L’Unione Europea ha celebrato a maggio i 70 anni dalla Dichiarazione di Schuman: cosa resta, oggi, della visione dell'allora Ministro degli Esteri francese? In uno scenario come quello attuale, l'UE sarà in grado di trasformare l'esperienza del Covid-19 da crisi a opportunità per "costruire un'Europa organizzata e vitale" e far progredire il processo di integrazione? Guardando al futuro post-Covid, quali ambiti, politiche e strumenti saranno utili a promuovere la crescita, già molto contenuta prima dell’arrivo della pandemia?
Sono queste alcune delle questioni affrontate dal Prof. Paolo Paesani del Dipartimento di Economia e Finanza nel Menabò di Etica ed Economia n. 151/2021, ripercorrendo il dibattito e le riflessioni di studiosi di chiara fama riuniti in occasione del Convegno promosso da AUSE-Associazione Universitaria di Studi Europei "Una nuova Europa organizzata e vitale. A 70 anni dalla Dichiarazione Schuman” e tenuto il 24-25 maggio 2021 presso il Dipartimento di Storia, Patrimonio Culturale, Formazione e Società dell'Ateneo “Tor Vergata”.
Tra i prestigiosi relatori, la Presidente di AUSE, Prof. Daniela Felisini, che ha coordinato la sessione pomeridiana del 24 maggio dedicata al tema "La costruzione del mercato europeo: realizzazioni e sfide".
"Come riportare l’Europa su una traiettoria di crescita stabile, capace di coniugare uno sviluppo armonioso di tutti gli stati membri e un consistente miglioramento nel tenore di vita dei cittadini europei? Dalle relazioni presentate [al Convegno AUSE] - spiega nell'articolo il Prof. Paesani - sono emersi quattro ambiti di riflessione che valutati assieme forniscono spunti importanti per immaginare il ruolo che l’Unione Europea giocherà nei prossimi anni nel sostenere ripresa e sviluppo. Questi ambiti riguardano il ruolo futuro della Banca Europea degli Investimenti-BEI, la nuova politica industriale europea, le innovazioni in materia di politica monetaria e regolamentazione finanziaria, il tema delle risorse proprie e di una possibile politica di bilancio europea".
Chiariti i punti cruciali, il Prof. Paesani sottolinea che il sostegno agli investimenti nel campo della sostenibilità ambientale e delle nuove tecnologie, da un lato, e la disponibilità a sperimentare nuovi strumenti di policy, dall’altro, sono da considerare gli elementi chiave delle future azioni che si porranno in essere, anche tenendo conto delle sfide di Economia politica che l'Europa è già da oggi chiamata ad affrontare (v. anche articolo "L’Europa di fronte alle sfide dell’Economia Politica").
(A cura dell'Ufficio Public engagement Economia)
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