Solo il 7% delle start-up italiane raggiunge il successo: una vera e propria sfida per le nuove imprese del nostro Paese.
Che cosa fare per crescere? Conservare o investire?Adottare un approccio cauto o uno più audace?
Per aumentare le probabilità di successo occorre investire (subito) in impianti e macchinari, allocando le risorse (tangibili e intangibili)... in modo aggressivo:

In Italia le start-up innovative hanno registrato un trend di crescita piuttosto significativo negli ultimi anni. Eppure la maggior parte di queste imprese non riesce a superare le fasi iniziali di vita.
In sintesi: se avviare un’impresa è già un'impresa,... anche farla crescere richiede una strategia mirata. Quale?
L'approfondimento economico del 1 maggio 2025 de Il Corriere della Sera (disponibile all’interno del canale dedicato sul sito di Corriere.it) ha proposto a Matteo Cristofaro, Riccardo Cimini e Ivo Hristov di dare una risposta a questo fenomeno che in Italia rischia di compromettere lo stato di salute del nostro made in Italy.

La differenza tra start-up che ce la fanno e quelle che falliscono sta nel "coraggio" di allocare le risorse in modo aggressivo e nella capacità di creare una sorta di positivo "effetto domino": prendere decisioni coraggiose per puntare da subito su una strutturata base operativa può determinare più chance di sopravvivere ai primi anni di attività e registrare tassi di crescita elevati nel periodo successivo. Può infatti migliorare la competitività e la sostenibilità delle start-up, permettendo loro di rispondere più efficacemente alle esigenze del mercato e di attrarre investitori.
E' quanto emerge dallo studio recente targato Tor Vergata, L'Aquila e Sydney, in cui Matteo Cristofaro e Riccardo Cimini, in collaborazione con Ivo Hristov e Dan Lovallo, hanno analizzato un campione di imprese italiane tra il 2011 e il 2019, per un totale di oltre 44 mila osservazioni.
Per Matteo Cristofaro: «La strategia di allocazione delle risorse nei primi anni di attività risulta determinante per il futuro delle start-up. Le imprese che investono fin da subito in asset tangibili e intangibili hanno maggiori probabilità di sopravvivere e crescere in maniera significativa rispetto a quelle che adottano un approccio più prudente, privilegiando la liquidità».
"Scommettere" su un investimento precoce in infrastrutture può quindi essere una scelta vincente, secondo Riccardo Cimini, perché «L’investimento in impianti e macchinari gioca un ruolo cruciale: non solo rafforza la stabilità operativa, ma migliora anche la credibilità dell’azienda agli occhi di investitori e partner strategici».
I benefici di questo approccio sono del resto molteplici, secondo Ivo Hristov. In poche parole, meno incertezza, meno costi nel lungo termine e un circolo virtuoso che porta più crescita e competitività.
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