Facoltà di Economia

Lucia LeonelliProf.ssa Lucia Leonelli
Preside della Facoltà

La Facoltà di Economia dell'Università degli Studi di Roma "Tor Vergata" è un centro di formazione e di ricerca di eccellenza, riconosciuto a livello nazionale ed internazionale, ed è costituito da due dipartimenti: Economia e Finanza e Management e Diritto.

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La Facoltà di Economia è costituita dai dipartimenti:

Dipartimento di Economia e Finanza

Prof. Vincenzo Atella
Direttore

Dipartimento di Management e Diritto

Prof.ssa Martina Conticelli
Direttore

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Terza Missione

La Facoltà di Economia, da sempre impegnata a favore della crescita del tessuto socioeconomico italiano e nella cooperazione internazionale, declina la sua Terza missione impegnandosi in una ricerca di eccellenza utile a fini produttivi, capace di contribuire all’avanzamento della conoscenza, dei saperi culturali, scientifici e tecnologici atti a migliorare il benessere della società, attraverso una formazione di qualità, la creazione di partnership istituzionali e progetti con le imprese e per il territorio, il supporto della proprietà intellettuale e dell’imprenditorialità, il placement dei propri laureati, la promozione di iniziative volte a garantire sviluppo sostenibile, innovazione sociale, civic engagement e resilienza.

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Come costruire un sentiero di sostenibilità: Enrico Giovannini all'apertura della VI edizione del Festival dello Sviluppo sostenibile

Non solo Economia

 

Come costruire un sentiero di sviluppo sostenibile? Questo il tema dell'intervento del Prof. Enrico Giovannini all'evento di apertura dell'edizione 2022 del Festival di Sviluppo Sostenibile promosso dall'ASviS.

 

 

Il Prof. Enrico Giovannini del Dipartimento di Economia e Finanza ha partecipato il 4 ottobre all'apertura della sesta edizione del Festival dello Sviluppo sostenibile (7-20 ottobre 2022), promosso dall'ASviS-Alleanza Italia per lo Sviluppo sostenibile, la più grande rete della società civile italiana (di cui Tor Vergata è co-fondatore) con oltre 300 aderenti, attiva dal 2016 con la missione di promuovere nella società italiana l’Agenda 2030 dell’ONU.

A dare il via ai 17 giorni dell'edizione 2022 del Festival (che conta quest'anno oltre 900 iniziative in calendario in Italia, nel mondo e online) è stato l'evento organizzato dal Segretariato ASviS "L'Italia e gli Obiettivi di Sviluppo sostenibile" presso il Palazzo delle Esposizioni.

 

 

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato all’ASviS e letto in apertura dei lavori, ha espresso “apprezzamento per i propositi del Festival, diretti a creare una diffusa cultura della sostenibilità, fondamento di un’economia equilibrata e inclusiva a beneficio della collettività”. 

Il Festival si è aperto con la presentazione del Rapporto annuale dell’ASviS, che dal 2016 fa il punto della situazione relativamente all’Agenda 2030, fornendo una visione d’insieme e un quadro organico di raccomandazioni sulla sostenibilità in Italia, in Europa e nel mondo. 

Tra gli interventi in programma per la giornata inaugurale, quello del Prof. Giovannini ha riguardato il tema "Costruire un sentiero di sviluppo sostenibile".

"E' questo un tema molto difficile da affrontare perché non si tratta di discutere di una singola politica o di un insieme di interventi - ha affermato il Prof. Giovannini nel video messaggio - bensì di una prospettiva a medio-lungo termine che è certamente messa a rischio dalla crisi provocata dalla invasione della Russia in Ucraina e che sta generando effetti dirompenti sulla vita di milioni di persone, sull'attività di milioni di imprese, non solo in Europa. L'Agenda 2030 firmata nel 2015 sottolineava nel Goal 16 il tema della Pace e nel Goal 17 quello della Cooperazione, perché portare il mondo su un sentiero di sviluppo sostenibile è impossibile non solo senza tecnologia e senza un cambiamento di mentalità, ma anche senza una governance globale che porti il nostro pianeta a convergere verso una trasformazione in senso sostenibile, che sia anche equa e inclusiva".

 

 

Il mondo sta vivendo una fase particolarmente complessa, in cui l'intera architettura globale è "sospesa". La guerra russa-ucraina ha acuito le tensioni tra Paesi del mondo, accrescendo le differenze tra le aree geopolitiche e mettendo in difficoltà la cooperazione internazionale. In questo quadro, cosa dobbiamo fare? Dobbiamo aspettare e vedere cosa accade? Dobbiamo rallentare la trasformazione della nostra economia, dei nostri sistemi energetici verso le rinnovabili?

Secondo il Prof. Giovannini, questa è la strada da non percorrere: "Il più grande errore che potremmo commettere è abbandonare non tanto gli ideali complessivi dell'Agenda 2030, ma il sentiero che ci può portare ad una maggiore indipendenza energetica (grazie alle rinnovabili), un rinnovato spirito di collaborazione attraverso regole comuni sul commercio internazionale, ma anche una spinta verso i Paesi in via di sviluppo non solo sul tema della mitigazione del cambiamento climatico, ma anche dell'adattamento ai cambiamenti climatici, perché ogni anno di ritardo nella strada verso il taglio delle emissioni e il passaggio verso una ecomomia carbon neutral aumenta probabilità e gravità della crisi climatica. [...] Abbiamo bisogno di costruire un futuro diverso, facendo sì che le leadership politiche, così come contro la pandemia, decidano secondo il concetto di resilienza trasformativa lanciata alcuni anni fa, per evitare di tornare a dove eravamo, bensì andare avanti in un sentiero di sviluppo sostenibile".

 

(A cura dell'Ufficio Public engagement Economia)

 

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