In vigore dal 5 maggio 2023 il cosidetto "Decreto Lavoro", approvato dal Consiglio dei Ministri il 1 maggio.
Articolato in 45 articoli, è il pacchetto di misure varato dal Governo per modificare una parte delle regole che riguardano il lavoro, con l'obiettivo di ridurre il cuneo fiscale, contrastare la povertà e l'esclusione sociale, promuovere politiche attive, rafforzare la sicurezza e le tutele sul lavoro, innovare la disciplina dei contratti a tempo determinato.
Proprio a quest'ultima tipologia di intervento e all'utilizzo dei voucher in alcuni settori produttivi è stata dedicata la puntata intitolata "Lavoro a termine" del 10 maggio 2023 di TG3 Fuori TG, il programma quotidiano di RAI3 condotto da Maria Rosaria De Medici: ospite in studio la Prof.ssa Anna Maria Battisti del Dipartimento di Management e Diritto.
In collegamento con Sergio Cofferati (ex Segretario Cgil), la Prof.ssa Battisti è stata invitata a commentare, accanto al giornalista RAI Niccolò Bellagamba, alcune delle più significative novità contenute nel Decreto Lavoro 2023 relativamente ai contratti a tempo determinato, con particolare riferimento all'introduzione di "nuove" causali che consentono di ricorrere al lavoro a termine: una liberalizzazione "troppo spinta" che, prevedendo minori vincoli per i datori di lavoro, può creare maggiori opportunità di occupazione oppure rischia di aumentare il grado di precarizzazione del mercato del lavoro?
Secondo la Prof.ssa Anna Maria Battisti, con il nuovo Decreto "[...] non assistiamo ad uno stravolgimento dell'attuale cornice normativa, soprattutto per il ritorno importante alla contrattazione collettiva, in particolare quella 'qualificata', [...] e per il forte rinvio alla responsabilità degli attori negoziali": pur caratterizzato da alcune debolezze strutturali (e persino da paradossi, come nel settore del turismo), il nostro Paese può vincere la scommessa di un mercato del lavoro più sano "insistendo con più determinazione non solo sulle politiche attive, ma anche e principalmente sulla formazione dei giovani".
(A cura dell'Ufficio Public engagement Economia)
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