La Data Driven Economy, ossia l’economia generata da un nuovo tipo di conoscenza, fondata sulla capacità di estrarre, elaborare e utilizzare l'immenso patrimonio di dati prodotti ogni giorno, può essere un asse strategico per la ripartenza, in risposta agli shock negativi causati nell'economia dal Covid-19? Che cosa insegnano le esperienze maturate nel pubblico e nel privato durante la fase di emergenza? Quali sono gli elementi cruciali per affrontare al meglio il processo di ripresa, in relazione alla grande sfida che attende l’Italia nei prossimi anni, ossia l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza-PNRR?
Sono queste alcune delle questioni dibattute nello “Spazio MEF" dedicato a temi di grande attualità e alle possibili azioni da intraprendere per rispondere alla sfida di una ripresa post-pandemica, organizzato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze-MEF in collaborazione con Soluzioni per il Sistema Economico-SOSE, all'interno dell'edizione 2021 di Forum PA, l’evento nazionale sull’innovazione.
Tra gli appuntamenti dello "Spazio MEF", il 24 giugno si è svolto il focus dal titolo "Il valore è nei dati: la Data Driven Economy per la ripresa, tra pubblico e privato".
All'incontro è intervenuto il Prof. Vincenzo Atella del Dipartimento di Economia e Finanza, in qualità di Amministratore Delegato e Direttore Generale di SOSE, che - nel quadro dei principi della Data Driven Economy e delle risorse messe in campo per far fronte alla pandemia - ha fatto il punto sulle principali potenzialità e sfide del processo in atto e futuro, in un contesto globale dominato dalla trasformazione digitale.
“La disponibilità di dati è la condizione necessaria per poter andare verso una Data Driven Society e l’Italia, in questo percorso, è in linea con l’Europa. Ma dobbiamo lavorare ancora molto su interoperabilità, data analytics e competenze digitali. E’ un processo culturale che dobbiamo assolutamente mettere in atto, se vogliamo vincere la sfida” – ha affermato il Prof. Atella, mettendo in luce l'importanza di proseguire nel percorso di incentivazione dell’innovazione digitale, diffondendo la "cultura del dato" e ribadendo la centralità sia di rigore metodologico per far emergere il valore intrinseco dai dati in grado di orientare le scelte dei decisori politici, sia di trasparenza verso gli stakeholder e lo spazio pubblico.
(A cura dell'Ufficio Public engagement Economia)
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