Quali fattori influiscono con maggiore incisività sulla qualità della vita delle persone? Esiste un metodo per misurare il “ben vivere” nei territori del nostro Paese? Perché utilizzare indicatori di benessere multidimensionale per comprendere se e quanto si vive bene, legando insieme economia e "generitività"?
È stata pubblicata a ottobre 2020 la classifica del Ben-vivere realizzata da Avvenire in collaborazione con la Scuola di Economia Civile e con il contributo di Federcasse, risultato della seconda edizione della ricerca prodotta dal gruppo di studio coordinato dal Prof. Leonardo Becchetti del Dipartimento di Economia e Finanza, insieme al Prof. Luigino Bruni della LUMSA e al Prof. Vittorio Pelligra dell’Università di Cagliari.
Presentato in occasione della seconda giornata del Festival dell’Economia civile 2020 (vedi Notizia PE-Economia correlata), lo studio – a cui hanno partecipato i ricercatori LUMSA Lorenzo Semplici e Dalila De Rosa, con il contributo di molti esperti di economia e generatività sociale - ha misurato il ben-vivere in un territorio non solo dal punto di vista della ricchezza economica, ma secondo gli indicatori del Benessere Equo e Sostenibile (BES) e i Goal dell’Agenda 2030 dell’ONU capaci di “cogliere” maggiormente dimensioni sociali e ambientali. In questo senso, la ricerca analizza all’interno dei diversi territori i progressi e/o i peggioramenti di alcuni aspetti “oltre il PIL” che gli studi empirici su soddisfazione e senso di vita dimostrano essere fondamentali, prendendo in esame 90 parametri relativi a 10 domini (Demografia e famiglia, Salute, Impegno civile, Ambiente turismo e cultura, Servizi alla persona, Legalità e sicurezza, Lavoro, Inclusione economica, Capitale umano, Accoglienza).
L’originalità del metodo utilizzato – spiega il Prof. Becchetti in una intervista rilasciata a PoliticaInsieme.com – consiste in una differenza sostanziale rispetto ad altre prestigiose classifiche sulla qualità della vita: “Quella di includere il tema della generatività e della ricchezza di senso del vivere negli indicatori. Gli studi empirici di tutto il mondo dimostrano che la soddisfazione e la ricchezza di senso del vivere dipendono dalla generatività”: vale a dire, come chiarisce il Prof. Becchetti, la capacità di incidere positivamente nella vita degli esseri umani, la capacità della propria vita di essere utile e di avere un impatto positivo su almeno un altro essere umano, attraverso una generatività delle relazioni, dell’inclusione socio-economica, della cura, dell’impegno civile.
In poche parole: si vive bene là dove c'é relazione, cultura, ambiente, sviluppo del fattore fiducia.
Non solo: l’ultima sezione dello studio ha fornito una prima ricognizione delle conseguenze economiche del Covid sulle province e sui settori economici, concentrandosi sia sul rapporto tra inquinamento e Covid-19, sia sull’impatto della pandemia in termini di “tenuta dei territori” (vedi articolo di Leonardo Becchetti su Avvenire “Il ben-vivere. Il prima, il dopo pandemia e quei birilli da colpire insieme”).
(A cura dell'Ufficio Public engagement Economia)
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