Facoltà di Economia

Lucia LeonelliProf.ssa Lucia Leonelli
Preside della Facoltà

La Facoltà di Economia dell'Università degli Studi di Roma "Tor Vergata" è un centro di formazione e di ricerca di eccellenza, riconosciuto a livello nazionale ed internazionale, ed è costituito da due dipartimenti: Economia e Finanza e Management e Diritto.

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La Facoltà di Economia è costituita dai dipartimenti:

Dipartimento di Economia e Finanza

Prof. Vincenzo Atella
Direttore

Dipartimento di Management e Diritto

Prof.ssa Martina Conticelli
Direttore

Iscrizioni e Trasferimenti

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Terza Missione

La Facoltà di Economia, da sempre impegnata a favore della crescita del tessuto socioeconomico italiano e nella cooperazione internazionale, declina la sua Terza missione impegnandosi in una ricerca di eccellenza utile a fini produttivi, capace di contribuire all’avanzamento della conoscenza, dei saperi culturali, scientifici e tecnologici atti a migliorare il benessere della società, attraverso una formazione di qualità, la creazione di partnership istituzionali e progetti con le imprese e per il territorio, il supporto della proprietà intellettuale e dell’imprenditorialità, il placement dei propri laureati, la promozione di iniziative volte a garantire sviluppo sostenibile, innovazione sociale, civic engagement e resilienza.

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Big data, mobilità e ottimo sociale: il punto di vista dell'Economia spiegato da Alberto Iozzi sul Magazine di Data Mobility

A Economia spiegata

 

 

I big data possono aiutare il decisore pubblico ad intervenire nella nostra vita e nelle nostre scelte individuali per migliorare il nostro benessere? 

In che modo è possibile perseguire l'ottimo sociale attraverso i big data nel governo della mobilità urbana e della congestione da traffico nelle nostre città, anche imparando a "spingere gentilmente" verso abitudini più virtuose?

Il Prof. Alberto Iozzi ha affrontato questi temi in una intervista per Data Mobility.

 

 

Nell'intervista "Quale rapporto tra big data ed efficienza sociale? Chiediamolo agli economisti" realizzata per il Magazine di Data Mobility di Ottobre 2023, il Prof. Alberto Iozzi del Dipartimento di Economia e Finanza ha spiegato, insieme ai Proff. Federico Boffa ed Eugenio Levi della Libera Università di Bolzano, potenzialità e rischi legati alla applicazione dei big data per la gestione della mobilità urbana, seguendo l'approccio dell'Economia e cercando di raggiungere obiettivi di "ottimo sociale".

Secondo il Prof. Iozzi: "Ci sono tanti pezzi del puzzle che sono necessari. In primis, la capacità di gestire i big data. In secondo luogo, la capacità di pianificazione da parte dell’autorità pubblica. Infine, la messa a sistema delle due cose, tutt’altro che facile". Nonostante i big data siano sempre più utilizzati per sviluppare nuovi servizi (come quelli di sharing mobility), il settore pubblico non sta ancora riconoscendo la loro piena potenzialità: pertanto "Serve rafforzare la capacità tecnica da un lato, e servono obiettivi di politica pubblica ragionevoli dall’altro".

Ancora attraverso la lente dell'Economia, nell'intervista di Data Mobility viene messa in evidenza anche la possibilità di utilizzare i big data per comprendere meglio la relazione tra mobilità, economia pubblica e economia comportamentale: se lo scopo delle autorità di policy è "governare" la mobilità in modo efficiente e innalzare la qualità del servizio pubblico, aumentando il benessere complessivo della Comunità, può essere importante non solo analizzare gli enormi volumi di dati eterogenei, ma anche capire se e come influenzare comportamenti e scelte degli individui con le cosiddette “spinte gentili”, indirizzando verso abitudini più virtuose: "Nel nostro team - chiarisce il Prof. Alberto Iozzi - stiamo provando a studiare gli effetti della diffusione di sistemi di navigazione sulla congestione, sulla base di dati effettivi. Al contempo, stiamo conducendo analisi sperimentali per indagare la predisposizione delle persone a perseguire l’ottimo di sistema, verificando quali soggetti sono più inclini ad accettare questo tipo di proposta. Ad esempio sulla base del reddito, della predisposizione al rischio, o del tipo di informazioni che si hanno a disposizione".

 

(A cura dell'Ufficio Public engagement Economia)

 

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