ma è vivamente consigliata. Assumendo che una giornata di studio conti 8 ore, il tempo di studio previsto per superare con successo l’esame finale può essere stimato intorno alle 3 settimane.
Le letture obbligatorie assegnate agli studenti non superano le 1.000 pagine di testo. Ho ipotizzato che ogni ora di studio consenta l’assimilazione di 6 pagine di testo in aggiunta agli eventuali appunti dalle lezioni (dunque 171 ore * 5,5 pagine = 1.026 pagine totali).
MODALITÀ D’ESAME
L'esame è composto in misura prevalente da una prova scritta. La comunicazione dei risultati della prova scritta avviene – di regola – in sede di prova orale, al termine della quale avviene la registrazione del risultato dell’esame.
PROGRAMMA DEL CORSO (IN BREVE)
Il contenuto del corso può essere riassunto, sinteticamente, come segue.
La prima parte riguarda l’economia internazionale:
1. L’economia pre-industriale
2. Il modello di Malthus
3. La rivoluzione industriale inglese
4. Lo “sviluppo economico moderno”.
5. La prima globalizzazione:
5.1. Il commercio internazionale (il modello di Ricardo)
5.2. I movimenti migratori di massa
5.3. I movimenti di capitale
5.4. Il modello di Heckscher e Ohlin
5.5. L’evoluzione del sistema monetario internazionale.
Dal bimetallismo al gold standard.
6. Prima Guerra Mondiale.
L’economia di guerra e le conseguenze economiche della pace.
7. L’economia internazionale fra le due guerre.
La Grande Depressione.
8. Seconda Guerra Mondiale: Bretton Woods e il Piano Marshall.
9. L’epoca d’oro dell’Europa (1950-1973)
10. La fine di Bretton Woods e l’economia internazionale dal 1973 a oggi
La seconda parte del corso riguarda l’economia italiana dal 1861 ai giorni nostri
11. Il processo di unificazione dell’Italia.
12. L’Italia liberale (1861-1913)
13. L’Italia fra le due guerre (1919-1939)
14. Dalla ricostruzione al miracolo (1946-1963)?
15. Dopo l’ascesa, il declino? (1963-oggi)
Sono previsti alcuni seminari tenuti da docenti esterni di cui verrà data comunicazione a tempo debito.
PROGRAMMA GIORNALIERO DEL CORSO
22 Febbraio L’economia pre-industriale
Il primo obiettivo della lezione è spiegare l’utilità di un corso di storia economica. Cosa si intende, esattamente, per “storia economica”? Perché studiarla? Cosa attendersi da questo corso specifico? Il secondo obiettivo è quello di descrivere l’economia pre-industriale, l’argomento con cui comincia il programma d’esame: come funzionava l’economia nei millenni che hanno preceduto l’industrializzazione? La lezione presenta il “modello di Malthus”, utile per capire perché il reddito per abitante non sia aumentato significativamente nel corso dei millenni.
Letture:
1) Battilossi, S. (2004), Le rivoluzioni industriali. Bari: Carocci. “Introduzione” e Cap. 1 (“L’epoca economica moderna”), pp. 7-28.
2) Clark, G. (2007), Farewell to Alms, Princeton University Press (solo capitolo 2, pp. 19-39). Esiste la traduzione in italiano: “Senza pietà. Breve storia economica del mondo” pubblicato da Codice Edizioni. I questo caso: capitolo 2, pp. 23-44.
23 Febbraio La rivoluzione industriale e lo sviluppo economico moderno
La lezione è dedicata alla Rivoluzione Industriale inglese.
Letture:
3) Battilossi, S. (2004), Le rivoluzioni industriali. Bari: Carocci. Cap. 2 (“Lo sviluppo economico moderno come rivoluzione”), e Cap. 3 (“L’epoca della prima rivoluzione industriale, 1770-1870”), pp. 29-84.
