Facoltà di Economia

Lucia LeonelliProf.ssa Lucia Leonelli
Preside della Facoltà

La Facoltà di Economia dell'Università degli Studi di Roma "Tor Vergata" è un centro di formazione e di ricerca di eccellenza, riconosciuto a livello nazionale ed internazionale, ed è costituito da due dipartimenti: Economia e Finanza e Management e Diritto.

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La Facoltà di Economia è costituita dai dipartimenti:

Dipartimento di Economia e Finanza

Prof. Vincenzo Atella
Direttore

Dipartimento di Management e Diritto

Prof.ssa Martina Conticelli
Direttore

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Terza Missione

La Facoltà di Economia, da sempre impegnata a favore della crescita del tessuto socioeconomico italiano e nella cooperazione internazionale, declina la sua Terza missione impegnandosi in una ricerca di eccellenza utile a fini produttivi, capace di contribuire all’avanzamento della conoscenza, dei saperi culturali, scientifici e tecnologici atti a migliorare il benessere della società, attraverso una formazione di qualità, la creazione di partnership istituzionali e progetti con le imprese e per il territorio, il supporto della proprietà intellettuale e dell’imprenditorialità, il placement dei propri laureati, la promozione di iniziative volte a garantire sviluppo sostenibile, innovazione sociale, civic engagement e resilienza.

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Emissioni Zero entro il 2050: il grande passo in avanti sul clima della Cop28 spiegato da Leonardo Becchetti

A Economia spiegata

 


Decisione storica alla Conferenza annuale dell'ONU sui cambiamenti climatici: 

fine dell'era dei combustibili fossili.

Il Prof. Leonardo Becchetti ha spiegato il "passo epocale"

in un editoriale su Avvenire e in una intervista di AgenSIR.

 

 

Il cambiamento climatico può essere fermato? Ogni anno la Conferenza delle Parti (Cop) della Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (UNFCCC) fa il punto a livello globale per valutare se le azioni messe in campo dagli Stati firmatari dell’Accordo di Parigi siano efficienti ai fini del raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni entro il 2030.

La novità di fine 2023 è che, per dirla con le parole del Prof. Leonardo Becchetti, "abbiamo un'uscita di sicurezza": alla 28esima Cop, che si è tenuta a Dubai dal 30 novembre al 12 dicembre, 198 delegati di tutti i Paesi del mondo hanno concordato di uscire in modo progressivo dai combustibili fossili, fonti di energia altamente inquinanti.

Alla Cop28 è stata infatti raggiunta una tappa storica: al termine dei lavori, è stato approvato il Global Stocktake, il bilancio degli impegni per ridurre "gradualmente" le emissioni di gas serra del settore energetico mondiale, in tutti i settori dell’economia, nessuno escluso, puntando su energie pulite e efficienza. Questo accordo segna l'inizio della transizione dai combustibili fossili già a partire dal 2030 e impegna i Paesi ad “allontanarsi” da essi entro il 2050, con l’obiettivo di raggiungere la neutralità climatica (ossia zero emissioni nette, Net Zero) entro quella data.

[...] Per prima cosa dobbiamo chiarire che questi accordi - spiega il Prof. Becchetti nell'intervista realizzata da Alberto Baviera per AgenSir - servono a creare un quadro condiviso che poi dovrebbe orientare le politiche degli Stati, delle imprese e i comportamenti delle persone. E sappiamo anche che non sono vincolanti legalmente. [...] Quello sottoscritto a Dubai è un buon accordo. Fino a ieri sembrava saltasse questa possibilità, invece si è trovato un compromesso. Non si parla più di 'phasing out', ma di 'transitioning away' dalle fonte fossili, che significa allontanarsi progressivamente dalle fonti fossili durante la transizione. Un processo – è stato concordato – da fare in maniera equa e ordinata, per arrivare all’obiettivo delle missioni zero nel 2050. Inoltre, è significativo che c'è un quadro concorde da parte di tutto il mondo in questa direzione. Questo, unito al consenso unanime degli Stati, toglie spazio ad atteggiamenti quali il negazionismo o il ‘disperazionismo’ e può quindi creare un orizzonte e un contesto che siano favorevoli a quello che dobbiamo fare per raggiungere gli obiettivi che ci siamo posti”.

Conclude il Prof. Becchetti nell'editoriale su Avvenire del 14 dicembre 2023: "[...] E' utopistico immaginare un futuro al 100% di energia da fonti rinnovabili? Studi di frontiera indicano che l’impatto zero è possibile, tenuto però conto che al momento le tecnologie di accumulo necessarie per superare il problema dell’intermittenza sono troppo costose. Quindi, nella fase di transizione, sono ancora le centrali a gas residue e il nucleare (le cui emissioni sono basse come quelle delle rinnovabili) le vie alternative per realizzare l’obiettivo. La cosa più preziosa a cui può portare il testo finale della Cop28 è in ogni caso un quadro di consapevolezza condiviso sull’urgenza della sfida per la comunità globale, sulle direzioni da prendere superando ogni posizione negazionista o 'disperazionista', orientando il dibattito in modo costruttivo verso il confronto tra le migliori strategie di cui disponiamo per raggiungere la meta".

 

(A cura dell'Ufficio Public engagement Economia)

 

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