Facoltà di Economia

Lucia LeonelliProf.ssa Lucia Leonelli
Preside della Facoltà

La Facoltà di Economia dell'Università degli Studi di Roma "Tor Vergata" è un centro di formazione e di ricerca di eccellenza, riconosciuto a livello nazionale ed internazionale, ed è costituito da due dipartimenti: Economia e Finanza e Management e Diritto.

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La Facoltà di Economia è costituita dai dipartimenti:

Dipartimento di Economia e Finanza

Prof. Vincenzo Atella
Direttore

Dipartimento di Management e Diritto

Prof.ssa Martina Conticelli
Direttore

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Terza Missione

La Facoltà di Economia, da sempre impegnata a favore della crescita del tessuto socioeconomico italiano e nella cooperazione internazionale, declina la sua Terza missione impegnandosi in una ricerca di eccellenza utile a fini produttivi, capace di contribuire all’avanzamento della conoscenza, dei saperi culturali, scientifici e tecnologici atti a migliorare il benessere della società, attraverso una formazione di qualità, la creazione di partnership istituzionali e progetti con le imprese e per il territorio, il supporto della proprietà intellettuale e dell’imprenditorialità, il placement dei propri laureati, la promozione di iniziative volte a garantire sviluppo sostenibile, innovazione sociale, civic engagement e resilienza.

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Il lavoro di domani, la "profezia" di Keynes e l'AI: il punto di Leonardo Becchetti su Bene Comune

A Economia spiegata

Quanto l'Intelligenza artificiale (AI) sta cambiando società, economia e mondo del lavoro?

La rivoluzione dell'AI sta facendo avverare la "profezia" che Keynes predisse nella famosa "lettera ai nipoti" nel 1930?

Ne parla il Prof. Leonardo Becchetti in un articolo per la rivista Bene comune.

 

 

Nel saggio "Economic Possibilities for Our Grandchildren" pubblicato nel 1930, John Maynard Keynes esplorò le prospettive economiche e sociali del futuro, rivolgendosi alle generazioni future e cercando di immaginare le possibili evoluzioni della società relativamente all'organizzazione economica e alle condizioni di vita. In questa "lettera ai nipoti", l'economista britannico espresse ottimismo sull'impatto del progresso tecnologico sulla crescita economica, ma allo stesso tempo espose alcune riflessioni sulle implicazioni sociali e occupazionali di tale progresso.

E' la "profezia di Keynes": per effetto della crescente efficienza della produzione legata all'avanzamento della tecnologia, la società potrebbe raggiungere una condizione in cui il lavoro umano diverrebbe meno necessario, portando a una riduzione delle ore lavorative e alla "liberazione" delle persone da una routine di lavoro intensiva.

Il forte sviluppo dell'AI e dell'automazione cui stiamo assistendo può far riemergere le preoccupazioni profetizzate circa un secolo fa da Keynes? Quale sarà l'impatto dell'AI sull'occupazione e sulla natura del lavoro nel futuro? Quali sono le sfide di un mercato del lavoro in forte trasformazione? E per la società e i policy makers? Nuove opportunità, nuova visione, nuove competenze, ma anche il rischio di aumento delle disuguaglianze: lo spiega il Prof. Leonardo Becchetti del Dipartimento di Economia e Finanza nell'articolo "Intelligenza artificiale ed effetti su economia e società" pubblicato su Bene comune del 30 dicembre 2023.

 

 

"In un suo famoso scritto di prospettiva 'Economic possibilities for our grandchildren', uscito nel 1930, John Maynard Keynes - scrive il Prof. Becchetti nel focus della rivista Bene Comune dedicato all'analisi dei rischi e delle opportunità legati a nuove tecnologie e Intelligenza artificiale - prevedeva che il progresso tecnologico e l’aumento della produttività avrebbero ridotto significativamente l’orario di lavoro riportandoci ad una condizione in fondo simile a quella dell’Antica Grecia dove gli uomini liberi si dedicavano alla filosofia e gli schiavi lavoravano. Solo che in questo caso il ruolo degli schiavi sarebbe stato sostituito da quello delle macchine. La profezia di Keynes sembrava passata di moda negli scorsi decenni perché la riduzione dell’orario di lavoro non aveva seguito gli aumenti di produttività correttamente previsti. Con l’avvento dell’Intelligenza artificiale forse la profezia si fa più vicina e rischia di avverarsi. Tanto che qualche tempo fa il fondatore di Microsoft Bill Gates ha reso nuovamente attuale la profezia Keynesiana affermando che l’Intelligenza artificiale produrrà una tale rivoluzione in termini di produttività da consentirci di lavorare tre giorni a settimana [...]".

 

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(A cura dell'Ufficio Public engagement Economia)

 

 

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