25 Febbraio La prima globalizzazione: il commercio internazionale, la migrazione di massa e i movimenti di capitale
Questa è la prima di un ciclo di due lezioni dedicate alla “prima globalizzazione” (dalla seconda metà dell’Ottocento alla Prima Guerra Mondiale). La lezione si concentra sullo sviluppo del commercio internazionale. Perché si assiste a una spettacolare integrazione del mercato mondiale dei prodotti? Il modello di Ricardo, basato sull’idea dei “vantaggi comparati” è utile per cominciare a rispondere. La seconda parte della lezione è dedicata ai movimenti migratori di massa (perché oltre 60 milioni di europei si imbarcarono verso il Nuovo Mondo nei cent’anni successivi al 1820?) e ai movimenti di capitale.
Letture:
4) O’Rourke, K. e J.G. Williamson (2005), Globalizzazione e storia. Bologna: Il Mulino. Cap. 2 (“La rivoluzione dei trasporti e l’integrazione dei mercati dei prodotti”), pp. 47-78.
5) O’Rourke, K. e J.G. Williamson (2005), Globalizzazione e storia. Bologna: Il Mulino. Cap. 6 (“Le cause dei movimenti migratori di massa”), pp. 167-199.
6) O’Rourke, K. e J.G. Williamson (2005), Globalizzazione e storia. Bologna: Il Mulino. Cap. 11 (“Flussi internazionali di capitale: cause e conseguenze”), pp. 307-333.
7) Krugman, P. R e M. Obstfeld (1999), Economia internazionale. Hoepli. Cap. 2 (“Produttività del lavoro e vantaggi comparati: il modello ricardiano”). Lettura non obbligatoria.
29 Febbraio Il modello di Heckscher e Ohlin
La globalizzazione non è un processo neutrale dal punto di vista distributivo. La lezione introduce il modello di Heckscher e Ohlin per identificare i “vincitori” e i “perdenti”.
Letture:
8) O’Rourke, K. e J.G. Williamson (2005), Globalizzazione e storia. Bologna: Il Mulino. Cap. 1 (“La convergenza nella storia”), pp. 15-45; Cap. 3 (“Heckscher e Ohlin avevano ragione?”), pp. 79-106; Cap. 13 (“Le lezioni della storia”), pp. 365-388.
9) Krugman, P. R e M. Obstfeld (2012), Economia internazionale. Hoepli. Cap. 5 (“Risorse e commercio: il modello di Heckscher e Ohlin”). Lettura non obbligatoria.
1 Marzo Il sistema dei pagamenti internazionale
Con questa lezione si conclude la parte del corso relativa alla “prima globalizzazione”. Si spiega il sistema bimetallico (sistema di pagamento basato sull’argento e sull’oro) e il sistema basato sull’oro (il cosiddetto “gold standard”), che si afferma in gran parte del mondo dal 1870 al 1914 (circa, s’intende).
Letture:
10) Cameron, R. e L. Neal (2005), Storia Economica del mondo. Volume 2 (“Dal XVIII secolo ai giorni nostri”), Cap. 12 (“La crescita dell’economia mondiale”), pp. 467-496.
11) Krugman, P.R. e M. Obstfeld (1999), Economia internazionale. Hoepli. Cap. 19 (“Il sistema monetario internazionale, 1870-1973”), pp. 621-659.
3 Marzo Invited lecture: Alberto Baffigi (Banca d’Italia)
Il dott. Alberto Baffigi terrà una lezione-seminario in cui presenterà i risultati di un progetto frutto della collaborazione della Banca d'Italia con l'Istituto Nazionale di Statistica (Istat), volto a ricostruire i dati storici del PIL, I valori aggiunti settoriali e le principali componenti della domanda.
Letture:
12) Baffigi, G. (2016), Il PIL per la storia d’Italia. Istruzioni per l’uso. Marsilio. (le parti del libro considerate come letture obbligatorie saranno comunicate a tempo debito)
7 Marzo L’economia di guerra e le conseguenze economiche della pace
Quali trasformazioni hanno luogo nell’economia di un paese che entra in guerra? La lezione ne discute illustrando ciò che accadde in concomitanza della Prima Guerra Mondiale. La parte finale della lezione discute le conseguenze economiche non della guerra, ma della pace, quella che seguì i Trattati di Versailles del 1919.
