Che valore ha la conoscenza all’interno di un’azienda?
Perché è fondamentale raccogliere e gestire informazioni, comprendere i processi aziendali,
condividere le esperienze tra differenti team di lavoro?
In un contesto dove le competenze diventano rapidamente obsolete,
il Knowledge Management, ovvero la gestione strutturata del sapere,
sta sempre più rappresentando un elemento strategico per il successo di un’impresa.
Se ne è ha parlato, attraverso testimonianze e casi aziendali, in occasione della quinta edizione
del Ciclo "Meet the Knowledge Expert" organizzato dalla Prof.ssa Luna Leoni.

Una nuova figura professionale sta emergendo con forza all’interno delle organizzazioni: è quella del Knowledge Manager, un professionista capace di affrontare la complessità, valorizzare il capitale intellettuale dell’azienda e gestire il sapere aziendale, risorsa immateriale di enorme valore.
Lo hanno spiegato studiosi e esperti del settore, all'interno dell'edizione 2025 del ciclo di testimonianze "Meet The Knowledge Expert", ideato e promosso dalla Prof.ssa Luna Leoni del Dipartimento di Management e Diritto.
L’iniziativa, per il quinto anno consecutivo, si è articolata in una serie di incontri aperta tutti gli studenti e diretta ad approfondire, attraverso esperienze dirette, l’importanza del Knowledge Management come leva per generare valore nelle imprese.

Il programma di quest'anno si è articolato in cinque appuntamenti con professionisti e esperti che, anche con il supporto di una campagna di engagement via social, hanno stimolato l’interesse di circa 100 partecipanti su tematiche chiave, spiegandone la rilevanza in relazione ai nuovi profili di competenza sempre più richiesti dalle aziende. In particolare:
- "East West cultural divide and how it affects business decision making", a cura del Prof. Eric Tsui (Hong Kong Polytechnic University, China), guest speaker del seminario dell'11 aprile 2025, che ha approfondito l’importanza di comprendere l’approccio culturale degli individui che partecipano alle organizzazioni per identificare al meglio come potranno svolgersi i processi di gestione della conoscenza e i relativi impatti in termini di decisioni;
- "Talent Development Program @ The Space Cinema", a cura di Stefano Rossignoli (Direttore HR - The Space Cinema), guest speaker del seminario del 30 aprile 2025, che ha illustrato come la gestione dei talenti sia di cruciale importante nell’ambito dell’implementazione dei processi di gestione della conoscenza all’interno delle organizzazioni;
- "Scientific Knowledge Department @ UNIFARCO", a cura di Alessandro Portolan (Scientific Knowledge Director UNIFARCO), guest speaker del seminario del 9 maggio 2025, che ha spiegato il ruolo chiave la conoscenza riviste all’interno delle imprese farmaceutiche e l’importanza di un dipartimento dedicato ai fini di processi efficaci ed efficienti;
- "A Knowledge Manager Life Journey", a cura di Ginetta Gueli (Knowledge Manager), guest speaker del seminario del 16 maggio 2025, che ha spiegato quali sono le principali caratteristiche di un knowledge manager e quali le principali sfide che deve affrontare nel corso della propria carriera;
- "Artificial intelligence & Knowledge Management", a cura del Prof. Mateus Panizzon (Universidade de Caxias Do Sul, Brazil), guest speaker del seminario del 21 maggio 2025, che ha spiegato quale ruolo riveste oggi l’intelligenza artificiale nella gestione della conoscenza organizzativa, ponendo un’enfasi particolare su vantaggi e svantaggi derivanti dall’uso della stessa.
"La conoscenza, se ben gestita, può fare la differenza tra un’azienda che cresce e una che resta indietro - è il commento della Prof.ssa Luna Leoni - I professionisti e gli accademici che si sono succeduti in aula hanno chiarito un punto chiave agli studenti, stimolandoli ad imparare 'oltre': il sapere non è solo un insieme di informazioni o competenze individuali, ma un vero e proprio asset strategico, al pari delle risorse finanziarie o tecnologiche. Gestire in modo strutturato la conoscenza, ossia raccoglierla, organizzarla, condividerla e aggiornarla, consente all’azienda di evitare la dispersione del know-how, di valorizzare l’esperienza interna, e di trasformare il sapere individuale in conoscenza collettiva. Un plus preziosissimo per chi domani dovrà operare in contesti aziendali dinamici e complessi. Un approccio che migliora i processi decisionali, accelera l'apprendimento organizzativo e rende più efficace l'adattamento al cambiamento. Verso l’innovazione continua".
(A cura dell'Ufficio Public engagement Economia)
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