Letture:
13) Pollard, S. (1999) Storia economica del Novecento. Bologna: il Mulino. Cap. 4 (“L’economia della prima guerra mondiale”), pp. 71-93.
14) Feinstein, C.H., P. Temin e G. Toniolo (1998), L'economia europea tra le due guerre. Roma-Bari: Laterza. Cap. 1 (“La crescita nel periodo tra le due guerre in una prospettiva secolare”), pp. 3-17; Cap. 2 (“Gli effetti della prima guerra mondiale”), pp. 19-40.
8 Marzo L’economia fra le due guerre e la Grande Crisi
La lezione ha come oggetto il periodo fra le due guerre. Studiamo l’economia internazionale durante gli anni Venti: il boom economico post-bellico, gli episodi di inflazione e iperinflazione, e le conseguenze delle cattive relazioni internazionali. Ci occupiamo quindi della Grande Crisi del 1929, passando in rassegna le tesi più accreditate che sono state avanzate per spiegarne l’origine.
Letture:
15) Feinstein, C.H., P. Temin e G. Toniolo (1998), L'economia europea tra le due guerre. Roma-Bari: Laterza. Cap. 3 (“Le crisi degli anni Venti”), pp. 41-57; Cap. 4 (“Produzione, produttività e progresso tecnico negli anni Venti”), pp. 59-90; Cap. 6 (“Gli inizi della Grande Depressione”), pp. 113-136.
16) Keynes, J.M. (1930), “The Economic Possibilities for Our Grandchildren” in Essays in Persuasion. (Ed. 1963), Norton.
10 Marzo Invited lecture: Emanuele Felice (U. Chieti-Pescara)
Il Prof. Emanuele Felice terrà una lezione-seminario che, a partire dai risultati del suo ultimo saggio, descriverà le origine dei successi e dei fallimenti italiani, da ricercarsi nell'assetto politico e istituzionale del paese, nelle sue classi dirigenti e nel modo in cui esse hanno inciso, nel bene o nel male, sulle condizioni profonde della crescita.
Letture:
17) Felice, E. (2015), Ascesa e declino. Storia Economica d’Italia. Bologna: il Mulino. (le parti del libro considerate come letture obbligatorie saranno comunicate a tempo debito)
14 Marzo La conferenza di Bretton Woods e il Piano Marshall
Con questa settimana comincia la storia economica più recente, cha ha inizio nel secondo dopoguerra. La lezione illustra gli scopi della conferenza di Bretton Woods (1944), nell’ambito della quale nacque un nuovo sistema internazionale dei pagamenti e vennero create istituzioni quali il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale. La lezione termina col confronto fra come venne gestito il secondo dopoguerra rispetto al primo, un esercizio particolarmente istruttivo.
Letture:
18) Feinstein, C.H., P. Temin e G. Toniolo (1998), L'economia europea tra le due guerre. Roma-Bari: Laterza. Cap. 10 (“Epilogo: passato e presente”), pp. 209-228.
19) Cameron e Neal (2005), Cap. 15 (“La ricostruzione dell’economia mondiale, 1945-73”), pp. 581-621.
15 Marzo L’epoca d’oro dell’Europa (1950-1973)
Questa lezione si occuperà degli anni 1950-1973. Si tratta di due decenni passati alla storia per la straordinarietà dei tassi di crescita dell’Europa Occidentale. Quali le cause di questo successo?
Letture:
20) Crafts, N. e Magnani, M (2013), “L’età dell’oro e la seconda globalizzazione”, in L’Italia e l’economia mondiale, a cura di G. Toniolo. Pagine 97-145.
17 Marzo Invited lecture: Riccardo De Bonis (Banca d’Italia)
Il dott. Riccardo De Bonis terrà una lezione-seminario dal titolo “Banche e finanza nel lungo periodo: fatti, interpretazioni, questioni aperte”.
Letture:
21) De Bonis, R., F. Farabullini, M. Rocchelli e A. Salvio, “Nuove serie storiche sull’attività di banche e altre istituzioni finanziarie dal 1861 al 2011: che cosa ci dicono?” Quaderni di Storia economica, no. 26, Banca d’Italia.
21 Marzo Gli stati pre-unitari e il processo economico di unificazione dell’Italia
Con questa lezione comincia la parte del corso dedicata all’economia italiana. Quali sono i tratti originari della nazione che rilevano per comprendere l’evoluzione economica secolare del paese? Le lezioni sull’economia italiana saranno tenute dal Dott. Stefano Chianese.
Letture:
22) Toniolo, G. (1988), Storia economica dell’Italia liberale (1850-1918). Bologna: il Mulino. Cap. 6 (“I problemi economici dell’unificazione”), p. 81-97.
23) Zamagni, V. (2007) Introduzione alla storia economica d’Italia. Bologna: il Mulino. Cap 1 (“Dal centro alla periferia”) e Cap. 2 (“L’economia degli stati dell’Italia pre-unitaria”), pp. 13-46.
22 Marzo L’Italia liberale (1861-1913)
La lezione discute il processo di industrializzazione dell’Italia e tenta un bilancio dei progressi registrati sulle condizioni di vita della popolazione. Quali elementi hanno consentito all’Italia di abbandonare il regime malthusiano e imboccare la strada dello sviluppo economico moderno? La dinamica del Pil per abitante restituisce una buona rappresentazione della dinamica del benessere degli italiani?
Letture:
24) G. Toniolo (2013), La crescita economica italiana, 1861-2011, in L’Italia e l’economia mondiale, a cura di G. Toniolo. Pagine 5-51.
25) Amendola, N., A. Brandolini e G. Vecchi (2011), “Disuguaglianza”, in G. Vecchi, In ricchezza e in povertà. Il benessere degli italiani dall’Unità a oggi. Il Mulino: Bologna, pp. 235-269.
24 Marzo L’Italia fascista (1919-1939)
L’economia italiana durante il regime fascista è al centro di questa lezione. Come si modificò l’approccio della politica economica durante il ventennio? Quale fu il suo l’impatto sulla crescita economica e sul benessere degli Italiani?
Letture:
26) Galimberti, F. e L. Paolazzi (1998), Il volo del calabrone. Firenze: Le Monnier. Cap. 2 (“L’Italia dell’autarchia”), pp. 63-113.
29 Marzo Dalla ricostruzione al “miracolo”, fino alla seconda repubblica (1946-1992)
Questa lezione è dedicata a tre temi specifici. Il primo riguarda il processo di ricostruzione che seguì la seconda guerra mondiale. Il secondo è quello degli anni del “miracolo economico”? In che senso si trattò di anni miracolosi? Il terzo riguarda la fase di stagnazione dell’economia italiana che porta alla crisi politica, economica ed istituzionale dell’inizio degli anni ’90.
Letture:
27) Galimberti F. e L. Paolazzi (1998), Il volo del calabrone. Firenze: Le Monnier. Capitolo 3 (“L’Italia non lascia, triplica”), pp. 115-173.
28) Salvatore Rossi (1998), La politica economica italiana 1968-1998, Laterza, Roma - Bari. (opzionale)
29) Cameron e Neal (2005), Capitolo 15 (“La ricostruzione dell’economia mondiale, 1945-73”), pp. 581-621.
31 Marzo Invited lecture: Manfredi Alberti.
Il Dott. Manfredi Alberti ricostruirà la storia della disoccupazione in Italia proponendo un’analisi originale e completa del fenomeno che da sempre rappresenta una piaga per il nostro paese.
Letture:
30) Alberti, M. (2013). Senza lavoro. La disoccupazione in Italia dall’Unità a oggi, Laterza, Roma-Bari 2016 (le parti del libro considerate come letture obbligatorie saranno comunicate a tempo debito).
4 Aprile La storia de benessere degli Italiani
La lezione conclusiva del corso ripercorre la storia economica d’Italia alla luce degli indicatori di benessere, monetari (i consumi, il Pil, la ricchezza, i risparmi etc.) e non (lavoro minorile, salute, istruzione, etc.).
Letture:
31) Vecchi, G. (2011), In ricchezza e in povertà. Bologna: il Mulino. Capitoli 7, 8 e 9. (Reddito, Disuguaglianza e Povertà).